[ 24 dicembre 2017 ]
L’ebraizzazione forzata di Gerusalemme — città musulmana appartenente alle tre grandi religioni abramitiche — ha spinto il giornalista Israel Shamir, ebreo convertitosi al cristianesimo ortodosso, a scrivere:
«il riconoscimento americano della sovranità ebraica sulla città santa è un segno della vittoria finale dell’ebraismo sul cristianesimo, e bisogna dolersene profondamente».[1]
La religione sembra entrarci ben poco — anche se il sionismo ha una pericolosissima declinazione integralista — la guerra in atto ha chiari connotati politici, conta il controllo dei mezzi di produzione, delle risorse e l’egemonia militare su scala mondiale. La lobby pro-Israele, dopo aver consumato l’Impero britannico, sta isolando l’imperialismo USA staccandolo dai suoi alleati storici. I paesi capitalistici europei, per quanto governati da corrotti senza spina dorsale, non hanno seguito le direttive di Washington. Gli USA sembrano essersi indeboliti, ma è davvero così? I palestinesi non possono concretizzare, con questi rapporti di forza, nessuna Rivoluzione democratica ed antimperialistica; l’unica soluzione sarebbe una radicalizzazione — a sinistra, con una svolta ‘’socialista islamica’’ — della Repubblica iraniana la quale dovrebbe farsi carico dei gruppi storicamente fedeli all’Asse della Resistenza nello stesso modo in cui l’Urss sostenne i movimenti antifascisti europei negli anni ’40 e i movimenti anticolonialisti e antimperialisti in tutto il mondo negli ani ‘60 e ’70. La Jihad Islamica (da non confondere assolutamente con l’Isis, Al Qaeda o Al Nursa e altre simili formazioni), il Fronte popolare di liberazione della Palestina ed il Comando Generale diventerebbero il ‘’braccio rivoluzionario’’ di Teheran. L’Iran arriverà a tanto? Con Rohani pare difficile.
Il mese scorso, i sionisti hanno approvato una legge che dispone, nel territorio di Gerusalemme Est, l’espropriazione dei beni appartenenti ai cristiani: chiese ed altri luoghi di culto. [2]
I cristiani, secondo i seguaci del Talmud, sarebbero dei vampiri. Il Vaticano tollera, per davvero, d’essere umiliato in questo modo? La Chiesa romana ha sempre agito in quanto potenza imperialistica quasi autonoma; la lobby sionista — dopo aver messo sotto i piedi gli USA — vuole, con qualche resistenza interna, ripristinare il mito evangelico del ‘’giudeo-cristianesimo’’ mettendo Bergoglio con le spalle al muro.
Se il vescovo di Roma non accetterà la supremazia di Tel Aviv potrebbe essere “dimesso’’ attraverso qualche scandalo costruito ad arte.
Il papa argentino ha riconosciuto il genocidio armeno, il primo massacro su larga scala del secolo scorso, mettendolo sullo stesso piano di quello ebraico. Bergoglio, anche se non è nelle condizioni di rompere con la storia (e l’inconscio) coloniale, ha messo in discussione uno dei pilastri del sionismo imperialista: l’unicità della Shoah in quanto rivolta contro il ‘’popolo eletto da Dio’’, una concezione pericolosa, essendo il nazionalismo, per dirla con Brecht, ‘’odio per la patria altrui’’. Adesso tutti sanno che il sangue degli
ebrei non è più rosso di quello armeno e palestinese. La Chiesa cattolica è piena di affaristi, speculatori, pervertiti e sanguisughe, non dovrebbe essere difficile per i pennivendoli pro-Israele allestire qualche scandalo, scaricando la colpa delle porcherie vaticane su Francesco I. La pedofilia è diffusa non solo fra i cattolici ed i fondamentalisti sunniti (wahabiti, Fratelli Musulmani ed altre sette), anche molti rabbini sono soliti abbandonarsi agli abusi sessuali usando, come garanzia d’impunità, il loro potere economico e religioso.
La laicità, a differenza di quello che pensano gli intellettuali della ‘’sinistra’’ radical chic, c’entra ben poco con la cristianofobia statunitense, un paese dove, sempre citando Israel Shamir, la repressione sessuale genera disturbi psichici umilianti:
«La differenza tra democratici de-cristianizzati illuminati che votano Clinton in Vermont e repubblicani fondamentalisti cristiani che votano Trump in Mississippi è minima, nella razionalizzazione dei loro sentimenti e azioni. Entrambi trovano sbagliato il corteggiamento, anche se lo spiegano in modo diverso. Questo è il motivo per cui così tanti politici americani si suicidano dopo esser stati accusati di un non-reato non perseguibile, come desiderare una 17enne tanti anni prima».
La guerra delle femministe contro ‘’l’uomo bianco’’ è — sotto diversi aspetti — una controrivoluzione sessuale di tipo evangelico, un ritorno puritano contro la ‘’new left’’ e la modernizzazione dei costumi. Soros è vecchio, non può più gestire il narcotraffico pan-planetario, Jared Kushner ripristinerà l’ordine facendo del ‘’cristiano-sionismo’’ un manganello.
Il fondatore del sionismo nazionalista, Theodor Herlz, sostenne il crudele Sultano ottomano, vendendogli il popolo armeno. Oramai abbiamo i documenti; Herlz ottenne la colonizzazione della Palestina in cambio del silenzio sui massacri rivolti contro la popolazione cristiana armena. Per la precisione, il Sultano sperava che Herzl, giornalista famoso, potesse mutare l’immagine, nell’opinione pubblica mondiale, del decrepito Impero ottomano. Francesco I ha fatto a pezzi quest’ennesimo mito sionista, per questo Israele vuole farlo saltare. Ci riuscirà? Il Vaticano è marcio alle fondamenta, Bergoglio non riuscirà a riformarlo e dovrà, ben presto, fare i conti con la dura realtà: arrendersi e conformarsi oppure accettare il proprio destino venendo eliminato politicamente magari dopo essere stato riempito di fango. Allora sì che il cristianesimo verrebbe umiliato e bisognerà, certamente, dolersene. L’imperialismo israeliano sancirà la sua sovranità su quel poco che resta dell’etica cristiana, un’etica comunitaria ed anti-tribale malgrado il cattolicesimo imperiale ed assolutistico. Tutto, arrivati a quel punto, finirà in un mare di letame.
NOTE:
Al netto di tutto mi pare di leggere in questo articolo una certa speranza che Bergoglio possa in qualche modo star facendo una battaglia che può essere accomunata alla nostra.Ne siamo sicuri? Io mica tanto. Trump ha fatto recentemente la sua dichiarazione pro Israele su Gerusalemme, chi è che lo sta contrastando? Tutti gli organi della globalizzazione e dell'ideologia democraticista che è la maschera dell'imperialismo statunitense. Ad esempio l'ONU (ho già letto l'articolo di Emmezeta), forse perché a costoro interessano davvero le sorti dei palestinesi? Non ci credo. Ancora, Abu Mazen? Si legga cosa scrive di costui Samantha Comizzoli. E poi la questione armena, emersa guarda caso quando Erdogan stava riavvicinandosi a Putin. Per carità è stato un dramma ma lorsignori mica si formalizzano a sfruttare i drammi per le loro fini, anzi ci sguazzano.La battaglia è forse fra la linea dell'elite globalista e quella delle varie elites locali. I primi cercano di sopravvivere i secondi vorrebbero superare l'ordine mondiale unipolare. La maschere democraticiste dell'imperialismo unipolare temono forse di essere gettata via nel passaggio all'imperialismo multipolare?Il tentativo dei globalisti di destabilizzare la Siria e allontanare l'Iran dalla Russia è fallito, un velleitario tentativo di consolidare il regime mondiale unipolare. Questo riaccende la battaglia globalisti/localisti.Ciò significa purtroppo per noi, che la battaglia è ancora tutta interna al campo avverso e da cui noi siamo fuori. Una ragione in più per non coltivare la pericolosa illusione di un "Bergoglio dalla nostra parte".Insomma, sarà forse che Bergoglio dice quel che dice perché rispetto a questo scontro sta nel campo (declinante) dei globalisti?
Applausi al commento delle 20:17. Però perché non si firma…? A.C. (Siena)
Vorrei ricordare che Francesco ha messo come segretario di stato Parolin che è uomo USA. http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/09/12/news/parolin-un-uomo-degli-usa-1.58878E per carità sorvoliamo su visioni islamiche di redenzione socialista da parte dell'Iran… Ma stiamo scherzando????
Applausi al commento delle 20:17. Però perché non si firma…? Ringrazio per gli applausi, il commento in questione è mio. Di solito ho usato questo profilo (è disattivato ma il codice è ben visibile) per commentare qui in questi anni.Non sono attivista, non amo la visibilità e ne ho avuta anche troppa quindi ho deciso di farlo anonimo (lo stavo quasi quasi cestinando).Lo so non è molto, è solo un po' meno anonimo di un commento "anonimo", ma questo è quanto.
L'idea che mi sono fatto è che Bergoglio stia con i globalisti, in primis quelli che stanno sopra a Soros, Clinton, Obama, Bush, Mc Cain, Draghi, Merkel, Monti, Renzi, Unicef, Onu e molti dei cosiddetti "sionisti" ecc.Invece Israele (Trump), la Corona inglese, la Russia, la Cina secondo me non amano la globalizazione.Adesso sono certo i palestinesi torneranno "simpatici" ai media…Io preferisco i secondi…e non ho mai amato Israele.Marco Giannini
La notizia è che ISraele è contro il global. Mentre molti banchieri ebrei sono a favore.Questo dimostra che l'antiashkenazismo complottista (dovrei dire antisemitismo ma è scorretto poiché non sono semiti per lo più) di molte forze politiche extraparlamentari di destra è una fesseria.La stessa Regina d'Inghilterra e la massoneria inglese (pare legata da vincoli di parentela con la stessa Corona) vogliono preservare l'identità nazionale altro indizio per cui la Massoneria vera viene spesso additata per cose di cui non ha colpa(probabilmente ci saranno massoni a favore e massoni contro) come la spinta feroce alla globalizzazione.Sono piuttosto gli interessi del CAPITALE SPECULATIVO a volere un mondo globalizzato e privo di tradizione e identità.Così la penso io…ammetto di non avere gli strumenti conoscitivi per tirare conclusioni ma è l'unica versione tra le tante che ho sentito a non avere "falle" anche se non è approfondita con dati, riferimenti e fonti dirette.Marco Giannini
Scusate errore di battitura *globalizzazione.MG
Non usare il termine "antisemitismo" a proposito degli ebrei ashkenaziti con la pretesa che "non siano semiti" significa non avere la più pallida idea di che cosa si stia scrivendo. O averne una, ma sbagliata, il che alla fine è lo stesso.Semita è termine di origine linguistica (non razziale!) che indica le lingue del gruppo semitico e, per estensione, i popoli che le parlano.Antisemitismo invece è un neologismo di origine tedesca, della seconda metà dell'Ottocento, usato per definire l'astio antiebraico evitando il termine "antigiudaismo" che contiene un connotato religioso ritenuto fuorviante. È quindi un neologismo rivolto verso tutti gli ebrei, ma niente a che vedere con la linguistica. Tutto a che vedere invece con la logica razzista del tempo. Confondere "semita" con "antisemitismo" in sintesi significa o non aver capito la diversa origine (e senso) dei due termini o (peggio che mai) riferirsi a "semita" pensando al contenuto razzista del termine (e quindi gli ebrei ashkenaziti non sarebbero "semiti" in quanto di origine etnica diversa dagli altri ebrei – con probabile allusione alla vecchia storia dei kazhari che non ha peraltro alcuna fonte storica inoppugnabile). Sembrerebbe questo secondo il senso del commento precedente che va quindi interpretato come "commento razzista".