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NÉ SOROS NÉ VIKTOR ORBAN

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[ 9 aprile 2018 ]


Con un’affluenza alle urne senza precedenti Fidesz (Unione Civica Ungherese) il partito di Viktor Orban ha stravinto le elezioni in Ungheria.

Matteo Salvini, come da copione è stato tra i primi ad esultare:

«L’Ungheria ha votato con il cuore e con la testa, ignorando le minacce di Bruxelles e i miliardi di Soros. Buon lavoro presidente Orbán, spero di incontrarla presto da Presidente del Consiglio italiano». 

Con Salvini esultano tutti i populismi destrorsi e xenofobi d’Europa. 
Noi non esultiamo adesso come non esultammo nel 2014, quando ricordammo chi sia in verità Viktor Orban.

Due le ragioni principali della vittoria dell’astuto Orban. La prima è segnalata da certi suoi paladini italiani :

«La sua campagna elettorale è stata incentrata in particolar modo sul contrasto all’immigrazione illegale, con gli attacchi a Soros e alle organizzazioni da lui finanziate, accusati di promuovere l’invasione musulmana e africana di massa in Europa per minarne l’identità cristiana».

Il voto ungherese conferma quindi che le destre nazional-liberiste hanno il vento in poppa, e lo hanno perché incontrano pulsioni xenofobe che vanno crescendo in seno ai popoli europei.

La seconda ragione, non meno importante forse, è la resistenza che Orban è andato opponendo ai diktat dell’Unione europea, che hanno fatto del Nostro un campione del “sovranismo ungherese”. Un “sovranismo” che va crescendo dappertutto come reazione allo strapotere e all’arroganza delle élite neoliberiste e mondialiste —malgrado sia un sovranismo alquanto farlocco, visto che l’Ungheria, al netto della flat tax (che avvantaggia anzitutto le multinazionali straniere) non solo sta nell’Unione del mercato unico, ma ne rispetta i fondamentali parametri ordoliberisti.

Con Fidesz  vicino al 50% dei voti e Jobbik sul 20%, le sinistre ungheresi, con alla testa i socialisti, sono al minimo storico. Se la sono voluta. Non solo essi si atteggiano a corifei dell’Unione europea, non nascondono di essere delle marionette del finanziere miliardario e globalista G. Soros, nemico giurato di Orban.

Anche dall’Ungheria ci giungono quindi una conferma ed una lezione. La conferma è quella del tramonto inesorabile delle sinistre globaliste e cosmpolitiche. La lezione è che una sinistra nuova potrà rinascere solo se, tagliato il cordone ombelicale con quella vecchia, fermi restando i valori della eguaglianza sociale e della emancipazione dal capitalismo, metterà la questione dell’indipendenza nazionale al centro della sua battaglia.




8 pensieri su “NÉ SOROS NÉ VIKTOR ORBAN”

  1. Anonimo dice:

    come spiegava il de felice 50anni fa,il razzismo attecchisce nei paesi multirazziali: reich germania abitato da polacchi, tedeschi, russi,ecc,SI…..italia abitata da soli italiani,NO……SIC.ET.SEMPLICTER.

  2. Anonimo dice:

    caro anonimo, un po' troppo sic, un po' troppo…simpliciter.magari da noi non avremo razzismo, ma xenofobia diffusa e crescente di sicuro.Poichè c'è differenze tra ostilità a chiunque sia straniero e razzismo vero e proprio.E tempo che se non si cambia musica la xenofobia prima o poi produrrà il vero e proprio razzismo.

  3. Anonimo dice:

    Concordo con il secondo commento.Ragionare come il primo anonimo é come dire "l' occasione fa l' uomo ladro", mentre invece l' occasione rivela il ladro ladro (e l' onesto onesto).G.B.

  4. Anonimo dice:

    Solo a titolo di inventario riporto la posizione del Munkaspart- Partito operaio ungherese (partito comunista). Nel valutare questo testo credo che vada considerato che nell'attuale Ungheria è praticamente assente la disoccupazione e che gli stipendi dei lavoratori crescono al 10/13% all'anno (fonte radio3 rai) (A.C.)********************************Il Partito dei Lavoratori ha accolto con favore la vittoria di Fidesz-KDNP(Da Szabolcs on line-9/4/2018 ore 1:06)Budapest – Ha dato il benvenuto alla vittoria elettorale di Fidesz-KDNP Gyula Thürmer, presidente del Partito dei lavoratori ungheresi, in una conferenza stampa tenutasi nella sede centrale di Budapest domenica notte."Il partito laburista ritiene che la vittoria di Fidesz abbia soddisfatto le aspettative della maggioranza della società ungherese. La parte dominante degli elettori considera che il governo di Fidesz abbia instaurato la stabilità interna. Attendiamo con impazienza il mantenimento della stabilità e siamo felici che la vittoria di Fidesz consenta la continuazione della politica di indipendenza ungherese e della politica di apertura verso oriente. E siamo anche felici della vittoria di un partito la cui posizione sulla questione della migrazione è stata la stessa di quella del Partito dei lavoratori ", ha detto Gyula Thürmer.Il numero di voti presenti nell'elenco nazionale del partito è vicino a 13.000. Ciò rappresenta lo 0,3 per cento dei voti, che è una diminuzione dallo 0,6 per cento nelle elezioni del 2014, ma secondo le stime del presidente, è in linea con i risultati degli ultimi dieci anni."Siamo i primi [??? forse intende fra i più antichi] tra i partiti parlamentari. Il Partito dei Lavoratori è rimasto nell'arena politica: abbiamo partecipato alle elezioni con 57 rappresentanti individuali e una forte lista nazionale ", Gyula Thürmer ha così valutato i risultati.

  5. Anonimo dice:

    al posto del vecchio vocabolo squalificato ( dalla scienza e dai fascismi ) "razza" , i neorazzismi usano le parole "Identità" pù "Nazione"/"Cultura"/"Etnia" , ma con la stessa accezione del vecchio vocabolo "razza" : non esistono le persone libere e uguali , ma il gruppo umano X , Y , sempre inventato ; tu nei sei Tizio o Caio , ma sei la tua "Identità nazionale , culturale , etnica" .Consiglio , a chi fosse interessato :https://www.ibs.it/imbroglio-etnico-in-quattordici-parole-libro-vari/e/9788822062352

  6. Luca Tonelli dice:

    se il lavoro in ungheria va così alla grande mi domando dove finiscano gli stipendi che crescono del 10% annuo, magari tutti sotto il materasso?….farsi un giro fuori da budapest (o anche solo alla sua periferia) per credere….se può sembrare un Paese dove i lavoratori stanno sperimentando un aumento di benessere.

  7. Anonimo dice:

    Interessante quanto dici Luca Tonelli.Secondo le prime analisi, proprio dalle campagne sarebbe venuto il più grande consenso a Orban, schiacciante e plebiscitario. Come lo spieghi allora? Possibile che molte zone siano ancora senza elettricità?

  8. Anonimo dice:

    Il cosiddetto rosso-bruniamo è semplicemente "nazionalismo". Andava di moda nel secolo XIX e nella prima metà del secolo XX poi l'americanismo ha cominciato a monopolizzare tutto ma pochi capiscono che si tratta di un nazionalismo mondialista totemico.

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