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GILET GIALLI: VIOLENZA SÌ, VIOLENZA NO

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[ 20 marzo 2019 ]

I media di regime non han perso l’occasione degli incidenti avvenuti a Parigi sabato scorso per dileggiare e sputtanare la sacrosanta rivolta dei Gilet gialli. Da giorni pontificano e deprecano la violenza dei ribelli, dopo che per quattro mesi hanno taciuto di quella terribile della polizia francese. Oggi sul Corsera l’omelia è del  solone Angelo Panebianco.
Non si deve cadere nella trappola, violenza sì violenza no. Si deve piuttosto badare alla sostanza, e la sostanza è che questo movimento popolare sta faticosamente tentando di darsi un coordinamento ed una linea politica e d’azione comune. Riportiamo la mozione approvata a Parigi sabato scorso.
Segnaliamo che sabato 13 aprile,  a Roma, in occasione dell’incontro internazionale, interverranno anche i Gilet gialli.

*  *  *


«Appello per il coordinamento dei Gilet gialli riuniti il ​​16 marzo alla Borsa del lavoro di Parigi


Noi, 450 Gilet gialli di 71 città, comitati di zona e di quartiere, ci siamo incontrati a Parigi in occasione dell’atto XVIII, in sintonia con la lotta per il clima e in solidarietà con la lotta del popolo algerino, per condividere le nostre esperienze e costruire insieme il futuro. 

Mentre il governo fa parlare, un’altra volta ancora, i gas lacrimogeni e gli sfollagente, il successo della nostra Assemblea dimostra la nostra determinazione e volontà di coordinare il nostro movimento. Altre assemblee e coordinamenti regionali sono già stati organizzati e si terranno. Convinti che la moltiplicazione di contatti e collegamenti garantirà il successo dell’azione comune, ci incontreremo di nuovo a livello nazionale a Saint-Nazaire il 6 e 7 aprile.

Quattro mesi e ancora siamo qui!


Nonostante la repressione e le calunnie di Macron, migliaia di Gilet gialli dal 17 novembre si stanno organizzando per resistere e cambiare la società. Ovunque in Francia, indossiamo i gilet gialli e a testa alta ci battiamo sulle rotonde e nelle nostre aziende. Non vogliamo solo un prezzo equo alla pompa. Vogliamo anche aiutare a gettare le basi di una società democratica che non ci condanni alla povertà per fabbricare persone già ricche sempre più ricche. La fine del “grande dibattito” non ci

fermerà! La nostra lotta continua ad avere il sostegno di tante persone che condividono con noi i problemi del carovita e l’organizzazione democratica che proponiamo.

La fine del bla bla bla è suonata e le nostre richieste rimangono invariate!


L’elenco delle nostre richieste è lungo, ma le richieste essenziali sono quelle della popolazione che è stanca di lavorare duramente per guadagnare sempre meno e pagare sempre di più; chi è stufo di non poter decidere da sé quel che lo riguarda. 

Perché vogliamo vivere e non sopravvivere!

Chiediamo:

– Misure immediate contro il carovita: l’aumento di tutti i salari, delle pensioni e delle indennità e la loro indicizzazione sui prezzi; l’abolizione del CSG e l’IVA sui beni di prima necessità.
– giustizia sociale con la soppressione immediata di C.I.C.E. per le grandi aziende e il recupero dell’ I.S.F.
– un potere veramente democratico che includa l’istituzione del RIC [Referendum d’Iniziativa Cittadina, Ndt] in tutte le materie e revocatorio
– una reale presa di coscienza del cambiamento climatico che non si opponga alla giustizia sociale che chiediamo.
– l’amnistia di tutti i gilet gialli e l’immediata cessazione dei processi e la violenza contro i manifestanti.

Tutti e assieme, in modo che Macron se ne vada per farla finita la sua politica al servizio dei ricchi e del grande padronato!

Ci vediamo a Saint-Nazaire il 6 e 7 aprile per la prossima tappa, certamente non l’ultima. La nostra lotta non si fermerà. 

Azioni, blocchi e dimostrazioni continueranno. L’incontro di oggi, il nostro numero e la forza degli interventi ne è la dimostrazione!»

Ordine del giorno approvato per acclamazione


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