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BORGHI AQUILINI E IL TIC ANTICOMUNISTA di Sandokan

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[ 24 novembre 2017 ]

Ieri abbiamo immediatamente segnalato (DI MAIO A MACRON: “TRANQUILLI, NON SIAMO UNA MINACCIA”) la patetica più che vergognosa lettera che Di Maio ha inviato al presidente francese Macron. 
Manifestazione lampante di servilismo per cui, in un Paese a sovranità limitata come il nostro, chiunque si candidi al governo, è tenuto a fare il giro delle sette chiese per tranquillizzare i poteri forti. Ci manca solo che Di Maio, dopo essere stato negli Stati Uniti, si rechi in pellegrinaggio in Israele (ve lo ricordate Gianfranco Fini?)


Sulla stessa vicenda Di Maio-Macron ha lanciato ieri i suoi strali Claudio Borghi Aquilini usando Twitter. La qual cosa, per inciso, va a suo merito.

Quel che vogliamo far notare è la maniera con cui lo ha fatto.

Ha ripreso (vedi più sotto) la grafica del sito di Beppe Grillo dove veniva riportata la lettera di Di Maio facendoci una piccola aggiunta grafica: ha messo la bandiera europea con al centro la falce ed il martello.
Normalmente, anche a causa della supremazia tedesca dentro questo Unione europea, dalla tragedia greca in poi, in tante piazze si sono viste le bandiere della Ue con la svastica al centro, a ricordo di quanto sia accaduto ai popoli europei sotto il giogo dell’imperialismo tedesco.

Che Borghi Aquilini abbia invece utilizzato lo stemma della falce con il martello la dice lunga, oltre alla sua ignoranza storica —dovrebbe sapere il Borghi, che in seno al Comecon, l’URSS lungi dal depredare gli altri paesi, per tenere in piedi la baracca, risultava il depredato, quindi nessun paragone con la Ue è possibile— sul suo animo sordidamente anticomunista.

La cosa non ci sorprende, dovrebbe far riflettere però tanti amici che di Borghi Aquilini continuano a nutrire immeritata stima in quanto considerato paladino della lotta contro l’euro.
Il Borghi critica poi i Cinque Stelle perché hanno abbandonato del tutto la battaglia contro la moneta unica. 

Da che pulpito! 

Il suo Salvini e la sua Lega Nord, da mesi, da dopo la sconfitta della Le Pen, non dicono più una parola sulla necessità del ritorno alla sovranità monetaria. E non a caso sono alleati di Berlusconi, che da mesi si vanta di essere, in quanto facente parte dello stesso partito della Merkel (il Partito popolare europeo), “orgogliosamente europeista”.

Lo stesso Borghi si è ben presto sdraiato sulla nuova linea salviniana, dicendo — ascoltate attentamente quel che disse in un incontro svoltosi a Roma il 18 ottobre scorso— che “non bisogna fissarsi sull’uscita dall’euro”, che una volta al governo “si farà quel che si può”, che non l’uscita dall’euro ci vuole, bensì “l’emissione di mini bot da parte del tesoro”.

Borghi che critica Di Maio, ovvero il bue che dice cornuto all’asino….

7 pensieri su “BORGHI AQUILINI E IL TIC ANTICOMUNISTA di Sandokan”

  1. Salvatore Genovese dice:

    Relativamente alla prima parte del tuo articolo, ti giro qui sotto un video di Byoblu con una breve intervista al dissidente russo Vladimir Bukovsky. Anche lui dice che la UE gli ha fin da subito ricordato l'URSS. Non sarei, quindi, così drastico nel rigettare in assoluto l'accostamento. Forse il parallelo non regge nei dettagli, ma non puoi sostenere che in URSS regnava una democrazia.Un salutos.g.https://youtu.be/Dzw59dK0PA8

  2. Matteo dice:

    Area fortemente competitiva,divieto di intervento pubblico,liberalizzazioni,lotta alla disoccupazione subordinata al contenimento dell'inflazione (disoccupazione di equilibrio) e per ora n mi viene in mente altro.se qualcuno mi spiega cosa c'entra questo con la falce e il martello gliene sarò grati

  3. Anonimo dice:

    Bukovski fu sostenitore di Eltsin (salvo poi prenderne le distanze in posizione né-né), che ha sostanzialmente distrutto la Russia prostrandola alle oligarchie occidentali e riversandone il prezzo sul popolo. Anche peggiore di Gorbachev e non era facile. Un periodo orribile per i russi dal quale discende anche il forte consenso attuale per Putin.Adesso è oppositore di Putin ed ha anche provato a candidarsi alle elezioni presidenziali russe contro di lui.Può davvero essere considerato neutrale? Ma poi esiste davvero la neutralità?Il punto è se si debba guardare ancora a questi eventi col moralismo filo-occidentale e manicheo del "mondo libero contro impero del male", i buoni liberali contro i cattivi illiberali, o se sia più opportuno inserire quegli eventi all'interno dello scontro fra i due campi.Proviamo ad esempio a leggere cosa scrive qui (l'ho appena trovato con Google).La Gran Bretagna caduta nella trappola di Putin? La solita solfa stile "ha stato Putin". E non solo: In 1994, Bukovsky warned that Yeltsin had become hostage of Russia’s security agencies. In his judgment, a restoration of KGB rule was therefore inevitable. He was correct.Eltsin era ostaggio dei servizi russi o delle oligarchie occidentali?"When the Russian Federation invaded Ukraine and annexed Crimea, Bukovsky expressed the hope that Western sanctions would, at last, bring an end to the regimeLa Russia non ha invaso l'Ucraina, le sanzioni che lui auspica hanno altri scopi.Perché lui sostiene queste interpretazioni? Insomma a me sembra uno di tanti (troppi) eroi vicino alle idee degli oligarchi d'occidente. Mi ricorda anche quell'altro eroe, il polacco Walesa, che poco tempo fa chiese addirittura di bombardare Mosca con armi atomiche.

  4. Anonimo dice:

    Salvatore Genovese, ho visto anch'io quel breve filmato, quello che Salvini porta in giro ai militanti per screditare l'ue.Vista così può anche sembrare calzante, ma lo è perché sono caratteristiche comuni a tutti i sistemi autoritari.Quando si fa il paragone tra commissione europea e i "maiali Orweliani" dell'URSS bisogna sempre considerare che almeno i secondi erano autonomi, l'ultimo piano della piramide, mentre la commissione opera per il grande capitale e sono ancora uno strato intermedio.E paradossalmente sono stati proprio quei poteri politico finanziari che gestiscono l'ue a spingere per la dissoluzione disordinata dell'URSS, con tutte le conseguenze sociali del caso.Per tornare a Borghi sono d'accordo nel dire che l'uscita sia senz'altro infelice, sbagliata e superficiale, però non condivido nemmeno l'opinione della redazione che a riguardo rischia di finire nel fazioso.Borghi è stato chiaro più di una volta, per lui i minibot sono solo un passo verso l'uscita unilaterale e assolutamente non potranno mai essere un sostituto dell'uscita.La giustificazione è semplice, il tempo tecnico per sostituire una nuova moneta senza ripercussioni e "rubinetti chiusi" non c'è, di conseguenza minibot servirebbero per esser già in circolo nel famigerato weekend dell'uscita.Quindi no, nessun ripensamento sull'uscita in favore dei minibot.C'è però spesso del realismo, se la lega vuol governare difficile che ci arrivi da sola (qui l'errore è di fono nella scelta della lega in sé come del FN in Francia), di conseguenza è convinto di fare intanto quello che andrà comunque fatto in funzione dell'uscita (sempre secondo)anche con gli alleati scomodi.Critichiamo pure Borghi per una miriade di motivi, e ce ne sono molti a partire dalla flat tax e dal suo semplice essere di destra, ma non lo si può screditare sulla questione euro.Pigghi

  5. leonardo cacioppo dice:

    Chiedo a chi ha scritto l'articolo: perchè vi meravigliate che Borghi "attacchi" l'URSS? Egli non ha mai negado di essere un liberale ed ex elettore di FI? A me non stupisce affatto che accosti l'UE all'URSS e che, implicitamente neghi l'una e l'altra. Mi fanno molto, ma molto, ma molto + schifo quelli che si dichiarano di sinistra e poi negano, in maniera totalmente acritica, l'URSS, e al tempo stesso inneggiano all'UE. Sono quelli in nemico!

  6. Salvatore Genovese dice:

    Devo ammettere che sapevo poco di questo Vladimir Bukovsky.Sono certamente d'accordo con voi che non é stata la Russia ad invadere l'Ucraina e che la CIA , con la NATO, ha manovrato per un golpe nazista a KIEV.Trovo molto giusto quello che dice Pigghi che, in fondo, sono caratteristiche comuni tutti i sistemi autoritari.Non voglio difendere Borghi, ma forse anche lui interpretava la similitudine in questo senso.Personalmente non sono certo vittima del "moralismo filo-occidentale e manicheo del "mondo libero contro impero del male", i buoni liberali contro i cattivi illiberali", come diceva anonimo delle 15,11.Se volessimo trarre un insegnamento dalla Storia, forse potremmo dire che non é giusto, non é utile, non é intelligente, che le Nazioni vengano sbriciolate per delegare la loro sovranità ad un soggetto terzo. E questo al di là delle ideologie liberali o socialiste.Sia in un caso che nell'altro é bene che ogni Nazione rimanga sovrana al fine di non essere sottomessi ad un Impero ed al fine di avere la possibilità di sviluppare in modo compiuto una certa Democrazia.s.g.

  7. Anonimo dice:

    E giusto ora Barra Caracciolo ricorda come nel 1991 vi fu un referendum in cui gli elettori votarono al 76% per il mantenimento dell'unione sovietica. Dunque per qualcosa di buono doveva averlo pur fatto per avere un simile consenso.Referendum che fu ovviamente ignorato senza che nessuno si scandalizzasse troppo. E fu ignorato non dalla burocrazia sovietica ma dai nuovi paladini, quinte colonne del sedicente mondo libero in Russia.Non si aspettavano certo che accadesse da noi come in Grecia e con gli altri referendum sull'UE, ma questo è modo di operare proprio delle elites liberali.

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