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SPAGNA/VOX: FINE DI UN’ILLUSIONE (corrispondenza da Madrid)

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[ 4 dicembre 2018 ]

Si sono svolte domenica le elezioni in Andalusia. 
Un grande terremoto. 
Un’ ecatombe per il PSOE (ciò che pone fine in Andalusia, dopo 36 anni, al governo dei socialisti) ma pure per il Partito popolare. 

Sembra dunque al definitivo tramonto il bipolarismo che ha segnato la vita politica spagnola dopo la caduta del regime franchista. 

Ma dove sono andati questi voti? A destra, ovvero ai liberisti di Ciudadanos e, questo il dato eclatante, a VOX —partito di matrice franchista, cattolico nazionalista, nato solo quattro anni fa. 

Lunedì mattina la Spagna, che si illudeva di essere immune dalla generale tendenza europea che vede avanzare le destre nazional-populiste e xenofobe, si è svegliata quindi omologa. Un’ondata di panico ha afferrato non solo l’élite ma anzitutto la sinistra che ha iniziato a gridare al “pericolo fascista”. Una sinistra, intendiamo anzitutto quella di Unidos Podemos, che esce anch’essa sconfitta dalle urne.

Adelante Andalusia, la coalizione tra Podemos e Izquierda Unida ha ottenuto molti meno voti e meno seggi di quando, quattro anni fa, si erano presentati separati [vedi tabella sotto].


In poche parole la sinistra radicale spagnola non ha saputo intercettare la generale ondata elettorale di protesta. Molti elettori tradizionali di sinistra si sono astenuti — c’è stata la più alta astensione elettorale di sempre, visto che han votato il 59% degli elettori.

Non c’è dubbio che il voto andaluso avrà serie e profonde ripercussioni sul quadro politico nazionale, ma le avrà, appunto, anche nel mondo della sinistra (anzitutto su Podemos e Izquierda Unida) che dovrà interrogarsi sui gravi errori compiuti. 
Tra questi tre in particolare: il suo infantile europeismo (si può dire che quella spagnola è, tra le sinistra europee, la più europeista), la sua fede cosmopolitica, quindi il mito della società meticcia con tanto di apologia delle migrazioni. Tre patologie che mischiate alla sua supponenza intellettuale l’hanno condotta non solo a sottovalutare ma a disprezzare frontalmente non solo il risorgente nazionalismo spagnolo —rinfocolato a causa della vicenda catalana e di cui l’avanzata di VOX è frutto— ma quanto in seno al popolo, anzitutto dei suoi settori più deboli, di contro alla devastazione sociale indotta dalla globalizzazione, venisse crescendo il bisogno di protezione e sicurezza statale.

Per capire quanto sia stato contundente il voto andaluso basta confrontare i risultati finali con i sondaggi che circolavano [vedi tabella], che mentre davano Adelante Andalusia in ascesa registravano un misero risultato per VOX, che invece ha ottenuto un rotondo 12%, con punte del 20 o del 30% in alcune zone (come ad Almeria proprio dove abbiamo un più alto tasso di immigrati). 

Torneremo sul movimento VOX per capire cosa sia, segnaliamo non solo il suo dichiarato nazionalismo spagnolista e il suo radicale anti-immigrazionismo, la sua islamofobia, ma la sua difesa di valori cattolici tradizionalisti per quanto attiene alla famiglia, quindi la sua opposizione al femminismo e alle teorie gender.

Un pensiero su “SPAGNA/VOX: FINE DI UN’ILLUSIONE (corrispondenza da Madrid)”

  1. Anonimo dice:

    La strategia (se tale può definirsi) dei vertici di Podemos, esplicitamente rivendicata, è sempre stata quella di rimpiazzare il PSOE. Quello che non ho mai capito è come pensassero di cavarsela alle urne finito l'effetto novità.

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