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M5S: UN “CONTRATTO” NON È UN’ALLEANZA? di Piemme

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[ 28 aprile 2018 ]

Ho la netta sensazione di essere preso per il culo.

Di Maio e i suoi pappagalli van ripetendo che essi non vogliono una “alleanza” col Pd ma… un “contratto di governo (col Pd)” 

Recita la TRECCANI:

«ALLEANZA: unione fra partiti, enti, organismi varî, costituita per il conseguimento di scopi comuni».Quindi precisa:  «Alleanza atipica, innaturale, quella che si forma, per ragioni di necessità o di opportunità, tra forze politiche o schieramenti parlamentari divisi tra loro per diversità di tradizioni e d’indirizzo». 

“Innaturale” o “naturale”, giusta o sbagliata (e per noi è sommamente sbagliata) non c’è dubbio alcuno che l’eventuale accordo tra M5S e PD per dare vita ad un governo sarebbe nient’altro che un’alleanza politica. Per la precisione, trattandosi del governo del Paese, la forma più alta di alleanza. Un’alleanza ad alto e diabolico potenziale.

E’ dunque davvero patetica la trovata escogitata dai pentastellati e pronunciata da Di Maio il 5 aprile scorso all’uscita dal secondo giro di consultazioni:

«Noi non proponiamo un’alleanza di governo ma un contratto di governo per il cambiamento dell’Italia. È un contratto sul modello tedesco e che noi proporremo perché vogliamo che le forze politiche si impegnino di fronte agli italiani sui punti da realizzare».

Ognuno capisce che formare un governo assieme al PD equivarrebbe a dare vita ad un’alleanza. Che avvenga sulla base della stipula di un “contratto” — orribile nozione, segnaliamo, presa in prestito dal Diritto Civile e Commerciale — non ammoscia ma al contrario rafforza l’alleanza stessa. Al netto degli arzigogoli semantici un “contratto” tra due partiti politici corrisponde ad  “patto politico”, un patto che poi il Parlamento (in teoria sovrano) dovrebbe accettare e convalidare.

E’ talmente vero quanto diciamo, e talmente insincero Di Maio, che quando quel triste 5 aprile usciva dall’ufficio di Mattarella egli pronunciava il solenne giuramento di obbedienza e devozione per entrare nella stanza dei bottoni, il sacro atto di fede atlantista e eurista che i poteri forti volevano sentirsi dire per dare semaforo verde: 

«Ho sempre detto, durante la campagna elettorale che con noi al governo l’Italia rimarrà alleata dell’Occidente, nel Patto Atlantico, nell’Unione europea e monetaria».

Qui c’è tutta la sostanza del “contratto”, ovvero dell’alleanza col partito dell’élite per eccelenza, il Pd. C’è la prova provata del tradimento del mandato ricevuto da tanti cittadini da parte di Di Maio e dei suoi sodali.

Il resto, anche ove i renziani rifiutino l’inciucio, sono dettagli, il resto è fuffa…


9 pensieri su “M5S: UN “CONTRATTO” NON È UN’ALLEANZA? di Piemme”

  1. Anonimo dice:

    Ipotesi. Renzi vuole spingere Di Maio a spostarsi sul suo programma perché spera che questo crei almeno una piccola fuga di alcuni, non troppi si intende, parlamentari da M5S. Infatti le pressioni sono per la rinuncia alla abolizione totale di jobs act, buona scuola, legge Fornero, riconoscendo i sedicenti meriti del governo Renzi ed apportando solo piccole modifiche. E sì che anche l'abolizione totale di questi obbrobri sarebbe molto minimale rispetto a ciò che è necessario.A questo punto per formare il governo dei responsabili sarebbero necessarie le solite pattuglie berlusconiane. Il governo sarebbe rinazarenizzato, il desiderio dei parlmentari di non tornare al voto farebbe il resto. Berlusconi, magari restando sempre formalmente fuori (ma sostanzialmente dentro) presidierebbe il centrodestra fiaccando lentamente Salvini.Certo è tutto da vedere.

  2. Anonimo dice:

    Seconodo Pagnoncelli gli elettori di M5S vogliono l'accordo con la lega. Gli elettori hanno le idee chiare nel volere un cambiamento.

  3. Ippolito Grimaldi dice:

    «Ho sempre detto, durante la campagna elettorale che con noi al governo l'Italia rimarrà alleata dell'Occidente, nel Patto Atlantico, nell'Unione europea e monetaria». Allora dovevano cercare l' accordo con FI invece che la lega all' interno del Cdx … Veramente non capisco.

  4. Luca Tonelli dice:

    Non serve esser sottili strateghi.Il PD è stato sempre maggioranza negli ultimi 7 anni di collasso italiano.La lega è stata sempre opposizione.Chi ha votato 5S sperando in un cambiamento ovviamente vorrebbe l accordo con la lega.Di Maio non può dire fuori dai denti di esser solo l ultimo politico italiano ad aver fatto nient altro che promesse da marinaio.L uomo della strada capisce bene dove sta il meno peggio.Di Maio ora deve andare al governo coi poteri forti cercando di perdere meno consensi possibile. Li dimezzerà.

  5. Anonimo dice:

    Come volevasi dimostrare: chi alla speranza degli altri la pignatta mette,si risparmia di lavare i piatti…

  6. Alberto dice:

    Mi sembra di capire che Salvini, vincitore a destra, sia sotto ricatto di berlusconi, perdente a destra, altrimenti non si spiega il suo rifiuto di separarsi dall'alleato-nemico per governare col 5S. Va dicendo che si è presentato come centrodestra agli elettori e tale vuole restare per coerenza (e rettitudine? …..), ma è chiaro come il sole che gli elettori FI e Lega sono antropologicamente diversi, meglio sorvolare sul come.Un Paese normale avrebbe preteso che il ricattatore perdente si facesse da parte con la coda tra le gambe, e se non lo fa spontaneamente calci in culo a furor di popolo, tanto la guerra civile con i fedeli al malaffare, tonti o corrotti che siano, non la vedremo mai, questo è certo se solo ce li raffiguriamo individualmente (l'unica dimensione in cui esistono).In assenza di popolo è arrivata la magistratura, rendendo ufficiale la trattativa stato-mafia durante il governo berlusconi, ad opera dei suoi luogotenenti più rilevanti oltre che dei mafiosi d.o.c. ovviamente.Questo è già alto tradimento da parte dei rappresentanti istituzionali, aggravato da stragi efferate dei migliori magistrati dell'epoca, dediti alla lotta alla mafia, oltre a tutto il resto.Va bene che non siamo un paese normale, ma questo è troppo per chiunque, anche per i nipotini di Machiavelli! Altro che calci in culo, qui si richiede il massimo della pena, altrimenti di che parliamo? Di Stato di diritto? ….. ma mi faccia il piacere (Totò).Evidentemente sto prendendo un granchio pazzesco, visto che nessuno, ma proprio nessuno osa anche solo accennare all'argomento. Come se questo fosse un berlusconi-figlio, innocente delle colpe del padre. Invece è sempre lui, sempre più caricatura di se stesso ma con il proprio malloppo da difendere, non importa ottenuto come (a lui e a i suoi non importa, ma a me sì).Chissà, forse a furia di abitare in un paese che normale non è, lo sono diventato anch'io? O no?

  7. Anonimo dice:

    Stiamo però attenti a non fidarci troppo della magistratura. Abbiamo già visto dai tempi di tangentopoli in poi quale ruolo abbia svolto. Quando queste indagini escono quasi ad orologeria cosa dobbiamo pensare?Sarà mica che vogliono tenere Berlusconi sotto pressione per ricordagli che per lui è essenziale riuscire a farsi garante di un altro governo di provata fedeltà euroatlantica? Non ho certo prove al riguardi ma guardando i fatti almeno il dubbio è legittimo.

  8. Anonimo dice:

    Si , Renzi fa pena , siamo d'accordo , ma Salvini no ? Tagli ai ricchi con la flat tax e dagli su al negher , classico programma marxista che fa paura alle elite .. ma per piacere , c'è un limite a tutto ..

  9. Anonimo dice:

    Tenuto conto che chiamavano il PD partito di "mafiosi" si può dedurre che con i mafiosi si possono fare contratti ma non alleanze. Mi pare logico.

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