SPAGNA-CATALOGNA: HA RAGIONE PABLO IGLESIAS di Piemme
[ 23 ottobre 2017 ]
Lo scorso 17 ottobre segnalavamo uno spot pro-Catalogna —diventato virale, un milione e200mila click. E dicevamo che puzzava di fabbricazione sorosiana lontana un miglio. COME VOLEVASI DIMOSTRARE! Leggiamo sul CORRIERE DELLA SERA di giovedì 19 ottobre che effettivamente era un remake di uno spot pro-rivoluzione arancione ambientato a Kiev ai tempi di Maidan…
ARTICOLO 155
Rajoy, che ricordiamolo governa senza una effettiva maggioranza, ha quindi deciso di ricorrere all’Art. 155 della Costituzione.
«Madrid non ha sospeso ufficialmente l’autonomia della Catalogna, ma l’ha limitata a tal punto che difficilmente si può parlare ancora – allo stato delle cose – di comunità autonoma: si tratta infatti di un commissariamento che sospende i vertici della Generalitat, con la proposta al Senato di destituire il presidente Carles Puigdemont, il vicepresidente Oriol Junqueras e tutti i membri del Govern. Le competenze del presidente e dei membri del governo di Barcellona, quindi, saranno assunte da autorità designate da Madrid sotto il controllo dei ministri del governo spagnolo. Le misure prevedono inoltre il divieto per il Parlament catalano di eleggere un sostituto di Puigdemont, ha spiegato il premier Rajoy precisando che assumerà le competenze del presidente catalano per convocare nuove elezioni al massimo entro sei mesi. La facoltà di sciogliere il Parlamento catalano passa poi a Madrid, mentre il Parlament manterrà la sua funzione rappresentativa. Tuttavia, il Parlamento locale non potrà proporre il candidato al Governo di Barcellona e non potrà interferire con la Costituzione o lo Statuto.
Queste misure sono state già trasmesse al Senato, che salvo sorprese darà il via libera finale venerdì 27 ottobre».
LA POSIZIONE DI PODEMOS
«Il leader del Podemos, Pablo Iglesias, è tornato a prendere le distanze dai partiti cosituzionalisti [spagnolisti, Ndr] respingendo il piano per l’ applicazione dell’articolo 155 in Catalogna come un “errore”, “il contrario di una soluzione” e come “benzina sul fuoco”. Di conseguenza, ha condannato l’atteggiamento del governo come “irresponsabile” perché, a suo avviso, tutto ciò che fa è “minacciare” e “reprimere” la Catalogna. Egli ha anche criticato la minaccia di Carles Puigdemont di promuovere una dichiarazione unilaterale di indipendenza. “Pensiamo che ci sono due opzioni .. O aggiungere benzina sul fuoco per mezzo di dichiarazione unilaterale di indipendenza quindi il 155, o cercare soluzioni. La soluzione passa per il dialogo, non generico, ma concreto. In questo quadro Iglesias ha rivendicato “dialogo e saggezza” alle parti e una soluzione che passi attraverso il voto dei catalani in un referendum sull’indipendenza “concordato, legale e con garanzie”. “Vogliamo sconfiggere il progetto indipendentista, non con la forza, ma con i voti. La difesa della Spagna è quella di convincere e non di vincere”». Da: El Mundo
entrambi i nazionalismi— è andata di traverso a certa estrema sinistra italiana, la stessa che non vuole sentir parlare in Italia, di sovranità nazionale da riguadagnare di contro alla gabbia della Unione europea, la stessa che invoca un giorno sì e l’altro pure l’abolizione delle frontiere per agevolare l’anarco-immigrazione.
«All’opposto, proprio nel momento in cui Mariano Rajoy e le istituzioni spagnole chiudono ogni spazio alla trattativa col fronte catalano, la direzione di Podemos trasforma la sua posizione presuntamente equidistante in un attacco frontale alla Generalitat e al fronte indipendentista. La frase pronunciata ieri da Pablo Iglesias durante il suo intervento al Congreso de los Diputados è piombata come un macigno sulla base di Podemos in Catalogna sempre più disorientata e spaccata tra indipendentisti e unionisti.
Anche Alberto Garzòn, coordinatore di una Izquierda Unida ridotta al lumicino e sempre più subalterna a Podemos, si è schierato contro gli indipendentisti con toni duri, dicendosi scioccato dalla minaccia di Puigdemont di ricorrere alla ‘dichiarazione unilaterale di indipendenza’ (DUI) se il governo spagnolo imporrà il 155. Secondo Garzòn “il modo migliore per proteggere l’unità della Spagna è sedurre la Catalogna con un progetto di paese nuovo che passa da un processo costituente”. “La DUI è un grave errore, e neanche il 155 aiuta” ha concluso Garzòn in un ordine che chiarisce quali sono le priorità del movimento».
NOTE
[1] Lo scorso 17 ottobre segnalavamo uno spot pro-Catalogna —diventato virale, un milione e200mila click. E dicevamo che puzzava di fabbricazione sorosiana lontana un miglio. COME VOLEVASI DIMOSTRARE! Leggiamo sul CORRIERE DELLA SERA di giovedì 19 ottobre che effettivamente era un remake di uno spot pro-rivoluzione arancione ambientato a Kiev ai tempi di Maidan…
Con Contropiano penso sia diventato impossibile dialogare su questioni dirimenti e che pesano come un macigno sulle condizioni di vita delle classi subalterne come, ad esempio, il trasferimento massiccio di manodopera dall'Africa che loro invece considerano "profughi"da accogliere sempre e comunque,"nuovo proletariato"senza confini e da sostenere a prescindere.Sulla Catalogna poi,la loro è una posizione che definire miope è poco,intrisa come è di un ideologismo analitico che vede in ogni movimento dal basso i prodromi di un anticapitalismo che esiste solo nelle favole e che, nel contesto dato, è fuori luogo e fuori tempo.Lasciamoli alle loro arcigne convinzioni sull'immigrazione di massa e la Catalogna,la Storia farà giustizia di tutti i "barricaderi"che alla prova dei fatti saranno smentiti nella loro incrollabile fede nell'"internazionalismo proletario".