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CARA FORENZA, UN PO’ DI COERENZA!

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[ 20 ottobre ]

ABBIAMO APPENA RICEVUTO QUESTO COMUNICATO STAMPA DI ELEONORA FORENZA [nella foto], EURO-PARLAMENTARE ELETTA IN ITALIA NELLA LISTA “ALTRA EUROPA CON TSIPRAS” (gruppo GUE/NGL):

«UN PLAUSO AL CORAGGIOSO PARLAMENTO DELLA VALLONIA CHE HA DETTO “NO” AL CETA: NON È SOLO IN QUESTA BATTAGLIA PER I DIRITTI E LA DEMOCRAZIA»

«La Vallonia, con il suo NO al Ceta, il trattato tra Ue e Canada, non rappresenta solo gli interessi dei suoi cittadini ma quelli di milioni di europei che, inascoltati dai loro governi, si oppongono a trattati commerciali come il Ceta, il TTIP e TISA. Questi trattati implementano una globalizzazione ancora più esasperata, che distrugge diritti sociali e ambientali, mette a rischio posti di lavoro e prevede la superiorità dei diritti delle imprese e delle multinazionali su quelli delle persone, con corti speciali di arbitrato che le pongono al di sopra e al riparo delle leggi degli stati. Quindi tutto il nostro sostegno al coraggioso parlamento della Vallonia, che non è solo in questa battaglia per i diritti e la democrazia. Auspichiamo che altri governi affianchino il parlamento della Vallonia e la mobilitazione di milioni di cittadini contro il CETA».
19 ottobre 2016

Un giudizio che condividiamo. 
I valloni, al contrario, purtroppo, della comunità fiamminga, hanno respinto l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada. I dominanti non hanno mancato di esprimere la loro esecrazione.
Solo che la Forenza è la stessa che, in linea con la maggioranza del Gue/Ngl, difende a spada tratta non solo l’orizzonte europeista, non solo l’Unione europea in quanto tale ma la stessa moneta unica la quale, come oramai ognuno ha capito, è la chiave di volta del mercato unico europeo ed il paradigma stesso del neoliberismo liberoscambista.

Due pesi e due misure…

Forenza, esulta per il risultato del referendum in Belgio, ma fa parte di quella sinistra europeista che si guarda bene, in Italia, dal chiedere che, in un modo o in un altro, sia concesso ai cittadini di esprimersi con un referendum pro o contro la Ue. 

Ed è la stessa che davanti alla Brexit lungi dall’esultare, ha invece rimpianto la decisione dei cittadini britannici, chiedendo “più Europa” e sottoscrivendo la vergognosa mozione del Gue/Ngl che addirittura perorava la secessione dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito in quanto lì c’è stata una maggioranza per il Remain.

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