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GRECIA: TSIPRAS HA PASSATO IL SEGNO: Nikos Countis

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[  22 maggio 2017 ]

La maggioranza governativa del Parlamento greco (SYRIZA-ANEL) è pronta a votare a favore delle misure di austerità che daranno la luce verde all’Eurogruppo per concludere la seconda Revisione del terzo Macroeconomic Adjustment Program per la Grecia.

La caratteristica principale della conclusione della Revisione è l’accordo tra i creditori e il governo greco sugli obiettivi di surplus primario a medio termine. Contrariamente a quanto il governo greco aveva sostenuto in passato, gli obiettivi primari di oltre il 3,5% del PIL dovranno essere mantenuti fino al 2021. Ciò avviene dopo il completamento formale del Terzo programma greco che termina nel 2018.

La conclusione della seconda Revisione imporrà alla società greca nuove e più dure misure di austerità per 5,3 miliardi di euro, oltre a quelle già sancite (e alcune già adottate) misure per 8,6 miliardi di euro dal primo riesame e dal programma di agosto 2015. In totale, per il periodo 2015-2021, il Terzo programma greco imporrà 14 miliardi di euro di misure di austerità.

In particolare, la seconda Revisione comprende:

(1) Riduzione della soglia esente da imposizione fiscale da 8.636 euro a 5.681. Una misura che interesserà i lavoratori più poveri ed i pensionati, poiché anche quelli che ricevono 474 euro mensili verranno ora tassati.

(2) Tagli pensionistici medi del 9%, che possono arrivare al 18%, per pensioni di oltre 1000 euro. Da queste due misure, i pensionati perdono 2 mensilità su 12 pensioni ogni anno.

(3) Riduzione dei sussidi di disoccupazione (oggi ricevuti soltanto dal 12% dei disoccupati), ai poveri,  ai bambini e per disastri naturali. Quelli colpiti saranno i più poveri abitanti del paese.

(4) I negozi di vendita al dettaglio saranno aperti per 32 domeniche. Una misura che il ministro delle finanze P. Papadimitriou ha descritto come “modernizzatrice” effettivamente equiparando la modernizzazione con la deregolamentazione neoliberale delle relazioni di lavoro, ciò che dimostra che SYRIZA è stata completamente trasformata. Contro l’attuazione di questa misura, l’Unione sindacale e la Confederazione delle piccole e medie imprese hanno già annunciato uno sciopero.

(5) I licenziamenti collettivi sono resi più facili eliminando l’obbligo di decisioni ministeriali e di veto per il licenziamento di oltre il 5% del totale del personale. Il preavviso da parte dei datori di lavoro sarà d’ora in avanti sufficiente.

(6) Una riduzione del numero di lavoratori del settore pubblico a tempo indeterminato dai 49.448 del dicembre 2016 ai 49.104 a dicembre 2017 fino ai 48.420 a dicembre 2019. Ciò comporterà l’ulteriore sfascio dei servizi pubblici.

(7) Accelerazione del piano di privatizzazione per raggiungere l’obiettivo di 5 miliardi di euro per il periodo 2017-2021 (l’azienda statale di energia, quella del gas (DEPA) , quella petrilifera (Hellenic Petroleum), le aziende pubbliche dell’acqua Atene e Salonicco, quella telefonica, l’Aeroporto di Atene, l’azienda di Trasporti di Atene, l’infrastruttura ferroviaria nazionale, l’industria greca dei veicoli, i mercati della carnee della verdura di Atene).

(8) Aumenti dei contributi previdenziali per le partite IVA e gli agricoltori, rispettivamente del 36% e del 30%.

(9) Limitazione della responsabilità penale per quei banchieri che venderanno crediri deteriorati (Non-Performing-Loans) a fondi predatori.

Il governo greco ha promesso delle “contro misure”, un insieme di provvedimenti economici che dovrebbero ridurre un po’ l’impatto negativo della massiccia austerità che SYRIZA e ANEL hanno adottato. Tuttavia è pressoché impossibile che il governo greco attui in futuro queste “contro-misure”, dal momento che la loro attivazione è subordinataa: (a) il superamento dell’obiettivo di avanzo primario di oltre il 3,5% del PIL e,  (b) l’accordo del FMI sulla sostenibilità degli obiettivi avanzo primario.

L’impatto del programma di austerità SYRIZA-ANEL sull’economia greca è catastrofico. Il bilancio dell’ultimo trimestre dell’anno 2016 si è chiuso con una riduzione del PIL del 1,1%. Il primo trimestre del 2017 inizia con una riduzione del PIL del 0,5% e il governo greco ha dovuto rivedere la previsione per la crescita del 2017 dal 2,7% all’1,8% del PIL.

È più ovvio che il Terzo programma greco è perfettamente in linea coi programmi precedenti. L’unica differenza è politica. Questa volta, l’austerità, le privatizzazioni, i rapporti di lavoro flessibili, l’agenda di TINA (There-Is-No-Alternative), vengono implementati a nome della Sinistra.

* Fonte: LEXIT network

** Traduzione a cura di SOLLEVAZIONE

2 pensieri su “GRECIA: TSIPRAS HA PASSATO IL SEGNO: Nikos Countis”

  1. Anonimo dice:

    Non c'è nulla di sorprendente, purtroppo. I partiti cosiddetti o sedicenti di sinistra oggi sono i migliori (ossia i peggiori) esecutori dei programmi di devastazione sociale imposti dalle elites capitalistiche dominanti nei paesi occidentali. Lo sono perché offrono la migliore copertura ideologica a questi programmi, mascherandone la natura ferocemente regressiva e classista. La verità è molto semplice: qualunque forza politica accetti il principio e il presunto valore del 'libero mercato' e non indichi più nei propri programmi l'idea di una economia pianificata e razionalmente controllata dai lavoratori NON è una forza di sinistra, qualunque siano le sue posizioni di facciata sui temi dei diritti civili, sui temi di politica internazionale, sui temi della immigrazione o su questioni (molto spesso mistificate) come la lotta al razzismo, il pacifismo, i diritti umani, l'ecologia ecc. Una forza sedicente di sinistra che non sia socialista, ossia che non contempli almeno in prospettiva la socializzazione dei mezzi di produzione, è soltanto una forza che pratica l'impostura ideologica e la manipolazione del consenso per meglio attuare le direttive del capitalismo globalizzato.

  2. Anonimo dice:

    Tsipras ha passato il segno ma anche Fassina continua a non scherzare:È ora di aprire un cantiere di cultura politica e di programma su terreno del patriottismo costituzionale per rideclinare, nella Ue e nell'Eurozona, l'interesse nazionale in relazione all'interesse del lavoronella Ue e nell'Eurozona, nella Ue e nell'Eurozona … non ci posso credere, è peggiore della sua uscita su Macron. Capisco che le elezioni anticipate forse incombono, ma lamentarsi del teatro dell'assurdo e poi scrivere sciocchezze del genere è un insulto a chi ti legge.

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