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GIÙ LE MANI DALLA POLONIA di Piemme

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[ 31 dicembre 2017 ]

Non ci garba per niente la Polonia sciovinista, tanto più se si alimenta alla fonte del cattolicesimo reazionario. Non promette nulla di buono una Polonia sempre più pedina della geopolitica americana anzitutto in funzione antirussa — in subordine come freno all’espansionismo tedesco.

Tuttavia, questo giudizio non può giustificare in alcun modo quanto l’Unione europea va facendo proprio verso la Polonia.

Di che si tratta?

Il Parlamento polacco, sotto la spinta del governo ha approvato 13 leggi che in buona sostanza ledono l’indipendenza del potere giudiziario: il governo avrà infatti l’ultima parola nella composizione di tutte le corti giudiziarie e potrà decidere sul loro funzionamento e la loro amministrazione. Ergo: una lesione dello Stato di Diritto, lèggi della liberale divisione dei poteri. 

La cupola oligarchica dell’Unione europea, in particolare la Commissione, dopo aver inviato a Varsavia diversi avvertimenti per evitare che quelle leggi fossero approvate, davanti al fallimento di questa politica di dissuasione, ne ha decisa una molto più invasiva. Parliamo di vere e proprie sanzioni per “violazione grave dei valori comuni”. Queste sanzioni, se fossero approvate dal Parlamento di Strasburgo e diventassero esecutive, toglierebbero alla Polonia alcuni diritti derivanti dall’appartenenza all’Unione, quali, ad esempio, la privazione del diritto di voto. 

Una misura molto grave, che non ha precedenti nella disgraziata storia della Ue.

Com’era scontato i corifei dell’Unione sono scesi in campo per difendere questa pesante intrusione negli affari interni della Polonia. Sintomatico quanto scrive Sabino Cassese sul CORRIERE DELLA SERA del 17 dicembre:

« Per la prima volta, quella che veniva in passato ritenuta una interferenza di altre autorità e di altri Stati negli affari interni di uno Stato sovrano assume un significato interamente diverso. L’Unione Europea prende il ruolo di guardiano del rispetto delle regole comuni in aree prima lasciate alle leggi dei singoli Stati (libertà, democrazia, indipendenza dei giudici). I singoli governi, di converso, non debbono rispondere solo ai popoli che li hanno eletti, ma anche a una «assemblea di condominio», che fa valere regole comuni (i valori elencati nell’articolo 2 del Trattato)».

Il Cassese, tra i paladini del globalismo giuridico il più fondamentalista —in merito consigliamo di leggere quanto scriveva Danilo Zolo— dopo aver condannato le “interferenze sistematiche”

dell’esecutivo sul giudiziario contemplate nelle recenti leggi polacche, difende però a spada tratta quelle dell’Unione europea nelle vicende interne della Polonia. E perché le difende? Perché, appunto, sostiene la causa del deperimento degli Stati-nazione, quindi la cessione di quote crescenti di sovranità verso organismi sovranazionali, in questo caso l’Unione europea. E ove gli Stati non accettino questa devoluzione che vengano sanzionati e sottoposti ad un regime di protettorato imperiale.


Chiunque difenda invece l’indipendenza nazionale e respinga ogni cessione di sovranità verso questa Ue matrigna e oligarchica deve dunque condannare ogni eventuale sanzione verso la Polonia.

Dobbiamo respingere ogni tentativo dell’euro-oligarchia di imporre la propria supremazia a spese delle nazioni e delle loro sovranità, ciò  anche quando esso sia formalmente camuffato come “interferenza progressista”. Domani useranno infatti questo precedente contro quei popoli che dovessero difendere assieme alla loro sovranità, la democrazia e lo stesso Stato di diritto. Non è la Polonia che minaccia la nostra sovranità costituzionale, ma proprio la infernale macchina dell’Unione a trazione tedesca.

9 pensieri su “GIÙ LE MANI DALLA POLONIA di Piemme”

  1. Anonimo dice:

    Bravo Moreno. (A.C.)

  2. Vincenzo Cucinotta dice:

    In un mio post su fb, facevo appunto notare come una vicenda che in Polonia è in corso ormai da un anno, trovi spazio sulla stampa soltanto nel momento in cui la UE formula le sue minacce, il che mi pare costituisca un altro indizio di come la vicenda abbia come elemento centrale la devoluzione di poteri dai singoli stati verso la UE. Una stampa davvero libera si sarebbe dovuta occupare della vicenda già da tempo se davvero il suo interesse fosse stato rivolto a questa nuova legislazione polacca. Vederla invece portare in prima pagina a seguito dell'intervento UE, chiarisce come questa vicenda venga assunta come episodio apripista per altri interventi simili ove l'oligarchia europea lo ritenga di sua convenienza.

  3. Anonimo dice:

    Casapaound, Mafia, Nazisti dalla Polonia…ammesso e non concesso che queste non siano forme di crimine e dissenso organizzato ed eterodiretto, quanti buoni argomenti per l'Euro-pa forza emancipatrice.francesco

  4. amaryllide dice:

    "Chiunque difenda invece l'indipendenza nazionale "se "l'indipendenza nazionale" è dare a un governo fascista il potere di abolire l'indipendenza della magistratura (che in uno stato di diritto è FONDAMENTALE), allora che rombino i Panzer.

  5. Anonimo dice:

    @amaryllide: certo, perché è universalmente noto che l'UE è un saldo presidio dello stato di diritto. Speriamo si doti presto di carri armati per poterlo garantire ancora meglio.

  6. Anonimo dice:

    Dunque: l'UE interviene perché il parlamento della Polonia ha approvato leggi che non garantiscono l'indipendenza della magistratura; però non intervenne contro l'Italia che ha un parlamento illegittimo ed in cui un Presidente della Repubblica si rifiutò di rispondere alla magistratura sulla trattativa Stato-mafia.Perché i secondi sono affari interni e solo il primo riguarda "valori comuni"?Manlio Padovan

  7. amaryllide dice:

    Il fatto che la UE non difenda lo stato di diritto NON rende una dittatura in embrione buona a prescinderesolo perchè è uno stato nazionale." l'Italia che ha un parlamento illegittimo""illegittimo" è un termine tecnico che non si può usare a vanvera. Per il principio superiore della continuità istituzionale, ci deve essere sempre un parlamento in funzione: in parole povere, se dichiari ufficialmente un parlamento illegittimo e CONTEMPORANEAMENTE la legge elettorale, chi scrive la nuova legge elettorale? Perchè il Consultellum NON lo è, una legge elettorale da cui togli dei pezzi non è più una legge elettorale, è come se un meccanico ti dicesse che nella tua auto è rotta la frizione e il freno, e poi non te li ripara (perchè la CC non FA le leggi, decide solo se sono conformi a costituzione). La scelta tra buttare l'auto direttamente e comprartene una nuova(= sciogliere il parlamento), farla aggiustare (= fare una riforma decente) o andare sempre in prima così non devi usare la frizione e non rischi di ammazzare la gente non avendo i freni (= quello che hanno fatto, anzi il paragone più corretto sarebbe che non solo hanno cercato di tirare avanti in prima, ma hanno pure provato a iscriversi alla Formula 1 = la riforma costituzionale di Renzi, e quando gli è andata male hanno ordinato una nuova auto che è GIA' rotta) è tua, non del meccanico.

  8. Anonimo dice:

    @amaryllide: non solo non lo difende, ma è oggi la principale minaccia dello Stato di diritto così come rifondato nel dopoguerra (la storia anteriore non mi pare poi così esaltante). Ciò detto, vorrei sapere da dove derivi l'idea che considerare il divieto di ingerenza un fondamentale principio antimperialista dovrebbe comportare un automatico apprezzamento per quello che succede in un qualsiasi Stato. Nel caso specifico, peraltro, l'articolo dice proprio il contrario.

  9. Luca Tonelli dice:

    L indipendenza della magistratura è come quella della banca centrale.Indipendenza da chi???

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