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DIAMO FORMA POLITICA ALLA “PAZZIA” di P101

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[19 aprile ]

Rompendo gli Indugi
Anche gli amici ci presero per “pazzi” quando, nel dicembre 2015, svolgemmo il seminario programmatico con cui demmo avvio al processo costituente del Movimento di liberazione popolare – Programma 101


Quel seminario, oltre all’Appello, approvò nelle linee generali i documenti licenziati dai cinque tavoli di lavoro — documenti che si possono leggere sul nostro sito.
Il risultato del referendum del 4 dicembre ha mostrato che eravamo in buona compagnia: una maggioranza “pazzesca” degli italiani che stanno in basso ha detto NO al tentativo di quelli che stanno in alto di mettere in Costituzione il passaggio ad un regime pienamente oligarchico.

Diamo forma politica alla “Pazzia”
Vogliamo essere giudicati per la nostra coerenza, per l’esempio che diamo, per le idee che professiamo e di cui sono testimonianza i documenti fondativi di P101.

Vogliamo fondare il partito che non c’è, una forza patriottica a vocazione socialista, che contribuisca a dare vita a un ampio blocco costituzionale, a un’alleanza nazionale e popolare affinché l’Italia, cacciata dal potere la casta oligarchica, diventi un paese pienamente sovrano.
Abbiamo un programma e una strategia, ma sappiamo che non bastano. C’è bisogno di un discorso profetico, di simboli forti, di una rinnovata identità della comunità nazionale. Servono linguaggi e pratiche che sappiano stabilire connessioni emotive profonde col popolo, allo scopo di farne il protagonista della trasformazione.

Perché il nome “Programma 101”?
I giovani, quelli che saranno chiamati a ricostruire il nostro Paese su nuove fondamenta, non sanno, e non è un caso, cosa sia Programma 101 (P101).

È stato il primo avveniristico calcolatore digitale programmabile, piccolo ed economico, sviluppato dalla ditta italiana Olivetti negli anni sessanta del secolo scorso. Dietro al primo e rivoluzionario personal computer, non c’erano solo l’ingegno e la creatività italiani, ma un’azienda, la Olivetti, in cui le officine erano a misura d’uomo e dove i lavoratori non erano protesi delle macchine o limoni da spremere per altrui profitti, ma protagonisti consapevoli di tutto il ciclo produttivo.

P101 dunque, indica simbolicamente le nostre radici ideali e culturali, il modello sociale che perseguiamo, l’idea di Paese per cui combattiamo.

A chi ci rivolgiamo?

A tutti coloro che vogliono porre fine al regime di protettorato eurocratico e sganciare il Paese dalla globalizzazione; ai patrioti antifascisti che non scambiano la sovranità nazionale col nazionalismo; ai democratici sinceri che respingono ogni Stato autoritario e oligarchico e immaginano possibile un potere popolare paladino dei diritti e delle libertà civili e individuali; ai cittadini che non hanno smarrito l’ideale dell’eguaglianza sociale e che sanno che i discorsi neoliberisti sull’equità e le pari opportunità, sono solo dei paraventi per giustificare disparità sociali indegne e disumane; ai giovani ribelli che hanno compreso che chi comanda, usando ogni diavoleria tecnologica e immaginifica, li vuole ridurre in uno stato catatonico di docilità e impotenza; ai credenti che non si limitano a pregare, ma prendono sul serio la loro fede come messaggio di fratellanza, pace e di liberazione per i poveri.

Restare alla finestra oggi sarà considerato una colpa domani. C’è bisogno di ognuno di voi affinché l’Italia non naufraghi e il popolo non sia ridotto in schiavitù!

Siete in tantissimi a pensarla come noi, aiutateci a costruire Programma 101, chiedeteci la tessera 2017. 


Scrivete a: p101@programma101.org

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