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ALITALIA: PRIMA BUGIA (GRANDE E GROSSA) di Sandokan

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[ 3 maggio 2017 ]
Era prevedibile.
Il Potere sta scatenando contro le maestranze Alitalia la sua crudele vendetta.
Parola d’ordine dell’offensiva: sputtanare i lavoratori che hanno votato NO.
Obbiettivo: isolarli per indebolirli e costringerli alla capitolazione.
Ma come si fa a sputtanare chi ha ragione da vendere? Semplice: cercando di far apparire vero ciò che invece è falso, e viceversa. Il Potere ed i suoi pretoriani dell’informazione tossica sono maestri sperimentati nell’arte della menzogna. Disse il loro maestro: «Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità». (J. Göbbels)

Pur di giustificare la definitiva distruzione di Alitalia ed ottenere il consenso della pubblica opinione hanno costruito un racconto falso da cima a fondo. Un teorema fondato su alcune grandi e grosse bugie.

Vorrei oggi iniziare dalla loro prima bugia.

ALITALIA NON È UN’AZIENDA STRATEGICA

Ma come stabilire se un’azienda è strategica per una nazione?
Indico quattro criteri principali:
(1) Se la funzione ed il servizio che svolge sono indispensabili per l’economia e la vita dei cittadini;
(2) Se genera o contribuisce a generare ricchezza e benessere per chi vi lavora e per tutto il Paese;
(3) Se la sua esistenza contribuisce alla sovranità economica del Paese e quindi lo protegge da aziende multinazionali i cui interessi contrastano con quelli nazionali;
(4) Se grazie alle sue funzioni e finalità aumenta saperi, conoscenze, competenze e quindi sviluppa le forze produttive del lavoro.

Sotto tutti e quattro questi profili Alitalia è un’azienda necessaria, anzi indispensabile al Paese.
In quanto settore di punta del trasporto, una compagnia aerea è vitale all’economia del Paese; genera ricchezza per i lavoratori ed i cittadini; è funzionale alla sovranità economica della nazione; è laboratorio prezioso per accrescere conoscenze tecniche e scientifiche e sviluppare le forze produttive.
La prova provata è che ogni grande paese del mondo ha la sua compagnia di bandiera.
Tabella n.1: Il turismo in Italia
Ciò è tanto più vero per l’Italia, anche solo considerando la creazione di ricchezza e benessere. L’Italia è infatti il quinto paese al mondo per afflusso turistico. Il turismo genera l’8,6% del Pil, ovvero per 136 miliardi di euro, cifre che data la crescita mondiale del settore, sono destinate ad aumentare (entro il 2020 si prevede un incremento del 22%). [Vedi la tabella n.1]
Occorre poi considerare la crescita complessiva del trasporto aereo a scala mondiale, con l’aumento generalizzato dei passeggeri trasportati [vedi tabella n. 2]. Tendenza che tutti gli analisti danno in intensificazione.
Tabella n. 2: l’aumento dei passeggeri a scala mondiale nel solo 2016


E’ quindi FALSO! che l’Italia non abbia bisogno vitale di una grande compagnia aerea.

Messi all’angolo i liberisti rispondono che questo non vuol dire che essa debba essere di Bandiera, tantomeno pubblica. Che si può ben volare con compagnie straniere. La loro massima è “non importa che il gatto sia bianco o nero, basta che acchiappi i topi”.

Su questa seconda bugia alla prossima puntata.
Dimostreremo che la nazionalizzazione di Alitalia non è solo necessaria, ma un grande e grosso affare per lo Stato.

6 pensieri su “ALITALIA: PRIMA BUGIA (GRANDE E GROSSA) di Sandokan”

  1. Anonimo dice:

    Giustissimo però alla gente non interessa molto che sia un affare per lo stato.Dovete conquistare l'opinione pubblica quindi dovete dimostrare ALLA CLASSE MEDIA che Alitalia nazionale gli conviene.1) il turismo. Se Alitalia non torna a essere una compagnia di primo piano sul lungo raggio succederà che diminuiranno i voli diretti verso e dalle città italiane.La gente si trova a fare un transito ossia alla fine sta un giorno in meno in Italia o magari decide di cambiare destinazione per fare il volo diretto, poi spende di meno al duty free italiano e in ultimo la promozione delle città italiane meno note diventa più problematica.Non è tutto qui ma basta notare che Germania, Giappone, Thailandia etc si tengono una compagnia di bandiera nonostante non si facciano mai grandi profitti col trasporto aereo significa che una convenienza c'è.2) Alitalia ha un indotto colossale sia come azienda che come consumo da parte di quelle diverse migliaia di dipendenti.Corso Como a Milano era un postaccio infrequentabile, poi è diventata la sede degli equipaggi in transito all'albergo Executive e quindi i ristoranti del posto si sono arricchiti per le mandrie di naviganti che ogni giorno andavano a mangiare e i giovani di Milano sono arrivati come le mosche al miele sapendo che c'erano molte ragazze e ragazzi giovani (hostess, steward, piloti) in giro in quella viuzza.Oggi Corso Como è uno dei centri della movida milanese e ne hanno fatto addirittura una zona pedonale3) una compagnia di bandiera è una vetrina dell'energia imprenditoriale di una nazione.Svenderla significherebbe dimostrare al mondo che non abbiamo più ambizioni ma soprattutto sarebbe un segnale di scoraggiamento per tutti gli italiani. E forse questo vogliono, abituarci a credere che la nazione italiana stia smobilitando e che non valga la pena di lottare per farla risorgereCercate quindi argomenti economici VALIDI PER LA CLASSE MEDIA e non solo per l'astratta "comunità", parlate di Patria, inventate anche altre argomentazioni tenendo presente CHE E' INDISPENSABILE CONQUISTARE L'OPINIONE PUBBLICA.Non lo abbiamo saputo fare in passato e per questo abbiamo perso.

  2. Redazione SollevAzione dice:

    Cazzo! certi nostri lettori sono proprio con gusti difficili! Per non dire… capziosi.Sandokan ha promesso una serie di pezzi per smontare le bugie dei liberisti che vogliono smontare Alitalia.Siccome legge vedrà il suggerimento.Mo' però non esageriamo con questa pippa della "classe media", che se non andiamo errati (e non ci andiamo) è stata la base di massa per far avanzare il disastro e la macelleria neoliberista nel nostro Paese.Che se la mettiamo sul piano di quel che conviene alla "classe media" verrebbe voglia di mandare tutto alla malora.L'ISTAT ci dice che ci sono dieci milioni di famiglie, un quarto della popolazione, che vive sotto la soglia della povertà.Ecco, a noi poveri ( quelli di noi che tra l'altro fanno alzare in volo gli aerei) chi ci pensa? Noi non meritiamo di salire in aereo e godere del "privilegio" di andare in vacanza?

  3. Giovanni dice:

    "Mo' però non esageriamo con questa pippa della "classe media", che se non andiamo errati (e non ci andiamo) è stata la base di massa per far avanzare il disastro e la macelleria neoliberista nel nostro Paese.Esatto. Sono quelli che ancora oggi sostengono il menopeggismo e l'euro per paura di perdere ciò che hanno, intanto pagano gli altri.Quando fu abolito l'equo canone cosa voleva la classe media? Il mercato, il mercato, il mercato. Me li ricordo ancora a strillare nella trasmissione di Gad Lerner (e chi se no) che l'equo canone aveva causato il fenomeno dell'affitto in nero. E i giornali patinati di Berlusconi (ebbi un semestre gratis di Epoca con una promozione Standa) che parlando del problema degli affitti dicevano solo quanto era difficile mandare via l'inquilino, capii subito che io non ero nel loro target. Questo mi restò impresso di quel giornalaccio. Anche un altra frase per la verità, quando definì Madame Bovary (che io avevo appena letto) prototipo della sognatrice ad occhi aperti facendola passare per eroina positiva, un vero falso, indice della tipo di società sognante (o fognante) che stavano costruendo.

  4. Angela Matteucci dice:

    La gente, di cui mi onoro di far parte è' quella che è' stanca di stare a guardare come i gioielli di questo troppo lungo stivale sono diretti da stranieri, penso ai sette musei pubblici tra i più' importanti d'Italia , uno di questi gli Uffizi, penso a come la spagnola Albertis si è' assicurata il 51,4 ./. Di A4 Holding che controlla parte delle autostrade A4 e A31, penso a Francoise Pinaut, attuale proprietario di Gucci, che si è' comprato altri 2 marchi italiani, come Ginori e Pomellato. Che dire poi del marchio Valentino passato ad una società' del Quatar? Della Fiat , della telefonia italiana………e l'elenco delle svendite della creatività' italiana potrebbe continuare…ma mi fermo perché' mi viene il rigurgito se penso a quanti il lavoro non l'hanno mai avuto e a quanti pur avanti con gli anni l'hanno perduto. Ho ben chiaro che questo è' il risultato del libero mercato che ha consentito ai forti di fare a pezzi i deboli. Ha ragione Fusaro quando dice che i banchieri sono diventati politici e i politici banchieri. Braccia aperte ai lavoratori dell'Alitalia che con il loro no stanno dimostrando a tutti d'aver ben chiaro che il globalismo ha portato alla schiavitu'. Ma le catene possono e devono essere spezzate.

  5. Anonimo dice:

    @RedazionePer cortesia leggete questo commento.Non cinsiamo capiti.Eppure pensavo fosse chiaro…Giardate che è FONDAMENTALE anche per il sindacato.La classe media è veramente la metastasi dell"Italia come dice Brancaccio.MA:1) i lavoratori hanno altrettante colpe quanto la classe media. Perché?Perché negli anni sessanta e settanta hanno guadagnato delle prerogatice contrattuali che le mettevano su un piano, diciamo cosí, di CLASSE MEDIA DI TIPO B.Da quel momento i lavoratori "privilegiati" hanno cominciato a pensare nei termini della classe media di tipo A e A1 (piccoli proprietari e dall'altra parte PMI e società civile) ossia "NOI ABBIAMO QUESTI DIRITTI PERCHÉ SIAMO REALMENTE INDISPENSABILI E NON ABBIAMO ALCUNA INTENZIONE DI RINUNCIARVI".Quando è partito l'attacco della Thatcher e Reagan invece di lottare hanno preferito scaricare il peso delle riforme neoliberiste sul groppone dei disoccupati trasformandoli in "PRECARI".2) la classe media, dove con questo termine intendo la medio alta delle PMI e della società civile ma anche la medio bassa dei piccolissimi imprenditori (bar, tabaccherie, idraulici, etc etc) e piccoli proprietari, È L'AGO DELLA BILANCIA DEL CONSENSO VERSO IL POTERE.Finché non si riesce a far comprendere alla classe media che la sua alleanza col potere non è più sostenibile pena l'inevitabile perdita di quel benessere che la classe media crede essere una sua incrollabile prerogativa (ossia convincerla che la classe dominante sta cercando di "espropriare" la classe media e ridurla a proletariato) NESSUNA PROPOSTA POLITICA ANTISISTEMA RIUSCIRÀ AD AFFERMARSI.Noi vinceremo solo quando classe media e lavoratori comprenderanno che esiste un nemico che è comune a entrambi e che per combatterlo devono allearsi in nome di una nuova visione della società e della economia.Classe media equivale a "destra" e lavoratori equivale a "sinistra" quindi è indispensabile una alleanza fra destra e sinistra per sconfiggere le élite internazionali globaliste e tecnocratiche.Spero che si capisca che non si tratta di una apologia della classe media ma di una considerazione strategica.

  6. Anonimo dice:

    GiovanniE appunto per quello che dici che è fondamentale convincere la classe media.

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