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LA CINA E LA BATTAGLIA SULLA RETE 5G di F.S

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[ 8 maggio 2019 ]


Riceviamo e volentieri pubblichiamo


Trump, Sionisti e Soros contro la Cina confuciana e socialista 

 A differenza di quanto lasciano trapelare i media e gli organi di stampa, la guerra asimettrica contro la Cina lanciata dall’amministrazione Trump non è anzitutto una guerra di natura commerciale o economica. Come specificato dall’ambasciatore americano in Italia, Lewis Eisenberg, durante la visita alla sede di Telecom Italia e l’incontro con l’ad Luigi Gubitosi, la competizione asimettrica e politica tra Cina e Stati Uniti ruota attorno al dominio tecnologico nelle reti 5G. Una competizione, all’interno del più ampio conflitto politico-economico tra Cina e sionismo americano, che deciderà proprio il futuro della supremazia tecnologica globale: la guida delle nuove reti super veloci per le connessioni legate a regime autonomo, Internet of things e IA.

La rete 5G è dunque il vero campo di battaglia, ben oltre la guerra commerciale o dei dazi, scatenata dal Sionismo globale contro la Cina imperiale e confuciana di Xi e, di conseguenza, contro l’intero Terzo o Quarto Mondo, che ha nella Cina l’ultimo treno per agguantare la stazione della modernità e del benessere.

Si prenda in tal caso contezza del fatto che più o meno il 90% del traffico dati planetario dalle comunicazioni alle transazioni di natura commerciale o finanziaria viaggia nelle profondità marine. Le costellazioni GEO (orbita circolare e equatoriale) o le connessioni terrestri trasmettono infatti una minima parte dell’immenso traffico dati che viaggia nei cavi in fibra ottica presenti nelle profondità oceaniche. L’inclusione delle cosidette “porte chiuse” di spionaggio nella rete network sottomarina 5G, potrebbe fornire all’elite politico statale Confuciana socialista di Xi una decisiva capacità di controllo del traffico internet mondiale nella guerra asimettrica della informazione che la sta contrapponendo al sionismo occidentale.

A sua volta, come abbiamo visto di recente, ad esempio nel caso venezuelano (seppur in parte minima rispetto a ciò che potrà essere), troncare un cavo di comunicazione significa in concreto oscurare un paese, oltre ad interrompere il commercio elettronico globale, la transazione di capitali, innescando così una catastrofe economica. Secondo vari analisti, gli Stati Uniti avrebbero in mano l’alternativa al 5G cinese: Cisco System sarebbe l’alternativa americana ad Huawei. La volontà di occupazione politica nel piano della guida dell’hi teach traspare anche dal report annuale della Cisco (Visual Networking Index Report), il quale preconizza che nel 2022 vi saranno 12 miliardi di prodotti IOT [Internet delle Cose] a fronte di circa 500 milioni di connessioni 5G, ma il punto dirimente è l’avanzamento offensivo della dirigenza Xi quanto ad infrastrutture strategiche, che pare ormai non raggiungibile da parte dell’avversario occidentale, almeno nei tempi brevi. 


Come ho già scritto pochi giorni fa, il 2025 è la data strategica per la stessa dirigenza socialconfuciana di Xi sia contro i neo-marxisti alla Bo Xilai sia contro i liberisti, ossia entro quella data la Cina dovrà conquistare la supremzia tecnologica assoluta sul piano mondiale. In primo luogo, dobbiamo quindi comprendere che vi è una lotta interna e di fazione nella elite dei cosiddetti “immortali rossi” e l’offensiva globale di Xi andrebbe letta anche come strumento di compromesso e mediazione tra le varie componenti del Partito comunista cinese.

In secondo luogo, il partito di Soros, teorico della “società aperta”, sionista e mondialista ma anti-Israeliano e avversario dell’amministrazione di Trump, condivide la guerra politica e strategica sinofoba e anticinese degli Usa, vedendo nel Social-confucianesimo imperiale il più grande nemico dell’ordine liberale globale e giudicando prioritaria questa battaglia nell’attuale contesto di civiltà.

Il punto di vista cinese, al riguardo, è significativo: la “Società aperta” sorosiana sarebbe in realtà la società schiavista e cannibalistica del liberismo sfrenato in cui l’oligarchia turbo-mondialista avrebbe esclusivo accesso ai più elevati beni essenziali di contro alla gran massa di sudditi salariati, sottosalariati o nomadizzati. Di qui l’antagonismo strategico di Zhongguò di fronte all’Occidente, di qui la strategia revisionista e sociale rispetto all’ordine liberale globale scaturito dalla Seconda guerra mondiale, ormai sotto pressione da tutti i lati. Infine, come ho già specificato nei precedenti scritti, non solo la centralità tattica russa va ben sottolineata e considerata in questo nuovo ordine globale a guida Social-confuciana, ma con ogni probabilità anche quella persiana nella sua proiezione mediterranea, che ora stiamo osservando nello stesso conflitto libico e che sarà foriera di sorprese.


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5 pensieri su “LA CINA E LA BATTAGLIA SULLA RETE 5G di F.S”

  1. Anonimo dice:

    Mettere insieme "confucianesimo e socialismo" è un aborto politico, ideologico e filosofico che può essere solo frutto di un profondo analfabetismo sui temi in questione, unito alla ripetizione a papagallo delle eccentriche tesi di qualche esperto fai-da-te. Il confucianesimo sta alla cultura cinese come il diritto divino dei re a quella occidentale. Non sono proprio cose che possano sposarsi con una qualsivoglia prospettiva socialista. A meno che per "socialismo" non si intenda arbitrariamente chissà quale pastrocchio, basta che non sia il capitalismo nella sua classica forma liberale.Bisogna chiedersi, riguardo alla Cina, quale sia davvero il suo modo di produzione oggi, la sua struttura sociale oggi, quali interessi di classe davvero muovano l'azione di governo. Il resto è fuffa.E per cortesia, smettiamola con questo fischietto per cani d'estrema destra di identificare il capitalismo col miliardario ebreo Soros. Lungi da me difendere questo individuo – un ben noto turbocapitalista, anticomunista, finanziatore di colpi di stato reazionari da decenni – ma la cupola del capitalismo internazionale comprende molta altra gente che fa esattamente le stesse schifezze ma preferisce essere più discreta. Soros dunque sarebbe il cattivo da film di James Bond che dal quartier generale della sua Spectre fa e disfa quel che gli pare a piacimento in ogni parte del mondo. Non esistono mica, che so, quelli della famiglia Mercer, cristiani, razzisti, d'estrema destra, compari di quel Bannon, idem come sopra, ex uomo di Goldman Sachs e oggi mentore e finanziatore della destra "sovranista" (ma pagata in dollari) anche in Italia, gente che spara a zero sulla Cina cento volte più di qualunque "liberal", Soros o non Soros. O ancora i fratelli Koch, industriali del carbone, inquinatori da campionato mondiale e sponsor dello smantellamento di ogni legislazione ambientale, pure loro d'estrema destra e pure loro in area Trump.Qui la lotta è fra settori del capitale, in questo caso quello americano. Certi preferiscono il protezionismo, altri il libero scambio. Ma per motivi molto pratici e materiali, mica per questioni filosofiche! Dunque, ecco le diverse posture delle loro marionette politiche sul palcoscenico di Washington. Poi, in Italia, dove ormai il residuo capitalismo nazionale è ridotto male, si assiste a simili scontri. Ma c'è l'aggiunta dell'ingerenza americana, col Salvini che si fa venire il mal di pancia a sentire dire "Cina" perché prende gli ordini da Bannon (credo che invece a molta imprenditoria padana l'apertura di nuovi mercati non dispiaccia…) e invece altri pezzi d'apparato che ricevono Xi in pompa magna perché la Cina è fra i pochissimi a volere e poter mettere capitali che non arriveranno più dallo straccionesco capitalismo nostrano, sempre più rentier e parassita e sempre meno produttivo. A Roma la terza metropolitana non l'avranno finita manco fra dieci anni, a Pechino la terza l'hanno costruita quindici anni fa e oggi stanno a più di venti…

  2. Anonimo dice:

    Scrivere "il confucianesimo sta alla cultura cinese come il diritto divino dei re a quella occidentale. Non sono proprio cose che possano sposarsi con una qualsivoglia prospettiva socialista" significa o essere totalmente digiuni di cultura e storia cinesi o essere in malafede. L'insegnamento di "educazione morale confuciana" è presente sin dai primi passi dell'educazione scolastica, il filosofo Confucio è spessissimo citato dai massimi dirigenti della Repubblica popolare, Xi Jinping, saggio del tipo Junzi (ovvero colui che opera per il Bene sociale e popolare confucianamente concepito), più volte ha visitato in atteggiamento devoto la grande statua di Confucio (Beijing). Identificare il socialismo con l'ateismo e con il laicismo fanatico di radice illuministica è sia storicamente sia politicamente erroneo (oltre i limiti consentiti del suicidio politico) e moralmente scorretto. Il socialismo non lo fonda Marx, sino a prova contraria. In almeno tre casi, Xi ha definito la nuova era globale cinese-Han come l'era globale del socialismo confuciano (es. marzo 2017, marzo 2018, ottobre 2018). Senza scomodare le correnti Platoniche o cristiane di secoli fa, rimanendo al '900, per l'anonimo autore del commento non sarebbe quindi socialista il patriota gaelico e cristiano Bobby Sands, non sarebbe socialista la fazione cattolica del movimento di liberazione irlandese, come non potrebbero essere considerati tali esponenti di primo piano della Resistenza palestinese (della stessa FLPL con le sue ramificazioni cristiano-ortodosse o mussulmane), non sarebbe socialista l'esperimento del Fronte di Liberazione Popolare dello Sri Lanka, non sarebbe socialnazionale il libanese Nasrallah che proviene da formazioni della sinistra radicale mediorientale e dunque, a tal punto, non sarebbe socialista nemmeno la Grande guerra patriottica russa (1941-1945) la quale, se Stalin non avesse esortato i "fratelli e le sorelle" in Cristo, con tanto di legittimazione ufficiale del patriarca di Mosca, ancor prima che i compagni, a combattere contro gli invasori, non avrebbe senz'altro mobilitato le masse sovietiche come lo seppe fare.Quanto al modo di produzione, per farla breve, si tratta di un capitalismo di stato ma alla cinese e con caratteristiche collettivistiche cinesi, rigorosamente antiliberista, guidato da una elite politica tradizionalista confuciana e socialista. Il fatto che sia l'elite politica a guidare il processo rende non primario concentrarsi, in modo ossessivo, sul modo di produzione. Il resto che l'anonimo autore (sicuramente europeista doc e di sicura fede internazionalista, visto che non si scomoda a citare la perversa unione liberista che ha massacrato il Sud Mediterraneo dal 2001 a oggi) dice, non fa che confermare quanto ho scritto: ovvero vi sono due partiti sionisti occidentali predominanti, uno di destra, l'altro di sinistra (non dimentichi il Mondialista pseudomarxista Alinsky, vate della sinistra sorosiana gender e progressistica)in lotta feroce e furiosa tra di loro. A dispetto di quanto crede l'autore, la fazione della Sinistra globalista sinistroide (fanaticamente filoeuropeistica e euroinomane) è molto più forte e organizzata di quella della destra. Entrambe sono comunque strategicamente sinofobe e nemiche del Socialismo confuciano cinese.La dichiarazione programmatica del 2019 di Soros, che rappresenta la fazione Socialconfuciana di Xi come il primo nemico del progressismo borghese e dirittistico gender occidentale, non so come mai è sfuggita a tutti…..

  3. Rosso Nera dice:

    Hai ragione, te sei talmente socialista che la lotta di classe non la citi nemmeno un decimo delle volte che usi la parola sionismo. La dialettica è tutta tra stati mai tra settori sociali nelle tue articolesse

  4. Anonimo dice:

    Che Mercer sia Cristiano da quale fandonia o fake deriva? Basta vedere i nomi che ha messo alle figlie, tutti da Antico Testamento….

  5. Anonimo dice:

    La lotta di classe oggi è quella della Cina socialista avanguardia del Terzo Mondo contro l’Occidente capitalista ignorant

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