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VASILIJ VOLGA: “L’UNIONE EUROPEA È RESPONSABILE PER LA GUERRA CIVILE IN UCRAINA”

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[ 13 settembre ]

Vasilij Volga [nella foto] sarà uno dei protagonisti del III. Forum Internazionale No Euro. Una presenza eccezionale…
Vasilij, da poco uscito di prigione dopo tre anni e mezzo di ingiusta detenzione, è presidente dell’Unione delle forze di sinistra dell’Ucraina, ex deputato, ex capo della Commissione statale di servizi finanziari di Ucraina. 
L’intervista è di Wilhelm Langthaler.


D. Qual è il vostro giudizio sull’accordo di libero scambio tra l’Ucraina e l’Unione europea?
R. L’accordo è altamente dannoso per l’economia nazionale dell’Ucraina. Le forze che attuarono il colpo di stato militare imbellettarono quell’accordo con la Ue, dicendo che sarebbe stato più facile ottenere visti, ecc. Dovremmo disdire immediatamente il contratto di libero scambio e ricostruire i legami economici con la Russia e l’intera regione, al fine di rispettare il nostro interesse nazionale.

La rivolta popolare nelle regioni Orientali era diretta anche contro quell’accordo ingiusto. Se la ribellione avesse vinto, se l’interesse nazionale non fosse stato tradito, la guerra civile avrebbe potuto essere evitata. L’Ucraina avrebbe potuto sviluppare le sue forze economiche in modo dinamico, come un ponte tra l’Europa e l’Asia.

D. Cosa pensi dell’attuale governo guidato da Poroshenko?
R. E un governo criminale, colpevole dell’intero spettro dei crimini contro l’umanità. Al fine di raggiungere i loro obiettivi Poroshenko e il suo team stanno distruggendo le istituzioni statali fondamentali. Essi promuovono e alimentano l’estremismo. Potrei portare molti esempi .

D. L’accordo di Minsk è la strada verso la risoluzione dei conflitti?
R. L’attuazione dell’accordo di Minsk è solo una possibilità per raggiungere la pace. Siamo in costante contatto con i nostri amici nel Donbass, che non è sotto il controllo di Kiev. Vi è infatti la possibilità di riportare la regione in Ucraina se è concessa l’autonomia federale. Ma per questo dovrà esserci la piena attuazione dell’accordo di MIn sk. Una legge di amnistia deve essere approvata, assieme a quella per lo status speciale per il Donbass. Abbiamo bisogno di una missione di monitoraggio internazionale. Dobbiamo combattere ogni provocazione che alimenta la divisione tra le nazioni,i gruppi linguistici ed etnici. Dve essere ripristinato  sistema giuridico, che deve tornare in linea con la costituzione. Se devono punire i mass media e i loro proprietari che hanno spinto per il conflitto. Passo dopo passo dovremo ricostruire uno Stato in cui tutti si riconoscano.

D. Che ruolo ha giocato la UE in questo conflitto?
R. E’ stata la stessa Unione europea che ha portato il nostro Paese in questa tragedia. L’Unione europea firmò un piano di pace con i presidente Yanukovich che promisero di rispettare. Invece, mentre questo accordo era in vigore, lo hanno spinto a dimettersi dopo un anno e mezzo. Il giorno successivo la Germania e la Francia sostenevano e legittimavano le forze di estrema destra. Se era un cattivo accordo, perché lo firmarono? Se invece era un buon accordo, perché non hanno attuato?

Se cerchiamo di ricostruire il nostro paese e stabilire la pace come possiamo fidarci di Germania e Francia nel ruolo di mediatori? In ogni caso la UE porta la piena responsabilità per il conflitto —per non parlare degli Stati Uniti.

D. Ci puoi spiegare qual’è progetto del tuo partito, l’Unione delle forze di sinistra?
R. Cerchiamo di formare un’alleanza di forze di sinistra che sono ora totalmente sparpagliate. Il regime ucraino è in procinto di smantellare le ultime tracce dello stato sociale. Tutte le forze politiche che lottano per la giustizia sociale vengono represse. Questo è il senso della cosiddetta legge sulla de-comunistizzazione, legge per cui anche il Partito comunista è stato messo al bando. Né i socialisti né i socialdemocratici riescono ad agire pubblicamente. L’Unione delle forze di sinistra vuole offrire una piattaforma legale per la sinistra che vuole proteggere le restanti conquiste sociali. Son con noi persone di spsicco del partito comunista, membri del partito socialista e della Organizzazione Controllo Civile — una ONG che si è trasformata in una formazione politica.


D. Cosa puoi dirci circa la repressione che hai subito?
R. Le mie possibilità di esprimermi sono molto limitate. Quando sono stato aggredito fisicamente durante una conferenza stampa la scorsa primavera a Zaporozhe molti canali televisivi filmarono l’accaduto. Quindi vi è abbondanza di prove. Ho interpellato il ministro degli interni, la presidenza, il servizio segreto, affinché fosse avviato un procedimento penale. In un messaggio privato del Ministro Avakov ministro c’era una risposta chiara: ogni pubblico ufficiale che lo avesse fatto sarebbe stato licenziato. La magistratura, tuttavia, ha deciso di aprire un’ indagine, ma Avakov ha semplicemente deriso tale decisione. Non è successo niente finora. Qualsiasi attività pubblica dal nostro partito è attaccata dai paramilitari Azov e nessuna autorità può muovere un dito contro di loro.

D. Come, in simili condizioni, pensate di partecipare alle elezioni?

R. Io, davvero, non lo so. Le persone sono terrorizzate al momento. La forza fisica è usata contro di noi. Mia moglie è sotto costante terrorismo psicologico da telefonate ed e-mail. Dati tutti questi problemi che non sappiamo se potremo assumerci questa responsabilità.

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