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LA STRAGE DI VIAREGGIO di Marco Giannini

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[ 25 febbraio 2019 ]


Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Difficilmente mi occupo di questioni legate alla giustizia ma quando si tratta della Strage di Viareggio non posso tacere essendo io nativo e abitante di quelle terre e data la atrocità oggettiva di quanto accadde in quell’inferno esploso proprio nel centro cittadino.

L’esplosione del convoglio avvenne sotto il sovrappasso che unisce via Ponchielli e Burlamacchi, percorso che fino a quel momento era legato ai ricordi delle moltissime persone che come me lo utilizzavano per recarsi ai rioni notturni di Carnevale. Toccato da tanto dolore e drammaticità scrissi anche una poesia quasi per sprigionare tutta l’emozione, il coinvolgimento, l’angoscia, l’incredulità: 31 morti carbonizzati, 11 dei quali “disciolti” all’istante, 2 infarti e 25 feriti alcuni dei quali con lesioni gravissime).
L’11 febbraio 2019 sono stati chiesti 15 anni e 6 mesi dalla Procura generale di Firenze (Appello) per Mauro Moretti: la strage risale al 29 giugno 2009 quando egli era Amministratore Delegato di FS e RFI.
Puntualmente gli organi della Giustizia e del potere, perché Moretti di potere ne ha da vendere, mostrano una prevedibile resistenza, rispettivamente, a giudicare ed esser giudicati, soprattutto quando il soggetto in questione può disporre dei migliori avvocati e di enormi agganci politici. Presto saranno passati ben 10 anni.
Non so se noi italiani ce ne rendiamo conto e se ci sta bene, ma i media italiani, chiacchieroni, a seconda dei propri interessi sono i più disinvolti nell’enfatizzare questioni pretestuose e inconsistenti, magari parlandone per mesi, sostanzialmente ignorando quelle notizie (come questa) che meriterebbero adeguato risalto.
Segnalo solo alcune posizioni assunte dal Moretti: ha fatto carriera nella CGIL tra gli anni ’80 e gli anni ‘90 arrivando ai vertici del Sindacato, dal 2006 al 2014 è stato AD di Ferrovie dello Stato su nomina dell’ex Ministro PD Tommaso Padoa Schioppa (quello che definiva i giovani disoccupati “Bamboccioni”) e dal 2014 al 2017 è stato “promosso” come Direttore Generale ed AD di Finmeccanica-Leonardo a 1.7 Milioni di “salario”, il doppio più o meno rispetto ai tempi di FS quando nel 2012 si lamentava, praticamente, di guadagnare troppo poco, cioè quasi 900 mila euro all’anno più i “premi” (vedi).
Tutte “cosine” avvenute dopo la Strage…
Tra le varie posizioni assunte anche ruoli internazionali come quello di Presidente della Community of European Railway and Infrastructure Companies, Sindaco di Mompeoper due mandati, Presidente della Fondazione Ferrovie dello Stato, Presidente dell’Associazione Europea delle Industrie per l’Aereospazio e la Difesa, membro del Consiglio Direttivo degli amici dell’Accademia dei Lincei.
Per dire come funzionavano le cose all’epoca (nei meandri dello Stato profondo italiano ancora oggi) il 31 maggio 2010 Moretti fu nominato dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Cavaliere del Lavoro. Una vergogna ed una beffa, 11 mesi dopo la Strage.
Bene ha fatto il M5s (tramite Gianluca Ferrara Senatore di Viareggio da me criticato per altre questioni ma in questo caso molto opportuno) a farsi “ricevere” (dovremmo dire che si “sale” da lui?) dal Presidente Emerito (emerito…) per avere risposte .
Risposte che se si legge l’articolo linkato, hanno il sapore delle lacrime di coccodrillo (mi si perdoni il tono emotivo e meno “professionale” del solito), con un retrogusto di scaricabarile; sono certo che esse si trasformerebbero in tutt’altro, in sordità e arroganza, qualora il Presidente ringiovanisse 20 anni e si ritrovasse al Colle. Presidente Napolitano che ricordo bene, quando militavo nel M5s (2012-2017), “c’era da stare attenti” a chiamare in causa anche “solo” per chiedergli (inutilmente) di incontrare i familiari delle vittime, perché c’era il rischio di essere accusati da parte delle altre forze politiche di “strumentalizzare” la strage.
Ebbene una parte di italiani ricorda, io ricordo, ed adesso che non faccio politica (ma anche all’epoca non mi tiravo indietro elaborai anche il testo di una mozione in merito) posso esprimere tutto il mio disprezzo non solo contro questo pannolone mantenuto dallo Stato ma anche verso quei politici locali che anziché percorrere una strada di accusa, seguendo un impulso naturale umano, facevano un compromesso tra ciò che “si dovrebbe” e ciò che “non si poteva” (per non ledere la propria ambizione di poltrona) magari perché della stessa “ditta” della prima carica dello Stato.
Perfino l’ex Presidente del Consiglio Letta si macchiò di una grave colpa non permettendo allo Stato di costituirsi Parte Civile.
Ancora oggi quando qualcuno descrive Napolitano per quello che è viene sottoposto alla fanfara starnazzante di fango mediatico, al fuoco incrociato degli organi di “informazione” di destra e sinistra come avvenuto per Di Battista recentemente. Gli italiani evidentemente dimenticano troppo in fretta, perfino cosa è stato Napolitano e non mi riferisco alla carica che rivestiva…basta un po’ di alone, la consueta bolla mediatica di pensiero dominante e l’indottrinamento orwelliano porta a stigmatizzare (stigma = base del pregiudizio e della vergogna) chi si distingue solo perché dice la verità.
Eppure qualcosa sta cambiando, molti tabù stanno emergendo dalla loro intoccabilità.
Concludo con una richiesta al Presidente Mattarella: vada in televisione e chieda la revoca di tutti i titoli di Cavalierato a tal Moretti e chieda una iniziativa di Legge che determini per i condannati in via definitiva per reati gravissimi quali strage, associazione mafiosa, e un tetto massimo di pensione pari al minimo nazionale (780 euro).

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