LA CADUTA DI DABIQ di Campo Antimperialista
[ 18 ottobre ]
La perdita della cittadina di Dabiq, nei pressi di Aleppo, conquistata dai militari turchi appoggiati dal braccio armato del Pentagono dell’ESL (Esercito Siriano Libero) è gravissima per l’ISIS, e non per una qualche importanza strategica del luogo, ma per la sua rilevanza simbolica, ben espressa dal teorico della precedenza della fitna sul Jihad e vero fondatore dell’ISIS, dal takfiro Abu Musab al-Zarkawi —caduto in combattimento contro gli occupanti americani dell’Iraq nel giugno 2006 : «La scintilla è partita qui, in Iraq, e il suo calore aumenterà, a Dio piacendo, fino a quando brucerà le armate crociate a Dabiq».
E’ di ieri l’annuncio che le autorità irachene hanno iniziato l’offensiva per espugnare la metropoli di Mosul, conquistata dall’ISIS nel giugno 2014. E’ l’ora della resa dei conti.
Il 16 agosto scorso, nell’articolo intitolato «La fine dello Stato Islamico?» prevedevamo che l’ascesa dello Stato Islamico sarebbe finita in una sanguinosa disfatta:
«Che la “Santa alleanza” non canti dunque vittoria ove riesca (e ci riuscirà visto il fideismo cieco e i clamorosi errori politici dello Stato Islamico) a sterminare i seguaci del Califfo al-Baghdadi. Egli è succeduto ad al-Zarkawi, come questo ha raccolto il testimone di Bin Laden, come questo a sua volta seguì le orme di al-Qutb.
Essi tutti hanno a loro volta ripreso l’eredità di quelle correnti salafite intransigenti e guerriere come i kharijiti o gli azraqiti dei primi secoli dell’islam, che a più riprese si ribellarono armi in pugno in nome del “vero e puro Islam”, e per questo vennero annientati dai diversi califfi. Non tutti i musulmani sono salafiti o takfiri, la maggioranza di essi sono anzi quietisti, ma tutti i salafiti ed i takfiri sono musulmani. In essi, piaccia o non piaccia alle scuole maggioritarie, siano esse sunnite o shiite, arde la fiaccola della fierezza islamica, la sete di vendetta dopo secoli di umiliazione
Questa fiaccola non verrà spenta, malgrado lo Stato Islamico sarà smembrato e fatto a pezzi. Per esso non solo il martirio in combattimento, dunque il sacrificio di sé, è la via della salvezza eterna. Ma non c’è solo questo militarismo fatalista. Lo Stato Islamico ha innestato nella sua narrazione, un elemento che pareva estraneo alla visione islamica, quello millenaristico ed escatologico proprio di certe sette ebraico-cristiane. Non a caso il nome dato dallo Stato Islamico al proprio organo di propaganda, è Dabiq, luogo non a caso situato nel Nord est della Siria dove un’improbabile profezia islamica vuole avverrà lo scontro apocalittico e finale tra i musulmani ed i Rum, i cristiani. L’equivalente dell’Armageddon dei cristiano-sionisti.
Escludiamo che la battaglia finale di Dabiq avvenga. Quello che invece non escludiamo, quello di cui siamo anzi certi, è che il salafismo combattente, ancorché nuovamente sconfitto, come l’araba fenice, risorgerà dalla sue ceneri. Sempre risorgerà, fino a quando l’imperialismo dominerà il mondo, fino a quando miliardi di umani saranno soggiogati e umiliati, fino a quando vivrà l’anelito, sia esso sacro o profano, alla giustizia sociale. Fino a quando l’Occidente non farà orrore a se stesso».
Post Scriptum
Mediaticamente quella sui gatti l'hanno propagandata perchè con tutti i video su youtube, i gruppi e le foto sui gatti che si trovano nella rete hanno capito che una notizia del genere colpisce veramente l'immaginario collettivo. Forse abbiamo qui uno dei primi dividendi che da il conoscere tutte le informazioni e quindi le necessità e i desideri della gente che si ricavano dalla rete.
"Il 16 agosto scorso, nell'articolo intitolato «La fine dello Stato Islamico?» prevedevamo che l'ascesa dello Stato Islamico sarebbe finita in una sanguinosa disfatta":)…forse non era una previsione difficilissima…Comunque visto che ci tenete, complimenti!
Sì, non era difficilissima.Non era difficilissima a patto di considerare spazzatura la tesi complottista (che ancora va per la maggiore) secondo cui l' ISIS è un distaccamento della Cia e del pentagono (sic!).Do you remember?Poiché se quella tesi fosse stata vera oggi dovremmo di9re che la caduta di Mosul sarebbe la disfatta degli USA.
No, state estremizzando in maniera banale.ISIS non coincide con CIA ma come dice George Abu Khazen, Vicario Apostolico di Aleppo"Chi ha fatto salire l'asino sul minareto lo faccia scendere".Non credo sia necessario spiegare questa bella metaforaQui trovate l'articolo in cui parla proprio il Vicariohttp://cristianofobia.altervista.org/blog/ora-pro-siria-come-si-combatte-lisis/Qui un altro articolo che conferma questa tesihttp://www.lastampa.it/2016/06/10/vaticaninsider/ita/documenti/quel-patto-col-diavolo-tra-loccidente-e-i-finanziatori-del-terrore-xAVa5RMqkLoakjINpZG6VJ/pagina.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter