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TAQIYYA di Moreno Pasquinelli

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[ 7 settembre 2018 ]

In due giorni Salvini ti fa due mosse di segno opposto. Partiamo dalla prima.
L’altro ieri, 5 settembre, rilascia un’intervista ad IL SOLE 24 ORE il cui succo è che qualcosina il governo farà  già con questa legge di bilancio, ma …

«Intendiamo presentarci ai mercati e all’Europa con una legge di bilancio seria che faccia crescere l’economia di questo Paese, nel rispetto di tutti i vincoli Ue».

Messaggio immediatamente colto dal presidente della Confindustria Boccia il quale, appena lette le parole di Salvini, ha dichiarato: «Le parole di Salvini fanno ben sperare alle imprese».

Seconda mossa, a nemmeno 24 ore dalla precedente. Ce la racconta non senza cattiveria, Gianluca Abate sul CORRIERE DELLA SERA:

«Il senatore Alberto Bagnai, 55 anni, docente di Politica Economica in aspettativa, è stato scelto dal vicepremier Matteo Salvini come portavoce economico della Lega: È uno dei più noti teorici anti-euro. “Sono un populista. La Merkel? Un’apprendista stregona”».

Come stanno assieme il diavolo della promessa di rispettare i vincoli europei con l’acqua santa di Bagnai come portavoce economico unico della Lega? Non stanno assieme infatti, a meno che non si ammetta: o che Bagnai e Salvini (ma anche Di Maio che nella sua intervista di oggi difende l’asse col Matteo) abbiano venduto l’anima al diavolo — in molti lo credono, ad esempio Giorgio Cremaschi, il quale sentenzia addirittura che “i poteri forti hanno scelto Salvini”; oppure che dietro a questo fare accomodante e contraddittorio ci sia un’intelligenza.

Scrivevo il 27 agosto scorso [LA BATTAGLIA D’AUTUNNO È COMINCIATA]

«Le cose come stanno? Stanno che l’Italia, con la sua insubordinazione, si trova a poter/dover essere l’elemento di innesco della definitiva dissoluzione della Ue. In palio, insomma, una posta enorme. (…) Che Di Maio e Salvini siano all’altezza di questa gigantesca battaglia noi non crediamo. Diciamola tutta: non lo sono. Ma non parliamo qui delle intenzioni dei due leader, che sembrano contraddittorie e ineffabili, bensì di ciò che essi potrebbero essere costretti a fare. (…) La sensazione è che essi navighino a vista e, quel che più conta, non abbiano alle spalle eserciti compatti».

Navigare a vista non vuol dire non avere un punto d’approdo. Significa procedere con prudenza, evitando il rischio di sfracellarsi sugli scogli; il che, tradotto, significa prendere tempo, sventando la minaccia incombente dello spread, allontanando lo scontro frontale coi mercati e la Ue.


Ballano i numeri e le poste della Legge di bilancio. 2% di deficit? O 2,2? O si arriverà al 3%? Lo sapremo solo alla fine dell’iter parlamentare, entro metà dicembre. Si parte promettendo una soglia tollerabile da Bruxelles, si arriverà forse ad una che l’eurocrazia non potrà accettare. E se non l’accetta, se riterrà di essere stata ingannata, scenderanno in campo Ragioneria dello Stato, Corte dei conti, Inps e, dulcis in fundo, Mattarella, che la Legge di bilancio dovrebbe firmare.

Potrò sbagliarmi ma non trovo altri modi per descrivere questo atteggiamento se non ricorrendo ad un sostantivo: dissimulazione. Per i musulmani (non me ne voglia Salvini) taqiyya.

«La taqiyya indica, nella tradizione islamica, soprattutto in quella sciita, la possibilità di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l’adesione a un gruppo religioso, e di non praticare i riti obbligatori previsti dalla religione islamica (ad es. la Ṣalāt) per sfuggire a una persecuzione o a un pericolo grave e imminente contro sé stessi a causa della propria fede islamica. Il fine consiste nel non destare sospetti, simulando un atteggiamento accondiscendente e non antagonista, all’interno di una comunità ostile verso il singolo credente o l’intera comunità. Il termine arabo è traducibile in italiano come paura, stare in guardia, circospezione, timore di Dio, santità, ambiguità, più precisamente dissimulazione».

14 pensieri su “TAQIYYA di Moreno Pasquinelli”

  1. Faber dice:

    sono d'accordo con la sua interpretazione, sia per una misura di buon senso strategico, di fronte a un nemico gigantesco, che forse potremmo ritrovare nell'arte della guerra di Sun Tzu, sia, soprattutto, perchè questa era la strategia lasciata intendere ancora in campagna elettorale da Borghi o Bagnai o da entrambi.

  2. Anonimo dice:

    Il problema è che i due schieramenti(antitetici e mortalmente conflittuali la cui massima intrinseca è: o si vince su tutta la linea o si perde altrettanto),si conoscono benissimo, e sanno perfettamente che quando entrano in gioco questioni SISTEMICHE lo scontro fra l'oligarchia regnante e il popolo non può risolversi in una burletta;si stanno semplicemente POSIZIONANDO su un terreno,diciamo così,neutro,in vista dello scontro finale che non sarà indolore per chi perderà conoscendo entrambi le REALI INTENZIONI DI CIASCUNO.L'oligarchia è tutt'altro che stupida ed è per questo che le forze sovraniste stanno tenendo un basso profilo di facciata che non deve ingannare;insomma la conquista di quelle casematte che Gramsci intendeva in attesa di quella catarsi tanto attesa da chi ha subito fino ad ora la protervia e l'arroganza del "Dio Mercato".Si potrebbe definire un gioco delle parti o una partita a scacchi con in gioco il futuro di un paese che non merita la devastazione subita.Luciano

  3. Fiorenzo Fraioli dice:

    Moreno, ti offro una lettura alternativa dei fatti, subordinata al fatto che, se molti considerano il governo yellowgreen favorevole all'uscita dall'euro, ciò è conseguenza del fatto che B&B+LBC ne fanno parte.Costoro, soprattutto B&B, quando sembrava che ci fosse da guadagnarsi hanno sgomitato per mettersi in prima fila nel fronte anti-euro, anche facendo fuori tutti i loro potenziali concorrenti, e ci sono riusciti. A quel punto, però, quando hanno visto avanzare le potenti schiere dell'avversario se la sono fatta nei mutandoni, e adesso pigolano come pulcini spaventati. Inevitabilmente e necessariamente perché, nella foga di scacciare e delegittimare tutti i concorrenti, si ritrovano oggi senza truppe. A meno di non voler considerare tali quell'esercito di fans che li applaudirebbero anche se gli defecassero sul capo.Che fine ha fatto il prode cavajere nero, adesso che c'è veramente da combattere?

  4. Anonimo dice:

    La questione secondo me sembra più complicata di quanto lo sia in realtà.È possibile oggi andare allo scontro con BCE e UE senza far la fine di Tsipras o Silvio?È pronto il famigerato piano B, che tra le varie cose prevede pure la creazione di una sorta di moneta fiscale?Se la risposta è no si vivacchia, dopotutto lo stesso Borghi ha sempre detto che l'obbiettivo di questo governo era di fare il possibile e prepararsi nell'attesa che 5stelle capissero che all'interno della trappola europea non ci si salva.Personalmente sono poco fiducioso, considero la Lega e i 5stelle due partiti di destra, con molti obbiettivi poco condivisibili come flat tax e RdC alla tedesca e con all'interno veri e propri nemici.Però mi stucca tutto questo can-can, specie sui social, proveniente anche dalla sinistra che conosce le reali forze in gioco, con toni quasi esultanti, "ve l'avevamo detto" che a volte tradisce addirittura un certo godimento, fuoriluogo e, speriamo, prematuro.Pigghi

  5. Moreno Pasquinelli dice:

    caro Fiorenzo,sai che c'è? C'é che a prescindere da come andrà a finire la vicenda del governo giallo-verde (e il giudizio, appunto, andrà dato alla fine, visto che siamo solo all'inizio); a prescindere se il nostro approccio verso di esso — incalzarlo affinché faccia cose giuste, non invece gridare al grande tradimento al primo stormir di foglie e chiamare alla lotta per rovesciarlo — sia giusto o sbagliato; a prescindere da ciò l'errore madornale che tu compi è quello di sottovalutare, anzi di non aver capito un'acca, della svolta politica avvenuta il 4 marzo. Non hai capito e continui a non capire le profonde cause sociali e politiche che l'han determinata.La causa di questa grave incomprensione, permettimi, è che eri e resti prigioniero del d'andreismo (per chi mi legge e non abbia capito: Stefano D'Andrea, capo del Fronte sovranista italiano) , che in fatti di analisi politica, ahimé, non ne ha mai azzeccata una — sorvolo sulle sue previsioni fasulle, ma se vuoi te le elenco tutte.E in cosa consiste il d'andreismo?E' una strana specie di ircocervo bordighista-sovranista. Sarò più preciso: nessuna coscienza della natura sistemica ed esplosiva della crisi, quest'ultima considerata come passeggera e le svolte solo meri mutamenti di personale politico dello stato liberale. Quindi strategia attesista e gradualista. Uno pseudo-mazzinianesimo su cui si fonda un moralistico volontarismo politico, innervato di élitismo paretiano, dunque per niente sovversivo o soreliano ma, al contrario, tutto legalitario e istituzionalistico, usato come un eccitante per galvanizzare i militanti e tirarli su di morale, facendo loro credere di essere i soli depositari della salvezza della Patria. Di qui il metodo dell'apostolato, il fideismo di tipo religioso. Esagero se dico il culto del capo?Ecco cosa c'è.

  6. Fiorenzo Fraioli dice:

    Caro Moreno, i tuoi "a prescindere da come andrà a finire la vicenda del governo giallo-verde… a prescindere se il nostro approccio verso di esso" non sono aspetti secondari ma la cosa essenziale. Sorvolo sulle tue considerazioni sul dandreismo, che trovo fuori luogo e ripetitive.In politica è essenziale analizzare, interpretare e dunque anticipare, almeno un po', gli eventi. Dunque "a prescindere" è un'impostazione sbagliata. Per quanto mi riguarda, io ho scelto un approccio win-win: se i gialloverdi faranno qualcosa di buono, mi troverò in un paese migliore, al contrario potrò dire di averci azzeccato. Temo che ci azzeccherò, ma in ogni caso avrò vinto.Tu invece hai adottato una posizione win²-lose²: se i gialloverdi faranno del buono vincerai al quadrato, perché vivrai in un paese migliore e ci avrai azzeccato; ma se i gialloverdi faranno passi verso gli USE, allora perderai al quadrato perché ti troverai in un paese meno libero e non ci avrai azzeccato. Temo che non ci hai azzeccato, per cui perderai al quadrato.That's all my friend.

  7. Anonimo dice:

    Come Tsipras: la storia si ripete (ma temo che stavolta anche il secondo round sarà più tragico che farsesco)

  8. Anonimo dice:

    Ma stare a fare ancora politica con l'indole dello scommettitore è una cosa corretta? Oppure è uno degli ultimi strascichi del pensiero infantile sessantottesco di cui sarebbe bene liberarsi?

  9. Anonimo dice:

    Entrambe le ipotesi adombrate da Pasquinelli sono verosimili ma la seconda è quella che ritengo più probabile. L’eurodittatura è in crisi, i partiti euroscettici in impetuosa ascesa (si vedano le elezioni svedesi), per il 2019 si può sperare in una Brexit disordinata, in una consacrazione della Lega vicina al 40% e in un rovesciamento degli equilibri di forza nell’europarlamento. Mentre la cittadella nemica è ancora guarnita una guerra di logoramento offre migliori prospettive di un assalto frontale. Anche perché alla caduta o all’indebolimento dell’unione corrisponderà (vediamo già corrispondere, in Libia e altrove) un ritorno ai tradizionali equilibri di potenza fra stati sovrani. I primi a fracassarsi la testa contro la barriera eurista potrebbero arrivare alle successive rese dei conti colle ossa rotte. Anzi io sospetto che la politica europea stia cominciando a ruotare attorno allo sforzo di ogni stato di non essere quello che aprirà a sue spese la crisi finale.P.S. : avendo letto l’intervento di Fraioli e appurato che le analisi politiche rispondono al tribunale dell’utilità marginale anziché a quello dell’esattezza concettuale, ho deciso di abbandonare l’ateismo e convertirmi al buddismogiudaismocristianesimoislamismo. Così da una posizione lose – lose (se dio esiste vado all’inferno, se no scompaio nel nulla) passo a una win3 – lose (se dio esiste mi guadagno l’immortalità in paradiso, altrimenti scompaio lo stesso). Gran cosa l’applicazione delle discipline matematiche a quelle pratiche.

  10. Anonimo dice:

    FraiololiNon è che puoi fare il fr… col culo degli altri.

  11. Luca Tonelli dice:

    Il problema è che in prima linea c è e sempre ci sara l italia

  12. Lidia dice:

    Posso capire la difficoltà che può incontrare Salvini all'interno del proprio partito a far passare posizioni antieuro, capisco anche l'incertezza personale di Di Maio e la difficoltà a confrontarsi da un lato con i suoi alleati esterni – i leghisti – e non deludere troppo l'elettorato pentastellato, ma almeno avessero un briciolo di maggior coerenza! Appena saliti al governo avevano detto cose che avevano fatto salire lo spread e subito si erano affrettati a ritirarle, ora ci hanno riprovato e hanno ottenuto lo stesso risultato che li ha indotti (o meglio come al solito ha indotto Salvini seguito da Di Maio) a una ritirata precipitosa (nonché abbastanza scandalosa nei termini con cui si è manifestata). Questa "Toccata e fuga" non fa che confondere e disorientare il loro elettorato, può fargli perdere qualche consenso ma -quel che è più grave- induce rassegnazione nei più. Possibile che non avessero preventivamente la reazione dell'UE e dei mercati? O era nei loro piani dimostrare (o far credere) di averci provato, per poi far capire che non ci sarebbe niente da fare, se non rassegnarsi a rispettare tutti i vincoli, magari facendo illudere che dopo le elezioni europee, con un'altra maggioranza, chissà…

  13. gaetano apicella dice:

    Non devo difendere nessuno, ma declamare con piacere che il cavaliere nero se la stia facendo sotto mi sembra solo il frutto di rancorosa invidia.La lega e il M5S non sono il PCI e il PSI del CLN. Anche il paragone con Tsipras non regge, dal momento che il collaborazionista in questione si presentava come di "sinistra". Insomma, poche chiacchiere, chi ha votato Lega in funzione anti UE lo ha fatto perché non c'era scelta. Questo non vuol dire che abbia creduto in Salvini e Bagnai quali nuovi Fidel ed Ernesto della Serna.

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