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NO RENZY DAY: ROMA 22/10 MANIFESTAZIONE NAZIONALE

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[ 4 ottobre]

L’idea di una manifestazione nazionale contro il governo Renzi e per sostenere la campagna per il No al referendum costituzionale è stata lanciata dal Coordinamento Eurostop. Essa è stata raccolta da altre forze politiche e sociali, tra cui Programma 101. La manifestazione si svolgerà a Roma sabato 22 ottobre e sarà preceduta, il giorno 21 dallo sciopero generale indetto da USB e altri pezzi del sindacalismo di base.

Invitiamo compagni e cittadini a mobilitarsi per la riuscita dello sciopero generale del 21 ottobre e quindi a partecipare numerosi alla manifestazione nazionale del 22. 
Ci vediamo a P.zza S. Giovanni. Noi saremo lì dalle ore 14:00 dietro allo striscione “VIA DALL’€URO DITTATURA, RIVOLUZIONE”.


P101 aderisce alla mobilitazione del 21-22 ottobre

Programma 101 (P101) aderisce e partecipa alle due giornate di mobilitazione nazionale (21 e 22 ottobre) per dire NO alla controriforma costituzionale. In particolare, sostiene lo sciopero indetto per venerdì 21, ed invita  a partecipare massicciamente alla manifestazione che si terrà a Roma sabato 22.
 
Il referendum costituzionale del 4 dicembre segnerà uno spartiacque nella crisi politica del Paese. 


Una vittoria del SÌ sarebbe un nuovo passo verso un regime oligarchico supino al comando della grande finanza mondiale e darebbe nuovo fiato a Renzi ed alle sue politiche antipopolari. L’affermazione del NO impedendo nuove cessioni di sovranità e di conquiste democratiche, segnerebbe l’inizio di una nuova fase in cui si aprirebbero spazi importanti per tutte le forze che vogliono costruire un’alternativa allo stato di cose presenti.

Il manifesto dei promotori del No Renzi Day (clicca per ingrandire)

Si tratta dunque di un appuntamento decisivo in cui gettare tutte le forze disponibili. 

In questo senso, le due giornate del 21-22 ottobre potranno dare un forte contributo per l’attivazione di tutte le realtà interessate a difendere la Costituzione, a dire di no ad una controriforma voluta e sostenuta dall’Unione Europea, a mandare subito a casa Renzi e il suo governo.
 
Non nascondiamo che avremmo voluto una piattaforma più chiara ed esplicita, più decisa nel rivendicare il carattere popolare di una mobilitazione che ha da essere di massa, più netta nel denunciare il ruolo antidemocratico di un’UE che pure vive ormai la stagione della propria disgregazione, più forte nel chiamare tutti al dovere della mobilitazione ai livelli locali (come noi stiamo facendo da mesi) per costruire comitati popolari per il NO ovunque possibile.
 
E’ su questa capacità di porsi all’altezza dello scontro, su quella di evidenziare i legami con i nodi della politica economica e sociale, sulla puntuale individuazione del nemico principale – le oligarchie finanziarie e l’euro-dittatura di Bruxelles -, che si gioca il risultato del referendum.
 
E’ con questa consapevolezza, insieme allo spirito unitario che deve portarci tutti a lavorare per unire il più vasto arco di forze, che ci mobiliteremo per la riuscita dello sciopero del 21 (al quale, in maniera davvero riprovevole, non tutte le organizzazioni del sindacalismo di base hanno aderito), mentre il 22 saremo presenti alla manifestazione di Roma dietro lo striscione «Via dall’€uro-dittatura».  
 
P101
Movimento di Liberazione Popolare

27 settembre 2016

Un pensiero su “NO RENZY DAY: ROMA 22/10 MANIFESTAZIONE NAZIONALE”

  1. Anonimo dice:

    Ebbene si, dobbiamo ammetterlo, ci piace “provocare” …E questa locandina, partorita – probabilmente con lo stesso intento “provocatorio” – dal sito Sollevazione, e che non è il manifesto ufficiale della iniziativa nazionale del 22 Ottobre, ci è sembrata fatta apposta appunto per “provocare”.In realtà la convocazione ufficiale della manifestazione, pur avendo comunque al centro anche i temi posti dai “vincoli” UE quando parla di “NO sociale” al referendum, è meno esplicita sul tema della “dittatura eurista”.Ed è anche meno esplicita sul tema della “violenza” come immagine di copertina, non contiene infatti scene che evocano la guerriglia come questa.Noi, da un po’, siamo abituati a ricevere un mare di “like” e di commenti positivi, quando parliamo male dell’euro e della Ue, da parte di una certa area di lettori, in genere quelli vicino ai 5 Stelle ed i no-euro in genere, anche se non abbiamo invece lettori – e siamo contenti di non averne – tra i cosiddetti “sovranisti”, quasi sempre oggettivamente invece schierati politicamente a destra.E siamo altrettanto abituati a ricevere “like” e commenti positivi, quando, su qualsiasi argomento, pubblichiamo foto di scene che in qualche modo evocano la guerriglia urbana, invece da parte di appartenenti ai movimenti della “sinistra antagonista”.Sostanzialmente due mondi che, salvo rare eccezioni ( tra le quali, oltre a InfoAut e all’area della Rete dei Comunisti /Contropiano/Ross@/Usb, c’è proprio Sollevazione), non comunicano minimamente tra di loro.Mentre il nostro fine principale sarebbe invece proprio quello di metterli in comunicazione e “contaminarsi” tra di loro.E infatti la nostra pubblicazione di questa locandina di Sollevazione, contrariamente al solito, ha ricevuto pochissimi “like” e addirittura nessun commento, nemmeno sulle altre pagine dove è stata “sharata”.Evidentemente la prima categoria ( M5S, No Euro ecc.) non ha gradito l’evocazione di scene di guerriglia urbana, avendo spesso una visione comunque “legalitaria”.Ed altrettanto evidentemente quelli della “sinistra antagonista” non hanno gradito il riferimento alla “dittatura eurista”, avendo una visione che ripudia ogni discorso “di sovranità nazionale”, intesa tout court come una cosa “de destra”.E crediamo che, in questo episodio piccolo piccolo, ci sia tutto il dramma della più ampia opposizione sociale e politica al governo Renzi ( parliamo di quella vera e non delle “sceneggiate” dei berluscones).E cioè l’impossibilità assoluta di poter pensare di risolvere tutto in termini meramente “elettorali” ( il M5S) oppure solo a forza di articoli sul web e di dotti convegni o addirittura con la mera promozione di improbabili istanze giudiziarie ( i “no euro” non reazionari e non “de destra”).Ma anche la impossibilità di risolvere le cose solo con un “radicalismo di piazza” e sul “piano sociale” senza però avere una linea politica chiara e cosciente sul fatto che il problema principale non è Renzi, che è solo il servo sciocco di turno, bensì le politiche economico/sociali imposte da una Ue assolutamente neo-liberista e banco-centrica già nei suoi aspetti fondanti ( a partire dalla moneta unica) ed in quanto tale assolutamente “non riformabile”, contraddizione mai esplicitata ( salvo le lodevoli eccezioni di cui prima) dalla cosiddetta “sinistra antagonista”.Riteniamo quindi, a maggior ragione dopo questa “provocazione” ed il suo esito, che se questi due mondi – nemmeno nel momento in cui oggettivamente confluiscono tutti insieme nel NO al referendum – non saranno capaci di mettersi in relazione dialettica e di “contaminarsi a vicenda”, fatalmente anche la scadenza nazionale del 22 Ottobre, ed in genere qualunque altra iniziativa di qualsiasi tipo, risulteranno del tutto inutili. Forse risulterebbe almeno parzialmente "inutile" persino la vittoria del NO al referendum.10 Ottobre 2016La redazione della pagina New Dada

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