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BRITANNIA

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[ 1 febbraio 2018 ]

Era il 2 giugno 1992. 
Pochi mesi prima era entrato in vigore il famigerato Trattato di Maastricht che dava vita all’Unione europea.
Il panfilo dei reali inglesi, prestato ad una lobby di finanzieri anglo-americani denominata “gli invisibili”, attracca a Civitavecchia. SI svolge un summit a cui partecipano, tra gli altri, i vertici dell’industria e della finanza italiana: Mario Draghi, Giulio Tremonti (sì, proprio lui, quello che si farà bello come “colbertista”), rappresentanti dell’ENI, dell’AGIP, Riccardo Gallo dell’IRI, Giovanni Bazoli dell’Ambroveneto, Antonio Pedone della Crediop, alti funzionari della Banca Commerciale e delle Generali, ed altri della Società Autostrade.
Di cosa discussero questi signori dall’Italia? 
Ce lo spiega Rino Formica, uno dei massimi esponenti del vecchio Partito socialista. E quel che volevano è proprio ciò che poi accadrà….

2 pensieri su “BRITANNIA”

  1. Anonimo dice:

    Riflettevo sul commento di Moreno di qualche ora fa, sul proposito di ripartire dopo il tentativo della CLN con nuova consapevolezza e materiale umano, lontani da complottisti, azzeccagarbugli, fanfaroni, confusionari etc.Probabilmente avrà le sue chiare ragioni per puntare il dito, avendo in mente chiari obbiettivi, però ho dei dubbi che questo (giudicare) possa aiutare a prevenire dai limiti delle cose attribuite agli altri.Normalmente quando punto il dito è perché vedo negli altri le cose che non tollero in e per me stesso, il sintomo nevrotico che con quelle cose ancora faccio i conti, che ancora non mi lasciano sereno e distaccato, come, per esempio, farebbe un tradimento politico. Insomma, questi sono, secondo me, tempi caotici, confusi, legulei.La cornice "complottismo" ha contorni ampi e sfumati, come quella del "sovranismo", al punto che faticosamente distinguiamo tra parole diverse che sembrano indicare la stessa cosa o parole uguali per cose diverse.Per esempio la storia del "Britannia" non mi sembra essere trattata dai media mainstream con una cornice diversa da quella delle "scie chimiche" o "Big Pharma/vaccini".In questo tentativo di svelamento del dispositivo distopico credo che diventiamo tutti più o meno azzeccagarbugli; più o meno confusi o indecisi se tornare indietro, a una più rassicurante narrazione istituzionale; altre volte siamo fanfaroni, quando pensiamo che finalmente abbiamo capito come stanno le cose e condividiamo con sollievo quella verità, credendo che essa possa renderci liberi.Ma l'alternativa a questo esporci al ridicolo di una narrazione alternativa, come al processo dialettico e alle sue difficoltà, quando questo non è una fuga intellettual-narcisistica dall'azione politica, sarebbe credere, delegare, obbedire…Se devo auspicare un "uomo nuovo" che si impegna nel sociale politico l'immagino in grado di non identificarsi con le proprie idee, consapevole che sono rare le idee sulla realtà che sopravvivono ad essa.Se l'uomo nuovo deve essere annunciato l'amore farebbe suonare la mia fanfara, le idee solo uno strumento per rendere visibile quello che rende davvero liberi, poiché pienamente umani.francesco

  2. Anonimo dice:

    Tagliare spesa improduttiva da reinvestire.Reddito di cittadinanza.Investimenti ad alto (? manco parlasse di assumere 500 mila dipendenti pubblici…) moltiplicatore coi soli "di" Cottarelli.Sforamento del 3% (ma forse NO ha detto oggi)…A parte che se sfori devi trovare un investitore (leggasi speculatore cioè leggasi rimetterci benessere) che ti presti i soldi…ma poi tutte quelle belle cosine lì della Gigginomics lo sa il candidato Premier pentastellare che comportano un aumento dell'import e quindi una sofferenza della bilancia commerciale in un sistema di cambio fisso?Poi cosa farà?Svenderà gli assets tipo… Britannia (magari al solito "investitore)?Mi si dirà che incidendo dove sono accumulati i soldi si avranno più introiti per defiscalizzare…ma siamo sicuri che il piano Cottarelli incida sui tesoretti? A me pare sia una redistribuzione differente delle briciole…nulla si crea nulla si distrugge?Marco Giannini

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