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UNO SPETTRO SI AGGIRA PER IL MONDO di Mauro Pasquinelli e Eos

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[ 20 ottobre 2017 ]

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

UNO SPETTRO SI AGGIRA PER IL MONDO L’OLTRE-UOMO 

L’umanoide è precipitato in una evidente raccapricciante condizione sub animale. Forse ne è felice? Quanti sorrisi, quanti like, quanti selfie!

L’animale è casto nella fecondazione e nella generazione della specie. Non inquina il Mistero della creazione, sapendosi conformare alla suprema legge di natura. L’animale procrea, si accoppia in determinati periodi di cui la costellazione è simbolo: sperimenta il sesso nella castità pura adamantina quale Rito cosmico.

«Non c’è retorica che prolunghi l’amore tra le anime oltre l’istante in cui la carne si placa»: Nicolas Gomèz Dàvila, Tra poche parole, hi economizzano la loro energia per scelte autentiche». [Nicolas Gòmez Dàvila, Tra poche parole, Adelphi 2007,p. 55].

L’uomo attuale, particolarmente quello d’Occidente, divorato da un vampirismo illusorio ed edonistico sprofonda in ogni sua manifestazione nel deliquio della voluttà, nell’allucinazione sensualistica ed utilitaristica. Dal sesso all’alimentazione, dall’amministrazione politica allo sport, dalla caccia alla guerra l’umanoide sprigiona una maniacale volontà di potenza che lo predispone a dominare la natura e l’altro da sé. Nel regno della Tecnica la sua intelligenza e razionalità strumentale è elevata esponenzialmente al servizio della sua brama di possesso ed arricchimento.

«Pochi economizzano la loro energia per scelte autentiche». 
[Nicolas Gòmez Dàvila, Op. Cit. p. 84.] 

 
Il cosmo, misurato armonico rituale, stuprato dalla brama de-energizzata, de spiritualizzata del caòs umanoide. Questa la bomba spirituale e sistemica destinata a seppellire l’inciviltà dell’umanoide.

«La tragedia moderna non è la tragedia della ragione sconfitta, ma della ragione trionfante. La solitudine dell’uomo moderno nell’universo è la solitudine del padrone tra schiavi silenziosi». 


[Nicolas Gòmez Dàvila, Op. Cit., p. 85.]

Il paesaggio tecno-macchinico dell’oltre uomo in cui siamo stati gettati è sconfortante. Sembra che una mano diabolica (la mano invisibile e rovesciata di Smith) abbia concepito il mondo in cui viviamo fino nei dettagli più minuti per renderci impotenti e schiavi della megamacchina turbocapitalista. Anche la barbarie gli gioca a favore e noi siamo solo delle vox clamantis in deserto, un deserto coltivato e voluto dagli stessi individui macchinizzati in schiavi volontari. La peggiore dittatura è quella nella quale non ti accorgi di esserci e hai interiorizzato la convinzione che essa e’ la migliore soluzione per te.

L’umanoide macchinico, l’oltreuomo de-spiritualizzato, l’automa baumiano del cresci-consuma-crepa non contempla più il cielo stellato né il mistero della vita, coltiva solo il proprio deserto interiore. Ha smarrito la fede per qualsiasi idea per cui valga la pena lottare. Detesta l’hegeliana fatica del concetto. O

ssessivamente ingurgita e condivide immagini  dalla sua spettrale poltrona! Confinato in un insignificante presente virtuale, dimentico del passato, privato della posterità a cui non ha nulla da raccontare precipita nell’afasia e nell’automatismo tipico dello stadio di incoscienza della macchina, gradino ben inferiore a quello dell’animale e del vegetale. Uno spettro si aggira per il mondo è l’oltreuomo!

Siamo così allo stadio dell’uomo spettatore della propria impotenza, della propria incapacità di amare, che finisce per demandare ogni suo nobile tradizionale compito alla Tecnica: il guerreggiare, il fare sesso virtuale, il lavorare, il produrre. Tutto è assolutismo mondialista della Tecnica! Ma ciò non durerà. Resisteranno le Cattedrali, resisteranno i Ricordi di Uomini che lottarono, resisterà il Mito, resisteranno le Parole, ovvero la Parola-Lògos: ma ciò che l’uomo moderno ha creduto illusoriamente di produrre sarà annientato gradino dopo gradino. Poveri stolti, poveri dementi coloro che credono nell’immortalità umanoide su base meccanica macchinica. Allora sarà la Catastrofe.


La Catastrofe ci invase indelebilmente, come italiani, con il cosiddetto “boom economico” del dopoguerra, che ha configurato al massimo grado una prassi di “crescita” predatoria e nichilista nei confronti della natura e degli animali. Una prassi giustificata e protetta da astratti nomi, mai concettualmente precisi, mai concettualmente definiti, quali “benessere”, “progresso”, “ricerca scientifica”, “democrazia”, “libertà”, “diritti”, che mostra come il Nominalismo di Guglielmo di Ockham, poi perfezionato da Hume e dal neo-protestantesimo soggettivista, borghese, del pur grande Immanuel Kant, sia tutt’oggi la bandiera della filosofia della prassi del Mondialismo e della Tecnocrazia postumana.

“Anima è quel che nasce nelle cose quando durano”.
[Nicolas Gòmez Dàvila, Op. Cit., p. 95]
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9 pensieri su “UNO SPETTRO SI AGGIRA PER IL MONDO di Mauro Pasquinelli e Eos”

  1. Anonimo dice:

    Obiezioni (un po' "pignole"; nella condivisibilità da parte mia di tutto il resto; e da me già più volte proposte al compianto -comunque sinceramente anche da parte mia!- Costanzo Preve, che non si degnò mai di rispondermi):1 – La tragedia moderna non è la tragedia della ragione trionfante, ma della ragione sconfitta: "l’inciviltà dell’umanoide" qui descritta é profondamente irrazionale e irrazionalistica (o per lo meno non é affatto conseguentemente razionalistica).Razionale e razionalistico é casomai il rendersene conto (e cercare di agire per superarla, innanzitutto sulla necessaria, indispensabile base teorica di un autentico, conseguentemente razionalismo).2 – il "Nominalismo (per dirlo, un po' grossolanamente, con gli autori di queste considerazioni, N.d.R.) di (del per me grandissimo, N. d. : R) Guglielmo di Ockham, poi perfezionato da (dal per me immenso, N.d.R.) Hume" é una concezione, un insieme di principi teorici, "di per sé" profondamente razionalistica, anche se impiegabile nella pratica tanto irrazionalisticamente (come é inevitabile stanti rapporti di produzione profondamente irrazionali, quali sono e quali oggettivamente sempre più tendono ad essere e ad operare quelli capitalistici), quanto razionalisticamente, per cercare realisticamente e ("voglia il cielo"; notare le virgolette!) di cambiare e superare l' irrazionalistissimo stato di cose presenti.Concordo, fra l' altro, circa la grandezza di Kant.Giulio Bonali

  2. Anonimo dice:

    Giulio ti rispondo. La ragione trionfante che si e' data storicamente nell'occidente non e' la ragione sostanziale ma quella strumentale. Non è la ragione che dispone i mezzi di produzione in vista del bene comune (aristotelicamente parlando) ma quella che sacrifica il bene comune in vista del potenziamento della tecnica di cui l'uomo, sia esso borghese piccolo borghese o operaio, è diventato un mero appendice, un funzionario docile e sottomesso. La metafisica occidentale edificata sull'oblio dell'essere e dell'ente ha conosciuto solo questo tipo di ragione. Persino i paesi del Socialismo reale ne sono stati vittime e prigionieri. l'Altro tipo di ragione, quella sostanziale non si è ancora data storicamente e forse la natura non ce ne dara' il tempo. Ne ho pero' stimato la presenza nelle comunita' primitive, soprattutto quelle precolombiane, dove, con enorme stupore del criminale Colombo, non esisteva proprieta' privata stato e carceri!!! Mauro Pasquinelli

  3. Anonimo dice:

    E' interessante tutto questo e ho studiato ora il pensatore più volte citato. Si tratta di un filosofo che attaccava tutta la destra e la sinistra. Ma in particolare, secondo Wikipedia, liberalismo, democrazia e socialismo e la modernità contemporanea che per lui fu un passo in giù, più che in alto.. La pubblicazione con Adelphi è secondo me positiva, ma non vedo il nesso con il "sovranismo" Democratico, costituzionale, progressista del CLN.

  4. Anonimo dice:

    Citare autori geniali come Gomez Davila Nietzche o Heidegger non vuol dire condividerne l'intero pensiero. Aristotele approvava la schiavitu', Hegel si illudeva che lo stato militarista prussiano fosse l'incarnazione dello spirito assoluto. Cio' non toglie che siano stati giganti del pensiero, sorgenti vive di idee anticipatrici dei tempi a cui ognuno di noi dovrebbe sempre abbeverarsi, fino alla fine dei tempi. Mauro p.

  5. Anonimo dice:

    Sono sempre piu sostenitore dell'idea che l'emancipazione dell'uomo potra' avvenire solo attraverso una nuova speciazione, con il passaggio dall'homo sapiens demens involuto nell'oltre uomo di cui sopra, ad un uomo postumano i cui germogli si iniziano a vedere nei milioni di individui che rivendicano il superamento dell'antropocentrismo, un nuovo rapporto paritario e sistemico tra gli uomini e la natura, un pensiero olistico e non identitario, una alimentazione naturale e non specista, un sovranismo popolare in grandi regioni confederate, una libera associazione tra uomini nel rispetto del sacro diritto degli animali alla vita. Per l'homo sapiens è arrivato il momento di lasciare spazio a qualcosa di altro prima che distrugga il ramo su cui è seduto. Non ci sono alternative. Mauro p.

  6. Anonimo dice:

    Ricapitolando in sintesi il mio pensiero. Siamo difronte ad un bivio eco-storico: o una nuova speciazione post umana (Olistica cooperativa, ecologica non identitaria e non antropocentrica, ) come unica prospettiva di salvezza per il pianeta! O trionfo definitivo dell'oltre uomo macchinico e sub animale e quindi catastrofe apocalittica e sesta estinzione di massa, quella dell'homo sapiens. Mauro p

  7. Anonimo dice:

    pensieril'homo sapiens è destinato all'estinzione perche non sara' capace di adattarsi all'ambiente che ha distrutto. Sopravvivera' una nuova specie di uomo capace di vivere in armonia con l'ambiente, con poche risorse, nel rispetto della biodiversita' e di ogni forma di vita umana ed animale

  8. Libertario dice:

    Sarebbe interessante una sintesi politica di questa visione che a tratti posso pure condividere. Le comunità ecosolidali hanno tutto altro orizzonte filosofico alle spalle, proprio quel criticismo che voi rigettate! Con davila arrivate diretti al fascismo di Salazar Cosreanu e khomeiny. Forse è peggio il capitalismo barbarico di questi tempi, ci può stare ma quella è la soluzione?

  9. Anonimo dice:

    ti ho gia'risposto. Si cita Davila come si puo citare Hegel, apprezzato da Marx per il metodo dialettico e condannato come reazionario sul piano politico. . Un conto è apprezzare alcune intuizioni antimoderniste di Davila altro e' il bilancio del suo pensiero. Mauro P.

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