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C’ERA UNA VOLTA IL MOVIMENTO 5 STELLE di Mario Monforte

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[ giovedì 25 luglio 2019 ]

Dopo il sì a vax obbligatori, il sì al Muos, il sì al Tap, il sì al Triv, ora il sì al Tav — e farlo votare in parlamento è un escamotage (puerile) per (pseudo-)deresponsabilizzarsi come governo e per farlo passare, dato che tutti i parlamentari non-5S voteranno pro (e forse anche dei 5S). E si è detto un sì (decisivo per l’elezione) alla Von der Leyen (=Bilderberg-Merkel). La prossima grande mossa “di cambiamento” dei nostri eroi quale sarà?

QUALE RIORGANIZZAZIONE INTERNA?

Ho seguito il video in cui Di Maio indica la “riorganizzazione del movimento”. In sostanza: si punta a consolidare uno strato di eletti – dai Comuni alle Regioni al Parlamento agli incarichi di Governo – e perciò si supera il limite dei mandati, e a tal fine si designano i “facilitatori”, i quali saranno gli operatori dello strato di eletti, in attesa di essere eletti a loro volta, designando nuovi ” facilitatori”. Quindi si procede a questa strutturazione “dall’alto” – di evidente tipo para-partitico – che conferisce la decisionalita’ ai vertici, anch’essi stratificati. A tale strutturazione si “incollano” le assemblee territoriali, che si riuniscono quando…vertici e “facilitatori” lo vogliono e che, è palese, hanno lo scopo di far dire un po’ di “cose” (ma alla svelta: 2 minuti a testa?) ai presenti e poi approvare ciò che viene posto – e imposto. In più va rilevato che non si espone nessun contenuto: quale è l’analisi, il progetto, la strategia, la tattica su cui ci si muove, su cui si fa la “riorganizzazione”, su cui procedono i vertici e i ” facilitatori”?

Io non accetto per niente questa “roba” e vi contrappongono l’idea e la prospettiva dell’Ass. d. Citt. decisionale e interrelata su tutti i territori, volta alla gestione diretta del potere, cioè la democrazia vera (non quella del web, blog, etc.). Ma io non sono un 5S. Vediamo che posizione prendono attivisti, iscritti, simpatizzanti e votanti…



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6 pensieri su “C’ERA UNA VOLTA IL MOVIMENTO 5 STELLE di Mario Monforte”

  1. Anonimo dice:

    Temo che la questione TAV sia anche più complicata. Se il governo dovesse cadere per Salvini sarebbe poco conveniente farlo cadere sulla questione dell'autonomia perché metterebbe a repentaglio l'immagine (vera o falsa che sia) di lega nazionale alienandogli parecchio consenso durante una eventuale campagna elettorale.Non so se egli sia prigioniero della falange secessionista interna alla lega o se sia proprio complice e per non saper né legge né scrivere assumo che sia complice finché non si dimostra il contrario.Ma anche non sciogliendo questo nodo, se rottura deve essere è per lui più conveniente rompere su un tema sviluppista tipico della destra liberista che su un tema secessionista. Questo forse spiegherebbe la gazzarra attuale sulla TAV, mandare in crisi il governo su un tema più conveniente per i leghisti.

  2. Leo Pistone dice:

    Votanti?Dopo tutto quanto hanno fatto ed è è successo si ritiene che i 5S abbianoo ancora qualcuno che li voti?

  3. Anonimo dice:

    A questo punto non resta che fare una sola cosa , far cadere il governo . Tanto come dice Carlo Bertani il 30% e passa per cento in Parlamento non esiste piu' e' solo una finzione scenica , lasciare tutto in mano ai leghisti e il contorno di affaristi di FI , FdI , Pd e ricominciare da quel 17% , ovviamente con un mov. con nuove personalita' autonome dai Casaleggio , piattaforme e altre amenita' . Altrimenti saranno cucinati a fuoco lento , e pure con perdita di dignita' .

  4. Anonimo dice:

    Sara' anche complottismo ma qualcuno adombra che la TAV sia un'opera sostanzialmente opera militare , e questo spiega quali siano e da chi provengano le enormi pressioni per realizzarla. In effetti il disegno geopolitico del corridoio Lisbona-Kiev si lascia immaginare a chi possa servire . Non e' cosi' inverosimile a mio a modesto parere .

  5. Graziano da Praga dice:

    M5S: perché il "morto che cammina" non può che inciampare (si TAV ecc.ecc.),cadere e mai più risollevarsi. Un movimento nato e cresciuto grazie a internet poteva e doveva ancorarsi nel territorio e divenire movimento popolare e poi magari partito con identità sostenuta dal basso. Non l' ha nemmeno tentato, quindi la fuga verso la riorganizzazione dall' alto, cioè dai vertici, non può che miseramente fallire. Analizzare questo fallimento è come fare l' autopsia di un cadavere. Peccato, una speranza in meno per l'Italia e per le poche forze progressiste rimaste in Europa.

  6. Marco Giannini dice:

    Quando lo dissi io spiegando per filo e per segno come funzionava il 5s venni dileggiato da quel simpaticone di Fraioli.Spero in Di Battista però…

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