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NÉ DESTRA NÉ SINISTRA (seconda parte): LA DESTRA PRO di Tonguessy

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[ 8 giugno 2017 ]

(QUI la prima puntata)

Nella prima parte ho descritto i quattro quadranti:

1-la destra afferma che non esiste né destra né sinistra
2-la sinistra afferma che non esiste né destra né sinistra
3-la destra afferma che destra e sinistra sono ancora esistenti
4-la sinistra afferma che destra e sinistra sono ancora esistenti

Partiamo quindi ad analizzare il primo quadrante: la destra afferma  che non esiste né destra né sinistra.

La schizofrenia di negare la propria esistenza ed appartenenza politica di questo pulpito ha solo una ragione di esistere: convenienza. Si cerca di far tornare un interesse ormai svanito per la politica attraverso la negazione della propria storia. Il cortocircuito semantico ha lo scopo tutto postmoderno di creare nuove aspettative dalla ridondanza di significati: i valori di negazione dati alle affermazioni ci riportano al paradosso di Epimenide, cretese, il quale affermava che “tutti i cretesi mentono”. Tale affermazione impedisce di comprendere la differenza tra verità e falsità, lasciando l’interlocutore in una zona grigia da cui non può uscire.
Lo scopo di questa operazione la spiega molto bene Borghezio quando afferma “ci sono delle buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici ma come nuovo movimento regionale, cattolico etc.. ma sotto sotto rimanere gli stessi. Penetrate ovunque potete ma non dite alla gente che siete fascisti.”[1]

Si è fascisti dichiarando di non esserlo, Epimenide docet. Il secondo passo è conseguentemente negare l’esistenza di tutta la destra e, per contrappasso, di tutta la sinistra. Esiste solo l’indifferenziato che genera quel camoufflage ontologico che permette ai fascisti di “penetrare ovunque” negando di essere fascisti pur rimanendo tali con convinzione.

100% animalisti fa parte di questa crociata di camoufflage con finalità di penetrazione. La storia parte dalla già citata Terza Posizione che si poneva in contrapposizione tanto del comunismo quanto della destra capitalista ed imperialista. Proteiforme antesignano del né-né, uno dei suoi fondatori, Roberto Fiore, camaleontico leader neofascista, fonderà Forza Nuova tra le cui fila compare Paolo Mocavero, fondatore del movimento 100% animalisti. Lo scopo di queste avventure ambientaliste rimane sempre quello individuato da Borghezio: cavalcare l’onda del nuovo che avanza attraverso la gestione di un “nuovo movimento regionale” capace di catalizzare l’attenzione su questioni ormai passate in primo piano. “Non dite alla gente che siete fascisti”. Quale metodo migliore se non quello di dichiararsi ambientalisti, animalisti (o qualsiasi altra cosa sia di tendenza) negando l’esistenza della destra tout-court?

D’altronde la maggioranza dei movimenti della destra radicale ha quasi sempre rifiutato la collocazione a destra nello scacchiere politico, rivendicando il superamento dei concetti di destra e sinistra. Il Fronte della Gioventù di Marco Tarchi, ad esempio. Nei documenti del tempo si possono leggere queste affermazioni: 

«dobbiamo essere fautori della logica del superamento, basta con anticomunismo ed antifascismo, con le vecchie contrapposizioni che fanno il gioco del sistema. Né destra né sinistra, ma innovatori non inquadrati né inquadrabili in vecchi e logori schemi ideologici»… «In realtà non ci siamo mai definiti di Destra, anzi, noi crediamo in un superamento della dicotomia destra-sinistra». 

ha rivendicato Vincenzo Sofo, ricalcando esattamente le stesse argomentazioni che i neofascisti più avanzati usavano già quarant’anni fa. [2]
Ecco come Sofo (responsabile milanese de La Destra e collaboratore di Sintesi) spiega la situazione ai dirigenti de La Destra:

«i partiti di destra e di sinistra avranno vita breve. A ciò si aggiunge un’ulteriore motivazione: la dicotomia destra/sinistra è morta, non è più in grado di rispondere alle esigenze della società attuale….La Destra dovrebbe dunque costruire un partito solido e credibile in modo tale da riuscire in seguito a “vendersi” bene».[3]

Ma Sofo non è solo questo. E’ fondatore del think tank Il Talebano, (come si fa una destra) con lo scopo di contribuire al percorso della Lega e in generale della politica in senso sempre più votato alla valorizzazione dei concetti sociali di identità e comunità, ponendo l’accento sull’importanza dei giovani e degli intellettuali nella costruzione di un progetto per il Paese.[4]
Ed in effetti nel programma politico della Lega Nord per le elezioni europee 2014 troviamo affermazioni di questo tipo: “Il mondo è cambiato e con esso il senso della sfida politica. Le vecchie ideologie (“destra” e “sinistra”) ormai sono sorpassate e fuorvianti.[5]
Abbiamo saputo perché dichiararsi fascisti sia imbarazzante (infatti nessuno si dichiara più tale dopo l’illuminante intervento di Borghezio), mentre laurearsi da studente-fantasma invece no. Non abbiate paura, oggi esiste un sito anti-imbarazzo. Si chiama Trota e Lode e premette a chiunque (anche agli sgombri) di laurearsi. [6] Le vecchie categorie sono sorpassate: studenti e asini, fascisti e comunisti, idioti e geni. Azzeriamo tutto. 
Avanti così…..
Continuiamo le danze del né-né spostandoci verso il centrodestra con Luigi Brugnaro, imprenditore, dirigente e politico. Dal 2015 sindaco di Venezia grazie alla coalizione di centro destra (Forza Italia e Area Popolare) dopo il ballottaggio con Felice Casson, candidato di centrosinistra. [7] Il suo motto? Né destra né sinistra. Eppure a giudicare dagli sponsor politici…..
Anche il noto covo di anarcoinsurrezionalisti di Confindustria attraverso il proprio quotidiano si unisce al coro: 
«… è inevitabile sostenere la riforma costituzionale. Come si vede, qui sinistra o destra non contano, ma conta l’analisi del problema. …Un sistema di governo stabile, responsabile e semplice è né di destra né di sinistra. Esso costituisce la risposta di politica istituzionale ad un problema dell’Italia, divenuto un problema europeo».[8]
Cioè una classe politica di sinistra capace di promuovere progetti di stampo sociale sarebbe equivalente ad una classe dirigente di destra che realizza progetti neoliberisti. Una volta tali esternazioni avrebbero causato autentici terremoti. Oggi passano praticamente inosservate. 
(continua)

NOTE

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2 pensieri su “NÉ DESTRA NÉ SINISTRA (seconda parte): LA DESTRA PRO di Tonguessy”

  1. Anonimo dice:

    Il punto non è negare l'esistenza di destra e sinistra(quelle categorie POLITICHE esisteranno sempre)quello che conta invece è avere ben chiaro che una PSEUDOO SINISTRA si è fatta DESTRA della peggior specie superando a destra quella storicamente data.Una pseudo sinistra che ha fatto impallidire persino il peggior reazionario tramutandolo di fatto in un difensore delle classi dominate lasciando così in campo non una destra e una sinistra conseguenti bensì DUE DESTRE variamente colorate che si contendono di volta in volta l'accredito presso quell'oligarchia che le usa secondo le proprie esigenze di fase come indispensabile supporto per risolvere ogni ciclica crisi connaturata al suo modo di produzione (capitalistico).Luciano

  2. Anonimo dice:

    Tonguessy dice :“Cioè una classe politica di sinistra capace di promuovere progetti di stampo sociale sarebbe equivalente ad una classe dirigente di destra che realizza progetti neoliberisti. Una volta tali esternazioni avrebbero causato autentici terremoti. Oggi passano praticamente inosservate.”CasaPound , l’NDP tedesco , il Front National , lo Jobbik ecc..ecc..ecc.. sono tutti partiti con forti progetti di stampo sociale e tutti antiliberisti . Seguendo gli argomenti di Tonguessy , questi sono quindi partiti di sinistra .Nel post precedente Tonguessy aveva portato l’esempio dell’euro , dicendo che i sostenitori dell’euro sostengono politiche destra . Ancora , seguendo anche quell'argomento di Tonguessy , CasaPound , l’NDP tedesco , il Front National , lo Jobbik ecc..ecc..ecc. sono quindi tutti partiti di sinistra . Boh .. fino ad ora mi sembra che Tonguessy stia dimostrando la ragione dei sostenitori del “né destra né sinistra” .

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