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PIACIOMETRO (1)

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[ 8 giugno 2018 ]

Ad una settimana dall’insediamento del governo M5s-Lega ci è venuta in testa un’idea, aprire una rubrichetta che chiameremo IL PIACIOMETRO. 
Esprimeremo il nostro giudizio sugli atti del governo nonché sulle dichiarazioni provenienti dal suo campo. Segnalando le cose buone, in ROSSO, quelle cattive in VERDE, quelle equilibriste e doppiogiochiste in VIOLA.
Cominciamo dal discorso che Giuseppe Conte ha svolto in Senato prima di ottenere la fiducia. 


COSE BUONE

LAVORO. «In questo tempo di crisi e difficoltà ci impegniamo a dare sostanza alla previsione contenuta nel primo articolo della nostra Costituzione, che fonda la Repubblica sul lavoro». 

POPULISMO. «Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini: le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo». 

SCUOLA. «Le nostre scuole e università sono in grado di formare eccellenze assolute in tutti i settori, ma purtroppo non siamo in grado di mantenerli nel nostro paese, con un deficit che è insieme culturale ed economico. Vogliamo invertire la rotta, offrire ai migliori dei nostri ricercatori – come pure ai ricercatori stranieri, nei confronti dei quali dobbiamo essere attrattivi – concrete possibilità di proseguire le proprie attività nel nostro Paese, così formando altri scienziati ed insieme trasferendo il frutto dei loro lavoro nel nostro tessuto economico e produttivo»
SANITẢ. «Il documento di economia e finanza, credo che sia a voi noto, è stato già deliberato prevede una contrazione della spesa sanitaria. Sarà compito di questo Governo invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure», ha affermato il premier. «Le differenze socioeconomiche non possono, non devono risultare discriminanti ai fini della tutela della salute per i cittadini del nostro Paese»

 SALARIO MINIMO. «È ora di dire che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa»

REDDITO. «L’obiettivo del Governo è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico»


SPREAD. «Non facciamo dello spread il nostro vessillo, dietro lo spread si nasconde la speculazione finanziaria»

RUSSIA. «Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa»


CONFLITTO D’INTERESSE. «Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto [d’interesse, NdR] fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l’insorgenza di potenziali conflitti di interesse»

RAZZISMO. «Non siamo e non saremo mai razzisti. Non siamo affatto insensibili. Una riflessione merita la vicenda tragica e inquietante occorsa qualche giorno or sono. Sacko Soumaila è stato ucciso con un colpo di fucile: era uno tra i mille braccianti, con regolare permesso di soggiorno, che tutti i giorni in questo paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero. Ma questo non basta. La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo»

PENSIONI D’ORO. «Le cosiddette pensioni d’oro sono un esempio di ingiustificato privilegio che va contrastato. Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati»

SINDACATI. «Questo Governo si propone di recuperare in forme nuove e più efficaci il dialogo sociale con le varie associazioni rappresentative dei lavoratori e delle imprese. Dovremmo ridefinire, sulla base dei criteri oggettivi, il principio di rappresentatività, in piena trasparenza».


COSE CATTIVE

IDEOLOGIE. «Non esistono più forze politiche che come un tempo esprimono una visione del mondo e che esprimono la loro azione in base a sistemi ideologici. Sono tramontate le ideologie forti».

EURO. «L’uscita dall’Euro non è mai stata in discussione»

GIUSTIZIA. «Cambia che combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il daspo ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura»

NATO. «Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato». 


DOPPIOGIOCHISMO

UNIONE EROPEA. «Serve un adeguamento della governance della Ue. L’Europa è la nostra casa. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un’Europa più forte e anche più equa, nella quale l’Unione economica e monetaria sia orientata a tutelare i bisogni dei cittadini, per bilanciare più efficacemente i principi di responsabilità e di solidarietà».

FISCO. «L’obiettivo è la flat tax, ovvero una riforma fiscale caratterizzata dall’introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell’imposta, in piena armonia con i principi costituzionali»

FINANZA. «Come è noto, i processi di integrazione dei mercati che si sono realizzati negli ultimi anni hanno operato una completa ridefinizione dei rapporti tra politica, diritto, economia. Nel nuovo spazio globale, l’economia o, meglio ancora, la finanza ha conquistato una posizione di preminenza: è divenuta, come ha osservato Hillman, la vera religione universale del nostro tempo»

STATO/MERCATO. «La politica, ma anche il diritto, hanno perso terreno. Abbiamo difficoltà a perseguire forti e coerenti azioni politiche, come pure a realizzare efficaci e armoniose discipline giuridiche. La politica, in particolare, stenta a governare processi sociali ed economici così complessi e integrati. Ma la risposta non è negare le difficoltà. Dobbiamo trovare il modo di rafforzare, all’interno delle strutture sovranazionali, i processi di legittimazione democratica, potenziando le istituzioni rappresentative della volontà dei popoli»








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