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NO UBER! SOLIDARIETÀ COI TASSISTI!

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Sciopero dei tassisti a Berlino

[ 20 febbraio ]

Il Partito democratico si scinde e si scorda la “vocazione maggioritaria” ma il governo del Pd (Gentiloni) conferma la sua sfrontata VOCAZIONE LIBERISTA. L’ha confermata col cosiddetto “decreto mille proroghe”, anzi con il trucchetto di un emendamento inserito all’ultimo istante pochi giorni fa.

La norma —a firma di Lanzillotta e Cociancich— infatti, rinvia a fine anno il termine entro il quale il ministero delle Infrastrutture dovrebbe emanare un provvedimento che impedisca “l’esercizio abusivo dei taxi e quelle di noleggio con conducente”, compreso dunque Uber, mentre si elimina la “territorialità” delle auto Ncc, quelle da “noleggio con conducente” che potranno, così, operare liberamente.


Contro questa norma, che preannuncia la totale liberalizzazione del servizio taxi, i tassisti sono da giorni in sciopero. Percentuali di adesioni massicce. Si registrano azioni contro i crumiri, ed anche contro gli abusivi che utilizzano la piattaforma Uber.

Ci occupavamo dell’infernale meccanismo Uber esattamente l’anno scorso, in occasione della protesta dei tassisti parigini, che han fatto da battistrada ad una lotta che è diventata oramai continentale.

La stampa, i media di regime sono tutti schierati contro i tassisti e la loro battaglia sacrosanta. Da anni è tutto un encomio di questi meccanismi di competizione selvaggia —nomi rigorosamente americani: ride sharing, car sharing, carpooling, uberpop. Uber è infatti un meccanismo che non solo mette col culo per terra i tassisti con licenza, ma spinge ad una concorrenza spietata coloro stessi che usano la piattaforma. “A tutto vantaggio dei consumatori” sostiene la propaganda, ovviamente a spese di chi lavora. In verità il maggior guadagno è ovviamente quello della multinazionale Uber che stacca un corposo pizzo ad ogni poveraccio che per tirare a campare mette a disposizione le sue energie ed il suo tempo di vita e la sua vettura per i …consumatori.
Parigi

Come si legge nel sito Uber, non si tratta solo di una piattaforma elettronica, né solo di un sistema di trasporto. Dietro c’è appunto un’ideologia, la visione del mondo liberista per cui le cieche leggi del mercato, la concorrenza selvaggia, obbligano i lavoratori a vendere al prezzo più basso la loro forza-lavoro, il loro tempo di vita. Per essere più precisi, non c’è alcuna legge, alcuna regola, se non quella, ferrea, dell’algoritmo utilizzato da Uber.

I media di regime, allo scopo di isolare i tassisti in lotta, bollano la loro resistenza come “corporativa”, come un rifiuto antidiluviano della modernità e delle magnifiche sorti e progressive della globalizzazione.
Quanta strumentale ideologia in questa accuse.

Occorre avere il coraggio di respingere la “modernità” se essa porta con se  un peggioramento delle condizioni di chi lavora ed una sostanziale abolizione dei loro diritti.

Occorre non esitare a difendere anche i “privilegi” di questa o quella categoria di lavoratori autonomi se l’attacco viene da multinazionali che per assicurare guadagni stellari di un pugno di capitalisti senza-patria e senza scrupoli, gettano sul lastrico una categoria per rimpiazzarla con nuovi schiavi senza diritti e pronti a vendersi per quattro soldi.






8 pensieri su “NO UBER! SOLIDARIETÀ COI TASSISTI!”

  1. Anonimo dice:

    Bravi, adesso un piccolo sforzo: cominciate a spiegare perché piccola/media impresa e lavoratori non devono per forza considerarsi in conflitto, in quale sistema economico entrambi potrebbero prosperare e avrete vinto.Parlate molto più spesso di piccola e media impresa perché è solo la PMI che può desiderare di opporsi al predominio delle grandi concentrazioni di capitale.Il comunismo invece, purtroppo e lo sapete bene, faceva affidamento proprio su quelle grandi concentrazioni che – nelle pie illusioni dei decenni passati – avrebbero favorito la nascita di un sindacato più forte e coeso.Oggi la rivolta non viene solo dal lavoratore dipendente, dall'operaio, ma dal popolo e popolo significa: "PMI locali+lavoratori" quello è il nuovo soggetto politico sul quale puntare.Solo che va ancora costruito mediante una teoria e una ideologia nuove che ancora nessuno ha elaborato.Ma siamo vicinissimi a quel momento e il primo che ci arriva vince.

  2. lavoratore dice:

    Caro anonimo,ho lavorato da quando ho venti anni (cioè da un decennio) nel mondo della cucina. I tuoi cari piccoli e medi imprenditori sono un manipolo di infami bastardi sfruttatori. Il mio penultimo padrone aveva stabilito con me un forfettario di 900 euro, nonostante lavorassi fino a 50 ore la settimana. Di questi 900 euro, 300 erano in regola, gli altri in nero. Naturalmente io presi la disoccupazione e prenderò la pensione sui 300 in regola. Ma non è tutto. Quando ci furono i famosi 80 euro di Renzi, il buon piccolo imprenditore…se li è fregati!!!Semplicemente, nella busta paga, comparivano 380 (ufficialmente 300 suoi e 80 di Renzi) ma in nero non me ne dava più 600…ma 520!!!Si fregava pure gli 80 euro!!!!!!!Il mio terzultimo padrone mi ha licenziato (mi pagava con i vaucher) perché non ho votato PD. Prima di smettere di chiamarmi, lavoravo per lui dalle 4 alle 8 ore al giorno per 27,50 euro. 10 con i vaucher (quindi 7,50) 20 in nero.Vuoi che continuo?Insomma le piccole e medie imprese sono il cuore dello sfruttamento più brutale. Altro che nemici del sistema! Certo la grande finanza, l'euro, sono la punta della piramide. Ma una piramide non si regge senza una base progressivamente maggiore. I piccoli imprenditori sono la base. Sono loro che hanno fatto i mutui, sono loro che si giocano l'incasso alle macchinette e poi si rifanno su di noi sfruttandoci, sono loro che hanno usato l'euro per raddoppiare i prezzi (una pizza costava 6 mila lire, il giorno dopo 6 euro…naturalmente la mia paga di pizzaiolo rimaneva la stessa!).Mai con piccoli borghesi. Sono la feccia dell'umanità.Il popolo non esiste: esistono gli sfruttati e gli sfruttatori.

  3. Anonimo dice:

    Caro anonimo delle 22:53È per questo che siete dei perdenti nati e che continuerete a perdere tutta la vita.Io ho fatto per ventitre anni il lavoratore dipendente per di piu in una categoria super privilegiata.Non ho mai visto un branco di imbecilli opportunisti senza palle e leccaculo come i lavoratori dipendenti quando si trovano con un buon contratto.Proprio questi lavoratori, cioè quella categoria di cui facevo parte, tramite i sindacati aveva implementato il precariato per i nuovi assunti nella speranza di mantenere i privilegi per quelli con il posto fisso e per comsentire a quelli che stavano andando in pensione di godere di tutti i vantaggi che gli comsentiva la regolamentazione ancora vigente.Quindi è vero quello che dici dei piccoli imprenditori ma è vero anche che TUTTI sono degli opportunisti e imbroglioni…La differenza è però che se riusciamo a identificare un nemico comune, nemico sia per i piccoli imprenditori tipo i tassisti o i baristi ma anche i medi e nemico anche dei lavoratori dipendenti, si puo cercare di costruire una democrazia più partecipata che riesca ad opporsi allo strapotere delle élite bamcarie e finanziarie.Non puoi pretendere che gli uomini diventino degli angioletti, ma puoi creare un sentimento comunitario in funzione di una lotta comune.Quindi leggimi bene: o si riesce a fare quello che ho scritto qui e nel post sopra o semplicemente si perde, si resta sconfitti, ci si autoconfina in un ruolo ridicolo, quello dei gruppetti pretenziosi e autoreferenziali con le pezze al sedere.

  4. Anonimo dice:

    "Insomma le piccole e medie imprese sono il cuore dello sfruttamento più brutale".E' vero, ma si deve guardare anche l'altro lato della stessa medaglia.Le piccole e medie imprese sfruttano perchè sfruttate a loro volta.Le piccole e medie imprese oggi vivono alla stessa stregua dei lavoratori che sfruttano e licenziano.Quando si riuscirà a capire questa insolita convergenza?Ricordate i dati del 2016? E le parole di Massimo Vivoli, presidente di Rete Imprese Italia?Eccole: "Negli ultimi dodici mesi hanno chiuso ogni giorno oltre 390 imprese. Una vera e propria strage dovuta a una crisi che ha colpito con maggiore durezza la domanda interna, punto di riferimento per gran parte delle Pmi. Che si sono trovate schiacciate tra un mercato interno in stallo e l'aumento del prelievo fiscale, tra il crollo del credito e l'incremento del peso di adempimenti inutili e costosi"La crisi ha mietuto milioni di vittime.Bisogna uscirne.La classe degli sfruttati ora contiene in sè anche le Piccole e Medie imprese.Siamo tutti nella stessa barca.Quando apriremo gli occhi?Smettiamola di dividerci sulla base ideologica di un passato che è superato dai fatti.Lottiamo per una maggiore giustizia sociale, qui e ora.Poi torneremo a divederci.

  5. Georgejefferson dice:

    Carissimo anonimo fischiettante delle 22.53.Perchè la prassi del dare del "voi" rivolgentoti ad una singola persona? E' prassi antica che richiama le abitudini di branco moderne, delle logiche amico/nemico riscoperto "tradizionalista" in tarda età.Non c'e' bisogno degli aneddoti personali per scoprire l'acqua calda che ognuno cerca di sopravvivere come può, e tanti degenerando nell' opportunismo, che siano lav.dipendenti, o piccoli "padroncini" a cui rubano l'osso ai margini del capitalismo mondiale. Altrimenti cosa significa il concetto ultra millenario (espresso con altre parole) della carota da dare in pasto alla gente? Significa proprio quello, formare le persone all'opportunismo per dividerle.Il problema e' darlo come dato "ontologico" cioè per natura, da sempre strategia delle classi dominanti ed emblema di tutti i fascismi protettori dell' ordine costituito.Quindi non "tutti sono"…ma (quasi) tutti "sono allevati" in quel senso.Cosa c'e' di meglio allora della logica amico/nemico, l' individuazione del "nemico esterno", che cela le contraddizioni personali di noi stessi, additando il capro espiatorio di turno? Perchè i vari Morgan o Hohenzollern (nomi di fantasia) una volta ipoteticamente tolti di mezzo non ne rinascono altri più forti che pria? Se non addirittura con lo sfogo barbarico sui più deboli? (la barbarie e' bella solo quando non ti tocca, come la concorrenza).E proprio grazie alle carotine date in pasto agli sfruttati e l'induzione inconscia che "cattivi" lo siamo per natura?No perchè dovresti approfondire meglio quella questione dei "cattivi per natura" (rimanendo al tuo lessico bambinesco, vedi "angioletti") perchè non e' molto chiaro quanto di livello sia "allevato" dai condizionamenti culturali, e quando di base naturale.Poi le profezie sono bravi tutti a farle, a volte ci puoi azzeccare nel breve termine, ma non dimostrano nulla, se non un certo talento da illusionista.

  6. Anonimo dice:

    @GeorgeJeffersonA scanso di equivoci l'anonimo delle 22:53 NON è fischiettante.Quindi se credi di aver riconosciuto qualcuno nell'anonimo delle 22:53 ti sei sbagliato, ok?

  7. Anonimo dice:

    @GeorgeJeffersonRileggendo il tuo post ho capito che nella foga hai sbagliato anonimo.Volevi rivolgerti a quello delle 09:52 ma nella precipitazione hai fatto confusione con gli orari.Ti informo che non hai capito un fico secco di quello che ho scritto ossia ho detto esattamente il contrario di quello che hai compreso tu.Il "contrario", inclusa la parola angioletti di cui (come tuo costume) hai completamente frainteso il senso.Secondo non so che vuoi da me con questo improvviso scoppio di risentimento covato evidentemente chissà da quanto tempo.E' proprio vero che non bisognerebbe mai dare troppa confidenza – e soprattutto la propria email – al primo venuto.

  8. Luca Tonelli dice:

    Milano.10 minuti di taxi 15 euro.10 minuti di car sharing 2,5 euro.fate un pò voi se è possibile per un lavoratore scegliere.

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