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ATTACCO IMMINENTE di Leonardo Mazzei

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[ 13 agosto 2018 ]

Signori cari, il governo gialloverde ha tanti difetti, ma l’opposizione parlamentare è davvero allo sbando. Sbraitare a favore del precariato è l’unica cosa che è riuscita a fare in questi mesi. Complimenti vivissimi.
I sondaggi poi sono impietosi. Nonostante gli errori e le divisioni della maggioranza, M5S e Lega sono dati complessivamente al 60%, contro il 50% di marzo. Certo, la classica “luna di miele” tra breve finirà, e quell’enorme consenso potrà reggersi solo su una Legge di bilancio davvero coraggiosa.

E’ su quel banco di prova che i partiti sistemici (Pd e Forza Italia, ormai uniti nella lotta) attendono al varco il governo Conte. Ma l’aspettano a quel passaggio non con le armi dei propri, inesistenti o comunque logori, argomenti, bensì con quelle dei pescecani della finanza.

Renzi, infatti, vorrebbe tornare (risate in sala). «Presto toccherà di nuovo a noi», ha annunciato in diretta facebook, l’ultima prima delle vacanze: quanto ci mancherà! E poi: «A settembre o ottobre vedrete che ci sarà da divertirsi». Dove il suo “divertimento”, con tanto di pop corn supponiamo, sta evidentemente nell’assistere all’assalto della finanza speculativa, a colpi di spread, contro l’Italia.

Ma siccome lo stesso attacco finanziario ha bisogno di qualche aiutino, ovvio che le altri armi siano la stampa (e su questo lorsignori davvero non hanno problemi) e la magistratura, evocata da Renzi specie sui fondi della Lega e (reggetevi forte) sulle cosiddette fake news anti-Mattarella di fine maggio.

E dire che con la magistratura Renzi dovrebbe forse andar più cauto. Lo stesso giorno della sua sparata facebook, usciva la notizia — sostanzialmente sottaciuta dal circo mediatico — di un’inchiesta riguardante il simpatico transito di 6,6 milioni di dollari destinati alla lotta alla fame in Africa sui conti di alcuni familiari di Renzi. 

Il Corriere della Sera, dopo essersela cavata con poche righe ben mimetizzate nelle pagine nazionali, è stato costretto a darne conto in quelle regionali. «I soldi destinati ai bambini africani finiti nei conti dei familiari di Renzi», questo il suo titolo. E questo un significativo passaggio dell’articolo: «Quasi 6,6 milioni di dollari sarebbero transitati sui conti privati riconducibili, a vario titolo, ai fratelli Andrea, cognato dell’ex premier Renzi, Alessandro e Luca Conticini per l’acquisto di una casa in Portogallo e per finanziare Eventi6, Quality Press Italia e Dot Media, società riconducibili alla famiglia Renzi o a sostenitori della prima ora dell’ex-premier».
Così l’insospettabile Corsera, e ci pare che basti e avanzi.

Ma torniamo al “divertimento” auspicato dall’oligarchia dominante, e dai suoi servitori politici e mediatici, per le prossime settimane. Di cosa si tratti lo si capisce bene leggendo i commenti dei principali quotidiani nazionali. Ancora incredulo per la scoppola subita a marzo, furibondo per le possibili scelte del governo in autunno, il blocco degli interessi economici e sociali dominanti ha in realtà un’unica arma, quella del caos economico generato da ben pilotate fiammate dello spread

E pur di rovesciare l’attuale governo, reinsediando non tanto un “nuovo Renzi”, quanto piuttosto una sorta di “nuovo Monti”, sono disposti a tutto: a far pagare un caro prezzo al Paese ed a metterlo nelle mani della Troika.

I veri “eroi” di questa impresa golpista non sono però i “nuovi partigiani” immaginati da chi a sinistra parla di “governo fascista”, bensì — assai più prosaicamente — gli speculatori. Senza alcun particolare ritegno ne ha parlato Federico Fubini sul Corriere della Sera del 4 agosto. Leggiamolo:

«Ciò che gli operatori stanno cercando adesso è l’esatto punto di innesco per investire sull’Italia. Pochi di loro pensano abbia senso farlo puntando su un rialzo, cioè comprando titoli italiani come azioni od obbligazioni prima che salgano di valore. Moltissimi vorrebbero farlo puntando piuttosto su un ribasso, in vista di una caduta dei prezzi; ma queste sono operazioni da preparare con cura, perché care e rischiose: richiedono che si prendano in prestito da una banca d’affari i titoli da vendere poi allo scoperto. Sbagliare i tempi, non solo la direzione del mercato, può rivelarsi molto costoso. Di qui il dibattito molto acceso quest’estate in privato far decine di hedge fund e gestori di risparmio sui possibili punti di svolta sull’Italia. Tutti cercano di capire quale sia il segnale giusto per innescare uno “short”, la scommessa ribassista che per la sua stessa dinamica — i titoli presi in prestito vengono subito venduti — fa cadere i prezzi e alzare i rendimenti dei bond».

Insomma, l’Italia come un campo da gioco, o — più precisamente — come il semplice oggetto di una scommessa. L’economia ridotta a casinò. Gli speculatori a cui tutto è dovuto, a partire dallo scandalo delle vendite allo scopertoshort selling. Il dibattito politico sostituito da quello tra i simpaticissimi gestori dei fondi avvoltoio. E tutto questo, non solo non scandalizza il Fubini come tutti gli altri commentatori sistemici, ma addirittura presentato come la giusta vendetta per un popolo che ha deciso in qualche modo di ribellarsi.

Naturalmente il governo il problema ce l’ha in casa, e si chiama Giovanni Tria. Non a caso sia il Fubini, che più recentemente Alesina e Giavazzi, insistono sulla contraddizione tra il ministro dell’Economia (per loro, il bene) ed il duo Di Maio-Salvini (per loro, il male). Quella contraddizione è lì dal 1° giugno, perché — non dimentichiamolo mai — il governo gialloverde è nato con il mezzo commissariamento del Quirinale e delle forze sistemiche (UE in primis) che esso rappresenta. E’ un nodo che prima o poi andrà sciolto: prima avverrà, meglio sarà.

Intanto, però, che tutti riflettano sulla vera natura dello scontro che si annuncia all’orizzonte. Certo, non tutte le forze dell’opposizione possono essere assimilate a Renzi, a Merkel o a Soros. Ma tutti dovrebbero aver chiaro chi guida e chi è guidato nella canea contro il “governo populista”.

E di sicuro non dovrebbe esser difficile capire quale sia la miglior linea per la difesa degli interessi delle classi popolari.

7 pensieri su “ATTACCO IMMINENTE di Leonardo Mazzei”

  1. Anonimo dice:

    Forze sistemiche di qua, Forze sistemiche di là… E poi la miglior linea per la difesa degli interessi delle classi popolari.Tutto questo "leninese" di Serie B che ci sorbiamo da anni leggendo queste pagine si fa sempre più surreale e grottesco. I Cinque Stelle sono un cartello elettorale allestito da un abile manager, ormai scomparso, e tuttora controllato dall'azienda da lui fondata. La Lega, beh, non so dove i segnalatori di Forze sistemiche stessero nei lunghi anni in cui costoro sono già stati al governo del Paese, per non contare le zone dove hanno da decenni il controllo delle amministrazioni locali… Uno che abbia fatto queste due semplici, banali considerazioni, può davvero credere che certe sparate da campagna elettorale potessero seriamente avere un seguito? Ma qualcuno pensa davvero che quest'armata brancaleone possa e debba portarci ad una rottura così grande e pericolosa che vedrà un bel po' di sangue schizzare qua e là? Ma si ha davvero idea di che razza di commedianti siano questi qua e uno gli vuole mettere in mano una situazione che richiederebbe il cervello e le palle di Lenin, Castro e Ho Chi Minh messi assieme?E sì, il Pd e tutti i suoi derivati sono una fogna, una peste, un cancro, sì! Sì! Sì! Sì! Lo sappiamo tutti! L'abbiamo capito da un pezzo! Ma la politica non è una cazzo di partita di calcio, curva sud contro curva nord!Oh, poi se il massimo del contributo politico è fare il tifo per il revanchismo della piccola e media borghesia che ha la bava alla bocca perché ultimamente s'è fatta fottere, ma vuole solo tornare lei a fottere come ai bei vecchi tempi, fate pure. Non vi notano in molti e non spostate niente lo stesso.Fossero una squadra di Machiavelli e Richelieu redivivi, pure pure, ma questi pretendono di affrontare flotte di portaerei nucleari improvvisando e con materiale umano da film di Alvaro Vitali e Bombolo… Voglio dire: ma voi sperate che tutto questo porti ad un collasso violento, la sola cosa che possa portare davvero alla rivoluzione? Perché altrimenti…

  2. amaryllide dice:

    l'attacco speculativo ci sarà non perchè lo vuole la nullità Renzi, ma perchè è la naturale conseguenza della fine del QE, che toglierà lo scudo che impedisce di avere la speculazione che ci travolse nel 2011. E non lo dice Soros, lo dice Borghi, che finchè si ferma all'analisi, non sbaglia.

  3. Anonimo dice:

    Se il piano di lorsignori dovesse malauguratamente realizzarsi portando a termine quella campagna iniziata immediatamente dopo la vittoria dei "populisti",vorrà dire che si aprirà una fase in cui,oggettivamente e definitivamente,si chiarirà il ruolo VERO che hanno avuto tutti quei sinistrati e gli utili idioti che plauderanno sicuramente gonfi di gioia alla sconfitta dei "fascio/leghisti"e si tapperanno il naso come hanno sempre fatto di fronte al ritorno della Troika che gli garantirà però(sic)quell'antifascismo di regime a loro così caro con cui intoneranno assieme a Soros e agli oligarchi "antirazzisti" cosmopoliti di tutto il mondo quelle sinistre melodie che si chiamano TINA accompagnate da altrettanto sinistri rumori di tagli brutali alle condizioni di vita della maggioranza del popolo lavoratore.Di questo si tratta e di nient'altro che questo e lo state facendo CONSAPEVOLMENTE BEN SAPENDO DI LAVORARE PER IL RE DI PRUSSIA..Cari sinistrati se ciò accadesse penso che la vostra residua reputazione verso le masse diventerebbe a tal punto misera che il livore dimostrato verso un governo sovranista legittimamente eletto dal popolo italiano si ritorcera' contro di voi per i secoli dei secoli.Luciano

  4. Anonimo dice:

    E la sinistra sinistrata ( rifondazione, potere al polpo e area negriana)? Da un lato codismo servilista al pd, dall'altro stampella delle plutocrazie nostrane. Nei loro campeggi riflettessero su questo.

  5. Anonimo dice:

    E secondo il giornale la lega sta pensando al blitz per sostituire Tria.

  6. Anonimo dice:

    Sono costernato da quel che dice il primo anonimo.Siccome Di Maio e Salvini non sono aquile ma papere, chi se ne frega se vengono azzannate dagli avvoltoi.Il problema caro signore che pensi di essere un compagno, è che se gli avvoltoi aggrediscono le papere il Paese verrà preso in consegna dalla troika e il proletariato farà la fame, e saremo sotto dittatura (quella sì di tipo liberal-fascista).Ma come cazzo si fa a non capirlo?Come cazzo si fa?

  7. http://graziano-priotto.blogspot.com dice:

    Il cane di due padroni è il primo a morir di fame …… diceva mia nonna, e il proverbio vale anche in politica.Dopo aver provato di tutto ed il peggio di tutto negli ultimi decenni di progressiva ed inarrestabile decadenza (Berlusconi I,Dini, Prodi, D'alema, Amato, Berlusconi II,III, Prodi II, Berlusconi IV, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni) siamo arrivati al binomio M5S-Lega, che di collante hanno unicamente il fatto di essere "antisistemici" (o come recita il mantra europeo "populisti", l'etichetta comoda di chi non ha altri argomenti o capacità analitiche. Essere "antisistemici" di questi tempi non è poco, ma purtroppo neppure sufficiente per cambiare le cose. Per invertire il corso tragico degli eventi occorrerebbe un governo forte, cioè con sostegno popolare indiscusso e con programmi mirati e implementati da gente esperta e carismatica. Se al Prsidente del Consiglio Conte si può per lo meno concedere l'etichetta di esperto giuridico, per gli altri due alla guida dei rispettivi gruppi non si può onestamente individuare altro che qualche capacità retorica (anch'essa mediocre, ma che nell'ottundimento generale delle coscienze capace di compiere miracoli). Ciò premesso, gli italiani dovranno come sempre hanno fatto in guerra, sopperire loro stessi alle incapacità dei propri "generali" (che sono stati sempre uno peggio dell'altro). Ed infatti di guerra si tratta: una guerra economica senza esclusione di colpi, che si giocherà in Italia ma non soltanto, poiché la politica USA anti-russa e anti-cinese ovviamente colpirà sempre di più anche l'UE. E come dice un altro proverbio, "il cane morde lo straccione", cioè chi si trova maggiormente in difficoltà sarà la prima vittima.La scelta è dunque: avanti con questi "generali" di poco valore, o sconfitti peggio della Grecia (con la variante italiaca del Giuda di turno che già ridente attende dietro l'angolo … il Renzi II, cioè l'allineamento dietro la Grecia.

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