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IL LAVORO, L’AUTOMAZIONE, IL FUTURO. Domani 3 giugno Convegno a Perugia

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[ 2 giugno 2017 ]

Digitalizzazione dell’economia, Industria 4.0, robotica, Big data, intelligenza artificiale, Rete …
L’insistenza con cui le élite dominanti tentano di convincerci che le nuove tecnologie ci offriranno un futuro radioso diventa ogni giorno più martellante.

La cosiddetta “rivoluzione tecnologica”, applicata al mondo del lavoro, ci viene presentata come una “grande opportunità”, per altri è addirittura la panacea che risolverà tutti i mali.

Secondo studi recenti (McKinsey) le nuove tecnologie digitali faranno perdere nel mondo 1,1 miliardi di posti di lavoro e stipendi per 15.800 miliardi di dollari annui.
Per gli apologeti della “innovazione” non c’è alcun dramma sociale:  nuove professioni e nuovi lavori rimpiazzeranno quelli spazzati via.
Una tesi, quest’ultima, che i dati in arrivo dagli Stati Uniti, smentiscono.

Secondo una recentissima ricerca i posti di lavoro andati perduti sono molti di più di quelli creati. Per di più i nuovi posti di lavoro sono in gran parte precari, mal pagati, di bassa qualità. Sempre secondo queste ricerche la prossima ondata di tecnologie ancora più “avanzate” —machine learning, droni e automobili senza conducente— allargherà questa forbice. [Evidence that robots are inning the race for american jobs, NewYork Times del 28 marzo]

Che questa cosiddetta “rivoluzione tecnologica” sia nell’interesse dei giganti della produzione, della distribuzione e dei servizi, non c’è dubbio.
Il macchinismo è stata sempre un’arma del capitale, sia per massificare la produzione allo scopo di aumentare i profitti, che per trasformare i lavoratori stessi in automi, docili e mansueti.

Il nostro convegno proverà a rispondere a tre domande.
La prima: è possibile, in questa economia neoliberista, dove tutto sarebbe deciso dalla “mano invisibile” del mercato, che la “rivoluzione tecnologica” sia utilizzata per il bene comune della collettività?
La seconda: è ancora giusto rivendicare la piena occupazione oppure la soluzione è il reddito universale di cittadinanza?
La terza infine: siamo sicuri che le tecnologie siano neutrali? Che le innovazioni tecniche siano un valore positivo in sé? O non è forse vero che esse possono essere distruttive perché conducono ad una disumanizzazione del mondo del lavoro e delle relazioni sociali?

   FUTURO AL LAVORO   
Come saranno la vita e il lavoro nel tempo dell’automazione?
Davvero la “nuova economia” renderà superfluo il lavoro?
Il dominio della tecnica è una minaccia o una speranza per l’umanità?

CONVEGNO

sabato 3 giugno, ore 15:00
Hotel Mater Gratiae – PERUGIA

Con:
Marco Veronese Passarella e Dario Guarascio
Porteranno i loro contributi:
Tiziana Ciprini (M5S), Carlo Romagnoli (PCI) Filippo Gallinella (M5S) Mario Bravi (SI), Moreno Pasquinelli (P101)

Presiede: Marcello Teti

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