21 visite totali, 1 visite odierne

Browse By

BEPPE GRILLO COME LA DEA KALÌ di P. Pellizzetti

21 visite totali, 1 visite odierne
 Marika Cassimatis e Beppe Grillo… “tanto” tempo fa

[ 19 marzo ]

Era stato proprio Paolo Putti a raccontarmi che i quadri Cinquestelle provenienti da antiche militanze nel sociale definivano “thugs” i neofiti fanatizzati del Movimento. Come gli antichi strangolatori indù, seguaci non di un disegno politico quanto adepti assatanati di un credo iniziatico, in cui l’adesione comporta l’immediata sottomissione adorante alla suprema volontà del leader divinizzato. Del resto taluni di loro avevano attraversato, quale passaggio intermedio alla conversione, una precedente passione dipietrista; in modalità credenti tanto acritiche quanto ringhiose, che già evidenziavano il manifestarsi di un culto fideistico del Capo.

Cervello all’ammasso, che ora diventa delirio collettivo e persegue la purificazione del mondo perseguitando i non sufficientemente determinati nella lotta ai miscredenti, virata in guerra di religione.

Una spirale di impazzimento da mettere paura, che ora trova la sua ennesima manifestazione a Genova con la defenestrazione di Marika Cassimatis; Cinquestelle della prim’ora, scelta dal voto online quale candidata sindaco alle imminenti amministrative locali. Dopo l’ostracismo dei guardiani della fede, che l’accusavano di tiepidezza nei confronti degli eretici alla Pizzarotti e varia apostasia, nelle vesti di Kalì è sceso dalle alture di Sant’Ilario Beppe Grillo in persona; per celebrare il sacrificio della reproba sotto forma di ritiro del sacro simbolo di appartenenza.


Confesso di essere senza fiato, un po’ perché tempo fa avevo bisticciato con la Cassimatis in un’occasione pubblica proprio per il suo (ai miei occhi) eccessivo allineamento al Verbo pentastellare. Anche se, successivamente, avevo accettato – come dice lei – di “fumare il calumet della pace; per via di comuni amicizie ambientaliste. Fermo restando che continuava ad apparire ai miei occhi critici un po’ troppo ortodossa. Però salvata da una certa attenzione rispettosa nei confronti delle posizioni altrui: quell’atteggiamento che fungeva da antidoto al settarismo e al culto di Kalì che ora l’ha condotta al rogo mediatico.

Soprattutto mi stupisce l’evidente autolesionismo, apparentemente inspiegabile, delle scelte di chi “puote ciò che si vuole”: la Cassimatis, proprio per la sua personale storia politica, era la migliore scelta per riassorbire in sede elettorale le recenti fuoriuscite dal Movimento che hanno dato vita a “Effetto Genova” ed “Effetto Liguria”. Mentre il rito sacrificale messo in atto produce l’effetto immediato di mettere fuori gioco il M5S nella consultazione del prossimo giugno. Con Palermo, la più significativa dell’anno. Seppure – a dire il vero – l’autogol trova la propria specularità in una ricca serie di corse al massacro sulla pelle della cittadinanza genovese: il PD che si aggira alla ricerca di un candidato introvabile; Silvio Berlusconi che gioca una partita personale per screditare l’ex delfino Toti, nelle sue ambizioni di federatore a Destra in prospettive anche nazionali, contrapponendo ai candidati del governatore un improbabile aspirante sindaco paracadutato da Milano.

Ma per Grillo-Kalì le motivazioni sono ancora più profonde. Tutto ruota attorno all’appuntamento del 2018, quando si ritiene certa la conquista del governo nazionale e l’elezione a premier del passacarte Luigi Di Majo. E nulla deve disturbare il disegno. Per cui si subisce ogni pasticcio romano di Virginia Raggi e si depura il movimento di ogni possibile bastian contrario. Come la Cassimatis.

Niccolò Macchiavelli diceva che “il fine giustifica i mezzi”. Albert Camus replicava: “chi giustificherà i fini?”.


* Fonte: Micromega

8 pensieri su “BEPPE GRILLO COME LA DEA KALÌ di P. Pellizzetti”

  1. pasquino55 dice:

    Come affermai diverso tempo fa in una riunione del Movimento Marcia della Dignità riguardante il nostro possibile sostegno al M5S alle elezioni che la pezza (M5S) era peggiore e più pericolosa dello strappo (PD e ciò che esso rappresenta), oggi è diventato talmente evidente che solo chi, per sciocco calcolo politico o per cecità strategica, può ancora contestare la mia analisi. Smarchiamoci al più presto da esso se non vogliamo anche noi essere trascinati nella loro inevitabile sconfitta. Pasquino55

  2. Anonimo dice:

    Smettiamola di guardare le pagliuzze nell'occhio del M5Scome fanno di continuo i TG e i giornali che non vedonomai la trave gigantesca dei partiti picconatori dell'Italia.Il 2018 è il turno del M5S. Dobbiamo tutti convergere su M5S.Altrimenti preparatevi ad altri 5 anni di agonia disoccupazionale,regali alle banche, svendita del made in italy, distruzionedei diritti dei lavoratori, distruzione della scuola,invasione di immigrati che vi passano davanti nell'assegnazionedi casa lavoro sussidi, attacchi alla costituzione e tuttii giorni il dentone marcio seduttore di casalinghe che dalsuo TG1 privato vi provoca fino alla pazzia con le sue cazzate.Vi sia chiaro come un faro nella notte: M5S M5S M5S…

  3. Anonimo dice:

    Pasquino,mi viene in mente una massima attribuita al faraone Akhenaton:“La vera saggezza è meno supponente della stupidità. L'uomo saggio dubita spesso, e cambia la sua opinione; lo stupido è ostinato, e non ha dubbi; egli conosce tutte le cose ma non la sua stessa ignoranza.”

  4. Anonimo dice:

    Purtroppo, devo notare che non ci si rassegna a capire come il M5S sia nient'altro che un partito-azienda con l'agenzia di marketing Casaleggio Associati saldamente in cabina di regia e Grillo, che non ci capisce niente di politica, a prestare il volto. Un Grillo a cui s'è costruita addosso l'aura di leader politico grazie al precedente assai ridicolo della battuta su Craxi in Cina e ai suoi spettacolini pieni d'indignazione un tanto al chilo, con tocchi di classe tipo Biowashball e teorie del signoraggio bancario…Il geniale Casaleggio che fu, ha portato direttamente in parlamento decine e decine di persone pronte a votare come da lui e dalla sua azienda indicato, pena simpatici linciaggi mediatici, minaccie di dover versare risarcimenti pazzeschi e via dicendo. Portare una simile dote nelle trattative con le grandi multinazionali della finanza e dei media rappresenta un asso nella manica da paura! Altro che stare a trattare con certi cadaveri putrefatti riciclatisi cento volte dalla prima repubblica! Qui c'è solo l'onestà e la trasparenza di dinamici giovanotti che se hanno capito bene l'antifona, sanno di dover rigare dritto con la prospettiva/possibilità di poterlo fare non più di dieci anni, poi tocca fare un bel ripasso d'inglese che si andrà a fare a loro volta i lobbisti in giro per il mondo!E intanto, dopo quattro anni QUATTRO, ancora si va appresso a 'sta pittoresca carovana con le sue fumose promesse di "democrazia interna", "decide la base" e via dicendo, tutta roba che ha sempre e solo coperto i movimenti politici più liderisitici e tirannici (vedasi le esperienze di quasi tutti i gruppetti ultrasinistri degli ultimi cinquant'anni, i radicali pannelliani e i primi gruppetti verdi e ambientalisti), nel mentre al momento del dunque, vedi stadio dei palazzinari e censura contro i film sulla Palestina a Roma, dimostrano di stare dalla parte dei giri che contano…Le cose sono due: o vincono le elezioni loro (nonostante i continui autosabotaggi) e Di Maio sarà l'equivalente italiano di Tsipras, oppure ci sarà uno stallo dove i tre schieramenti in campo impatterano e faranno calare da Bruxelles l'ennesimo tecnico (Draghi?). In ogni caso, benvenuti nel Messico d'Europa prossimo venturo!Poi se uno vuole sperare che la salvezza risieda in simili specchietti per le allodole, o in abboccamenti con pluritrombati dell'infame sinistra putrefatta complice da decenni di ogni nefandezza o estemporanee iniziative di espertoni saltati fuori dai disumani ambienti del generone romano a cui l'improvviso quarto d'ora di visibilità ha dato al cervello, tanto da bazzicare oggi convegni d'estrema sinistra, domani adunate di inqualificabili fascioleghisti, dopodomani la fondazione di qualche mummia egizia del pentapartito, nel mentre insultano tutto e tutti peggio di Sgarbi, ma lo fanno in latino, eh!… Beh, buona fortuna!Ai lettori più giovani consiglio di fare subito il passaporto e prepararsi ad emigrare, perché oggi è brutta, molto brutta, ma in futuro sarà sempre, sempre peggio… Nessuno vi regalerà niente da nessuna parte, ma se vi dice bene, potrete trovare uno spazietto di vivibilità da qualche parte.

  5. Luca Tonelli dice:

    Questo commento è serio o è una canzonetta della adepto 5s medio?

  6. pasquino55 dice:

    Quando non si hanno argomentazioni valide per sostenere quello che "si pensa" per accreditare o giustificare le proprie convinzioni o prese di posizione, si ricorre a qualcuno che si ritiene importante. Tirare in ballo il faraone Akhenaton "fulgido esempio di democraticità e di profondità di pensiero filosofico" equivale allo stesso modo di quando qualcuno sta tentando di indicarci la luna ed invece si guarda il dito. Buona visione. Cambiare opinione, ora, viene spacciato come forma alta di saggezza, mentre l'ostinazione (la chiamerei coerenza nei propri ideali) viene etichettata come stupidità. Se questo è vero sono orgoglioso di essere stupido, di non diventare un saggio e finire come uno “fra i tanti” come Giuliano Ferrara che da comunista stupido si è evoluto ed è diventato un saggio fascista. Cambiare idea può essere giusto, purché si faccia nel solco dei propri principi ed ideali sennò si sta cambiando campo.Pasquino55

  7. Anonimo dice:

    x Luca TonelliImmaginando che nemmeno tu sei renzianodal momento che chi viene spesso su sollevazionenon può essere renziano allora sei salviniano?Segretario di quel partito che ha governato 10 anni e ci ha regalato quella meravigliosa leggeche tanto bene ha fatto al lavoro e prendeil nome di legge Biagi/Maroni ???

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *