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MOLESTIE … di Antonio Martone

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[ 13 febbraio 2018 ]

Sono finiti i tempi in cui ci si incontrava e, magari complice uno sguardo, si finiva a letto con reciproca soddisfazione. A pensarci bene, contesti del genere rappresentano ormai una sorta di preistoria dell’erotismo. In quello sguardo complice, in quei silenzi carichi di senso inespresso e inesprimibile, in realtà, risiedevano tante ambiguità (troppe) che, davvero, non possono essere sopportate da una coscienza integra, cristallina, civile e desiderosa di non mancare di rispetto alla dignità altrui – in modo particolare a quella femminile, tante volte turbata.

Viste le denunce per molestie sessuali che continuano ad arrivare, del resto, a volte anche a distanza di decenni, sarebbe il caso da parte degli uomini, ove si volesse godere di un rapporto sessuale e tale desiderio risultasse tanto impellente da non poter essere evitato, di seguire una rigida procedura che è la seguente.
Intanto, è assolutamente indispensabile essere certi del consenso della donna. Per poter vantare il possesso incontestabile di quest’ultimo, l’assenso dovrà essere espresso in maniera netta ed inequivocabile, sia in forma orale che scritta. È noto a tutti, infatti, che verba volant, scripta manent: chi garantisce che, al momento di un rapporto, una donna si conceda per una qualsiasi ragione (trasporto sentimentale, benefici materiali, attrazione fisica, lunga astinenza) non possa poi ritornare sui suoi passi e, anche a distanza di tempo, trascinare il malcapitato in tribunale?

È assolutamente necessario che nel documento presentato al notaio siano presenti, oltre alla dichiarazione di consenso al rapporto sessuale (non occorre specificare con quanto entusiasmo il consenso si dia), l’esplicita e dettagliata indicazione delle situazioni erotiche che si prevede possano essere sviluppate nell’ambito del rapporto medesimo. Si consiglia di non tralasciare questa parte del documento, poiché se si fosse superficiali su questo punto, si andrebbe incontro alla spiacevole situazione di donne che denunciano il fatto di aver dovuto sottostare a richieste (magari minacciose) “tese” all’ottenimento di prestazioni eccedenti l’ambito a cui esse si erano dette disponibili.

Bisogna ricordarsi inoltre, onde evitare dimenticanze, di depositare il consenso (meglio se il giorno stesso) presso il proprio notaio di fiducia. A dirla tutta, ancor meglio sarebbe far firmare la partner stessa davanti al notaio. Questo per evitare la non improbabile possibilità che la donna possa poi dichiarare di aver subito minacce volte ad estorcerle la firma. Perfetto sarebbe che il notaio (meglio se donna) potesse assistere all’atto, in modo da evitare possibili complicazioni nate dal rapporto medesimo, imprevedibili alla vigilia ma sempre in agguato.
Si tenga ben presente che potrebbero essere in breve tempo perseguibili anche erezioni non dichiarate, né permesse da un esplicito consenso. Si consiglia, di conseguenza, in caso di un’eccitazione non legittima, di darsi opportuni colpi violenti sui ehm… punti giusti al fine di evitare ciò che è oggettivamente criminale.

Quando tutto questo sarà stato finalmente espletato, ebbene, si potrà finalmente fare l’amore! Ah, la bellezza dell’amore sicuro! Abbandonarsi con fiducia ad un altro essere umano che ci ama: non c’è cosa più bella a questo mondo!


3 pensieri su “MOLESTIE … di Antonio Martone”

  1. Fiorenzo Fraioli dice:

    Prima o poi apriranno locali ai quali le donne potranno accedere solo sottoscrivendo una dichiarazione di consenso preventivo alle avances maschili. La sottoscrizione del contratto dovrà avvenire in presenza di testimoni e sarà videoregistrata. Infine, tutti gli ambienti del locale saranno videosorvegliati e accuratamente microfonati, con i materiali audiovideo trasmessi direttamente in forma criptata allo studio di un notaio, per essere utilizzati in caso di citazioni in giudizio. Sono certo che, se questa forma di autodifesa maschile si diffondesse, tali locali sarebbero strapieni. Augh!

  2. chiunque scriva ciò che vuole dice:

    Alternativa al notaioL'amore di gruppo, con la presenza di testimoni e controtestimoni fornirebbe anche una buona garanzia contro false accuse e tutelerebbe anche le signore che in caso di ripensamento, mutando con l'aere ed il pensiero, potrebbero cercare altre prestazioni del livello desiderato nel gruppo. Un po' più seriamente: ho la sensazione che la campagna mediatica montata su questi episodi in gran parte ridicoli (le molestate che dopo decenni si fanno avanti, quando vedendo le loro immagini attuali si fa fatica a credere che potessero scatenare impulsi maschili irrefrenabili) serva a coprire la mancanza di temi seri, e soprattutto sia una forma di distrazione di massa per compensare telespettatori e lettori delle continue menzogne che i media rifilano spudoratamente. In ogni caso indubbiamente le violenze sulle donne sono un problema vero e gravissimo, ma non è certo quello che i media trattano: ad esempio le ben più diffuse violenze coniugali sono tenute ben nascoste sia da chi le subisce che dalla stampa, che si prende ben guardia di denunziarle. Certe religioni poi (non serve far nomi) che considerano il matrimonio indissolubile, hanno sempre convinto le donne ad accettare e subire, salvo poi a denunciare ipocritamente la libertà sessuale. Per non parlare degli abusi sull'infanzia di tanti ministri del cul(t)o.

  3. Anonimo dice:

    In Giappone la legge prevede che la donna che entra nella camera di albergo di uno sconosciuto ha dato implicitamente l'assenso.

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