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NO AL COLPO DI STATO

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[ 23 maggio 2018 ]

Comunicato n. 5-2018 di Programma 101 (P101)


(1) Pur tra forti limiti e contraddizioni il governo giallo-verde è l’unico in linea con la richiesta di profondo cambiamento emerso col voto del 4 marzo. Ogni altra soluzione — tipo “larghe intese” o “governo del Presidente” per arrivare a nuove elezioni — avrebbe solo fatto gli interessi ed il gioco delle oligarchie dominanti uscite sconfitte nelle urne. Esso rischia tuttavia di non vedere la luce a causa del boicottaggio del blocco eurocratico e dei suoi pretoriani che abusivamente occupano le istituzioni, a cominciare dal Quirinale. Mentre tutti i media di regime hanno scatenato una campagna di denigrazione del “governo dei populisti”, Mattarella ha posto il veto sul nome del primo ministro e ancor più su quello dell’economia, rivendicando a sé poteri di veto assolutamente arbitrari e inammissibili in una democrazia parlamentare.

(2) L’ultima stesura del programma di governo (il cosiddetto “contratto”), oltre a cose inaccettabili (dal securitarismo ad una flat tax palesemente contraddittoria rispetto all’esigenza di una redistribuzione della ricchezza a favore delle classi popolari), rappresenta anche un passo indietro rispetto alla prima (sull’euro come sul debito). Tuttavia, anche volesse realizzare solo la metà del programma annunciato, la nuova maggioranza di governo non potrà che scontrarsi con le regole euriste. Nonostante i suoi profondi limiti, nonostante rifletta la visione fondamentalmente liberista di Lega ed M5s, il loro programma resta del tutto indigeribile per il blocco dominante. Esso contiene infatti decisivi elementi come lo stop alle politiche di austerità, la rimozione del “vincolo esterno”, un forte intervento dello Stato in economia, un forte rilancio dei consumi interni e degli investimenti pubblici. In particolare: la riforma della Fornero, reddito e pensioni dignitose, l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti, l’introduzione del salario minimo garantito; Alitalia come compagnia nazionale; il rifiuto di Ttip e Ceta; la condanna della sciagurata “Buona Scuola”; l’affermazione in Costituzione del principio della sua prevalenza su norme e trattati europei.

(3) E’ vero che Lega e M5S mentre rifiutano i Trattati europei ne invocano la “riforma”, ma le loro ricette economiche e sociali, per quanto contraddittorie, potranno sortire effetti solo a due condizioni: la volontà politica di disobbedire all’Unione Europea e di violare i dettami ordoliberisti. Non possiamo sapere ora se il governo giallo-verde sarà capace di realizzare queste misure, di portare avanti la sua politica, di reggere l’urto dell’attacco che gli verrà portato dalle èlites. Quel che invece sappiamo è che si è ormai aperta una partita decisiva per il nostro Paese, e per le stesse sorti della UE. Certo, avremmo voluto che la causa della liberazione nazionale dal giogo eurista fosse in altre mani; avremmo voluto che una sinistra patriottica avesse potuto giocare da subito un ruolo di primo piano. Così purtroppo non è per la responsabilità di tanti, ma non per questo possiamo essere indifferenti all’esito dello scontro che si profila.
Pur senza offrire alcun sostegno incondizionato, siamo quindi favorevoli alla nascita del governo M5S-Lega. Un governo che andrà giudicato dai fatti. Unico modo, fra l’altro, per mettere seriamente alla prova i due vincitori del 4 marzo.

(4) Mentre condanniamo la campagna demonizzatrice delle élites, denunciamo la linea del né né (né con i Diktat euristi, né con il governo nascente) di certa sinistra. E’ una linea anzitutto opportunista perché avalla il tentativo del blocco dominante di rendere impossibile la vita al governo giallo-verde. E’ una linea suicida poiché conduce ad entrare in rotta di collisione con la grande maggioranza del popolo lavoratore. Una regola fondamentale della politica è infatti quella di distinguere le questioni principali da quelle secondarie, stabilendo dunque un ordine di priorità in base al quale orientare l’azione. Questa regola, valida in ogni circostanza, diventa la prima legge dell’agire politico in circostanze eccezionali come quelle presenti. E la questione principale oggi è se il Paese inizia a riconquistare la sua sovranità o se verrà rafforzato il regime di protettorato euro-tedesco.

Questa è la partita, e non c’è dubbio da quale parte dovrà giocarla la sinistra patriottica e costituzionale. Di più: contro gli intrighi e le congiure di palazzo, contro i tentativi golpisti — magari in stile Euromaidan — che già si profilano all’orizzonte, va promossa una forte mobilitazione popolare a favore dell’indipendenza del Paese e della sovranità popolare.

il Consiglio Nazionale di P101
Roma, 22 maggio 2018

9 pensieri su “NO AL COLPO DI STATO”

  1. Anonimo dice:

    Asili nido riservati ai bambini italiani, ruspe per i rom, espulsioni e lager per i migranti, incentivi alle giovani gravide italiane doc ( dal 1861 ) , un CIE in ogni regione, sfratti per gli occupanti senza casa , difesa armata sempre legittima, carcere per i minorenni, abolizione del vincolo di mandato ( i deputati non rappresenteranno più il demos , ma rispondono a Casaleggio , Salvini , Renzi , Berlusconi o chi per loro ) , condoni e sgravi fiscali per i più ricchi, nessuna modifica al Jobs Act, reintroduzione dei voucher, flat tax … e ( e adesso arriva la parte che molti dicono essere però di sinistra , e il fatto grave è che lo dicono riuscendo a rimanere seri ) e , appunto , il cossiddetto reddito di cittadinanza che non è altro che il reddito minimo condizionato, cioè l’applicazione del workfare nel film “Io , Daniel Blake” di Ken Loach , quello che , dagli anni Novanta con la malintesa flexsecurity del pacchetto Treu , fino al Jobs Act del 2015 , avrebbero voluto realizzare, senza ancora riuscirci, con l’istituzione dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive (Anpal) : in sintesi la riforma Hartz IV tedesca …Eh ma però , mi si dirà , “Lega e 5Stelle vogliono violare i dettami ordoliberali” ( come se l’ordiliberalismo , che nessuno ha veramente studiato , fosse il vero problema : dal mio punto di vista gli ordoliberali , rispetto a sta roba qua , sembrano dei compagni ) “e comunque Lega e 5Stelle vanno giudicati dai fatti” . Ma anche no : poiché quello è il programma dichiarato , spero che non si realizzi .

  2. Valdo dice:

    Bravi.

  3. Anonimo dice:

    Sarebbe un governo comunque espresso dalla volonta' elettorale. Sempre meglio che il commissariamento dai poteri forti del grande capitale globale atlantista, in atto dal Monti, ad oggi.L'immigrazione massiva e selvaggia, voluta da quei poteri forti, la stragrande maggioranza di Italiani non la vuole. Sopratutto chi sta più in difficoltá materiale. Posso dire per esperienza di 25 anni, che i veri affamati ed in fuga da conflitti locali in Africa non arriva.,Sui barconi o a chiedere asilo dopo essere venuti da turisti, studenti, stagionali, col visto, sono persone che hanno mezzi che la maggioranza poverissima, nei loro paesi, non ha.Mentre é lí che andrebbero fatti cambiamenti strutturali. Con l'individualismo capitalistico, della soluzione che solo pochi possono attuare, inviando money transfers ai familiari, si accentuano solo le diseguaglianze. Pochi consumano merci e servizi delle solite multinazionali. Ma gli altri si ritrovano coi prezzi alle stelle e l'impossibilità di sopravvivere, 'grazie' a questa classe media creata dalla globalizzazione. Che pensa solo a se stessa. Ed assorbe ed impone i valori del consumismo e del capitalismo stile USA.Questo succede veramente, in Africa subsahariana.Mentre in Europa I lavoratori vengono impediti di contrattare, e ridotti all'impotenza, pena disoccupazione, grazie alla massa di sottoproletariato straniero continuamente rifornito. Non solo Africa. Da tutti il pianeta. Nella perversa logica del libero scambio e circolazione. Da cui solo pochissimi traggono vergognosi, scandalosi, profitti trilionari..altri capitalisti minori profitti comunque significativi, e padroni medi, piccoli, e piccolissimi, profittano della libertà di sfruttare, concessa dalla situazione obiettiva.Per tornare all'Italia, la vedo già diventare quel Bangladesh d'Europa, cui i poteri forti l'hanno destinata. Visto che anche il governo del meno peggio, 5S con Lega, come giustamente notato, é liberista. Come lo é evidentemente la maggioranza di Italiani, che Il ha votati. Ma non ABBASTANZA liberista. Permane qualche residuo confuso di attaccamento allo Stato. Stato sociale, come da Costituzione.E questo alla Commissione UE ed ai suoi mandanti non piace. Quindi, credo non si farà nulla. Gentiloni resta, e politiche ed europee insieme. Con brogli, se necessario. Per far vincere gli UEisti, chiunque siano.

  4. Luca Tonelli dice:

    a gente come l'anonimo del primo commento starebbe bene un bell'apprendistato a 400 euro al mese con pensionamento a 80 anni.tra un apprendistato e l'altro niente sussidio ovviamente.

  5. Anonimo dice:

    Il primo anonimo ha colto nel segno. Non potevi essere più chiaro

  6. Anonimo dice:

    Bravo Luca Tonelli! Quello ci vorrebbe per certi italiani.Davvero chiaro il comunicato.

  7. Anonimo dice:

    “Una regola fondamentale della politica è infatti quella di distinguere le questioni principali da quelle secondarie, stabilendo dunque un ordine di priorità in base al quale orientare l'azione. Questa regola, valida in ogni circostanza, diventa la prima legge dell'agire politico in circostanze eccezionali come quelle presenti. E la questione principale oggi è se il Paese inizia a riconquistare la sua sovranità o se verrà rafforzato il regime di protettorato euro-tedesco".Una vera e propria lezione di realismo e di intelligenza politica. Peccato che in giro c'è gente che si dichiara antri-sistema ma di politica non capisce un'acca. Spacca il capello in quattro e non vede il cambio radicale avvenuto il 4 marzo.

  8. Pugacev dice:

    Ma il primo anonimo ha letto il comunicato? Se si, per quale stracaspita di motivo si limita a contrapporre la sua personale ricostruzione del contratto e ad esprimere le proprie preferenze per l'ordoliberismo (de gustibus …) senza ribattere ai punti e ai ragionamenti in esso contenuti? In particolare, con riferimento al contratto, P101 afferma:"Esso contiene infatti decisivi elementi come lo stop alle politiche di austerità, la rimozione del “vincolo esterno”, un forte intervento dello Stato in economia, un forte rilancio dei consumi interni e degli investimenti pubblici. In particolare: la riforma della Fornero, reddito e pensioni dignitose, l'istituzione di una banca pubblica per gli investimenti, l'introduzione del salario minimo garantito; Alitalia come compagnia nazionale; il rifiuto di Ttip e Ceta; la condanna della sciagurata “Buona Scuola”; l'affermazione in Costituzione del principio della sua prevalenza su norme e trattati europei. "Nulla da dire in merito?Insomma, noi lettori apprezzeremmo dei ragionamenti, anche in vigoroso disaccordo se necessario, in cui si ribatte punto per punto e si smontano le tesi dell'altra parte. Ma temo sia come chiedere a un orso di cagare nel cesso. O a un troll di non masturbarsi con la tastiera…

  9. Pugacev dice:

    Ma il primo anonimo ha letto il comunicato? Se si, per quale stracaspita di motivo si limita a contrapporre la sua personale ricostruzione del contratto e ad esprimere le proprie preferenze per l'ordoliberismo (de gustibus …) senza ribattere ai punti e ai ragionamenti in esso contenuti? In particolare, con riferimento al contratto, P101 afferma:"Esso contiene infatti decisivi elementi come lo stop alle politiche di austerità, la rimozione del “vincolo esterno”, un forte intervento dello Stato in economia, un forte rilancio dei consumi interni e degli investimenti pubblici. In particolare: la riforma della Fornero, reddito e pensioni dignitose, l'istituzione di una banca pubblica per gli investimenti, l'introduzione del salario minimo garantito; Alitalia come compagnia nazionale; il rifiuto di Ttip e Ceta; la condanna della sciagurata “Buona Scuola”; l'affermazione in Costituzione del principio della sua prevalenza su norme e trattati europei. "Nulla da dire in merito?Insomma, noi lettori apprezzeremmo dei ragionamenti, anche in vigoroso disaccordo se necessario, in cui si ribatte punto per punto e si smontano le tesi degli altri. Ma temo sia come chiedere a degli orsi di sedersi a tavola. O a dei troll di non riversare il proprio ego sulla tastiera…

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