MONTE PASCHI E J.P. MORGAN: PIATTO RICCO MI CI FICCO! di Leonardo Mazzei
[ 7 ottobre ]
Quell’«opaca vicenda bancaria»: la partita del Monte dei Paschi di Siena nelle parole di Ferruccio de Bortoli
Mps: un “salvatore” di nome JP Morgan?), ipotizzavamo un’operazione a tutto vantaggio di uno dei più importanti avvoltoi della finanza predatoria mondiale: la banca d’affari americana JP Morgan.
Lunedì scorso, un pesante editoriale di Ferruccio de Bortoli sul Corriere della Sera ha fornito nuovi elementi su cui vale la pena di spendere qualche parola. Naturalmente il De Bortoli non è un’anima candida. Diciamo che nella partita tra le due sponde dell’Atlantico —entrambe liberiste ed oligarchiche— egli sta (all’opposto di Renzi) con quella europea piuttosto che con quella americana. Sta di fatto che collocandosi in questo modo, ed essendo da sempre del tutto interno ai poteri che contano, l’ex direttore del Corsera è di certo “persona informata dei fatti”.
Conviene perciò citare i passaggi fondamentali del suo lungo articolo. Ma prima facciamo un passo indietro, a come concludevamo il nostro pezzo di due mesi fa:
Ecco con chi lavora, ma forse potremmo dire per chi lavora, l’attuale governo. Leggiamo:
«La forzatura è figlia di un accordo tra il governo e la banca americana JP Morgan del quale non sappiamo nulla. Renzi incontra a pranzo a palazzo Chigi il numero uno Jamie Dimon su sollecitazione di Claudio Costamagna, presente l’ex ministro Vittorio Grilli, oggi in Jp Morgan. Una delle più grandi banche d’investimento mondiali promette di impegnarsi nell’aumento di capitale di Siena, nella concessione di un finanziamento ponte (bridge financing) finalizzato alla successiva cartolarizzazione dei crediti in sofferenza (non performing loans). Agli americani Viola non piace, preferiscono Morelli che ha lavorato con loro. La Bce non gradisce la sostituzione».
I crediti deteriorati (Npl) del Monte Paschi al 31 marzo 2016
Dove, ce lo spiega de Bortoli:
Giglio Magico renziano, primo fra tutti la faccia tosta di Marco Carrai, quello dell’appartamento fiorentino del Bomba?
Marco Carrai e Matteo Renzi
Ma soprattutto, capita la partita che sta giocando Renzi? Potrebbero essere più chiari gli interessi che rappresenta? E dunque quelli che lo sostengono?
E, ancora più importante, capita l’idea dell’Italia che questa combriccola ha in mente? L’idea è quella di un Paese colonizzato dalla grande finanza internazionale (americana in primo luogo), sempre meno industrializzato e dedito fondamentalmente al turismo ed alla buona cucina. A bassi prezzi, che lorsignori son pure taccagni.
Via dunque alle svendite. Quelle dei pezzi pregiati che restano nel sistema industriale, ma pure quella di un sistema bancario malmesso sì, ma accaparrabile a basso prezzo anche per le norme messe graziosamente lì dall’Unione bancaria europea, quella del bail-in innanzitutto.
Ecco, questo è il loro disegno. Quello di chi sta chiedendo un SÌ per poter continuare la svendita in santa pace, senza i fastidi dell’opposizione e della protesta sociale. Che tutti se ne ricordino il 4 dicembre.