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I POTERI FORTI RINGRAZIANO… SALVINI di Piemme

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[ martedì 20 agosto 2019 ]

«Nemico non è il concorrente o l’avversario in generale. Non è neppure l’avversario privato che ci odia in base a sentimenti di antipatia. Nemico è solo un insieme di uomini … Che si contrappone ad un altro raggruppamento dello stesso genere».

Carl Schmitt 
Il concetto di Politico

E’ in corso il dibattito in Parlamento dopo il duro (e macroniano) discorso di Conte e la penosa replica di Salvini — ancor più penoso vedere i peones leghisti spellarsi le mani per fare la clack, comprese le stucchevoli invocazioni a Maria Vergine. Tra questi anche Bagnai (la verità, caro Alberto, è che, anche per colpa tua, per tener fede alla divinazione secondo cui “dall’euro ci saremmo usciti con le persone sbagliate”, non solo ci teniamo l’euro, ma pure le persone sbagliate).

Di errori Salvini, da un mese in qua, ne ha compiuti diversi, il più grave dei quali è quello di avere sparato a zero al suo alleato invece di farlo contro il suo vero nemico: i poteri forti. Quei poteri che proprio grazie alla sua mossa maldestra, ora possono riconquistare Palazzo Chigi. Così facendo ha consegnato l’alleato ai nemici del “governo populista”. Una schiappa, come stratega politico Salvini si è dimostrato una schiappa. 
Altro che “capitano”, un caporale


C’è ancora qualche sovranista che si arrovella il cervello cercando recondite ragioni al suo comportamento squinternato. Tempo perso. La ragione è una sola: montatosi la testa, egli ha davvero pensato che era giunto il momento per afferrare tutto il potere, che poteva quindi fare a meno dell’alleato a 5 Stelle. 

Salvini “sovranista”? Fossimo complottisti dovremmo pensare che egli (altro che Putin!) sia sul libro paga dei franco-tedeschi. Col suo harakiri ha provocato, alla causa della sovranità nazionale, un danno gravissimo.

Ciò facendo ha dimostrato di non aver capito un fico secco di un’altra dimensione cruciale della lotta politica — oltre a quella del criterio schmittiano del distinguere molto bene tra l’amico e il nemico: che la lotta per l’egemonia, per sua natura, chiede pazienza, intelligenza strategica, ritirate tattiche per preparare l’offensiva e, data la storia e le peculiarità del Paese, massima attenzione e cura delle alleanze. A maggior ragione in regime di vincolo esterno, in un Paese a sovranità più che limitata, con un nemico agguerrito e potente che detiene ancora tutte le leve del potere.

Alla fine del suo discorso Salvini ha allargato le braccia offrendosi in sacrificio come capro espiatorio. Davvero buffo per uno che solo qualche giorno fa invocava i “pieni poteri”. Una retorica che ci ha riportato alla mente quel che Mussolini disse ai giudici che lo avrebbero condannato, nel 1911, ad un anno di reclusione per i moti violenti contro la guerra di Libia: 

“Se mi assolvete, mi fate un piacere; se mi condannate, mi fate un onore”.

Il piccolo particolare è che il Mussolini era allora un pericoloso sovversivo e non un manettaro Ministro del governo Giolitti.

Sarà Conte a presiedere il prossimo governo? Sara Fico? Sarà un nuovo “tecnico”?

Probabilmente al Quirinale già lo sanno. Non è questo l’importante. L’importante, come ha detto l’esultante Matteo Renzi, è che, visto il fallimento del “governo populista”, ora i poteri forti — la “casta” cari pentastellati! — potrà riportare l’Italia nell’ovile ordoliberista, nella sua cronica posizione di subalternità e soggezione.

Il caporale, nel disperato tentativo di salvarsi la faccia, ha imprecato contro questo stato di fatto e, strizzando l’occhio alla sua cara borghesia padana, farfugliato di Leggi di Bilancio da 50 miliardi per la cosiddetta flat tax  — ovvero la tipica e demenziale idea liberista che il settore capitalistico privato possa davvero invertire la stagnazione — che l’Europa (qui il retorico accenno “sovranista”) lo consenta o meno. 
Troppo tardi, dovevi pensarci prima.

Fallito il governo giallo-verde (e blu: non dimentichiamo mai che esso nacque sotto la cattiva stella del veto di Mattarella), e addomesticati i 5 Stelle, il campo populista si riduce a quello presidiato dalla destra liberista salviniana. 

La domanda è adesso chi darà voce alla richiesta di giustizia sociale, di democrazia e di riscatto nazionale. Chi darà corpo e gambe ad un autentico populismo di sinistra? La risposta non verrà dalla sinistra sinistrata, vittima dell’incubo per cui il “fascista Salvini” sarebbe il nemico principale, e per questo subalterna ai poteri forti.

Se questa risposta non verrà dalla Sinistra Patriottica, da nessuno potrà venire.

Intanto facciamo del 12 ottobre una grande manifestazione






4 pensieri su “I POTERI FORTI RINGRAZIANO… SALVINI di Piemme”

  1. Anonimo dice:

    Io leggo l’intervento di Salvini in chiave largamente opposta alla vostra. Se avesse voluto andare ad elezioni anticipate non avrebbe ripetutamente criticato l’austerità eurista e ripetuto ai quattro venti di voler fare una finanziaria in deficit. Lo capisce anche un ragazzo che adesso le elezioni non gliele concederanno mai.Io ipotizzo che l’intento principale del capo legista sia stato proprio quello di tirarsi fuori dal governo in vista di una finanziaria che dopo il definitivo addomesticamento dei 5 stelle non avrebbe potuto discostarsi dai parametri francofortesi. Lasciare che piddini e pentastellati, allupati di seggiole, realizzino prima l’inciucio (forse già programmato?), poi il massacro sociale e infine ripristinino l’invasione extracomunitaria per andare di qui a sei mesi o un anno al governo da solo (o al massimo colla Meloni) con una maggioranza straripante e l’appoggio delle masse (che ALLORA potranno essere chiamate a svolgere un ruolo diretto).Sono stato a qualche discorso di Salvini e mi ha colpito una frase ricorrente: “alla fine ci sarà bisogno di voi”. E notate che mentre Conte si rivolgeva agli scranni parlamentari, Salvini per linguaggio, concetti (invocazioni alla semprevergine comprese) e gestualità si rivolgeva alle masse lavoratrici.Permettetemi infine di avanzare il sospetto che siate così contrari alla rottura coi pentastellati per il fatto che rappresentavano la componente di sinistra del fronte antieurista. Se le cose vanno come ipotizzo io vi troverete dinanzi all'aut-aut che vi prospettavo qualche anno fa: a scegliere fra Le Pen e Monti, fra un Salvini determinato a rompere da destra coll’asse carolingio (avvassallandosi ulteriormente a quello trumpiano) da una parte e i vari Renzi, Grillo e Di Maio colla loro political correctness dall’altra. Mala tempora currunt?

  2. Anonimo dice:

    Il titolo è sbagliato,si dovrebbe riscrivere così:"I POTERI FORTI RINGRAZIANO IL M5S E LE QUINTE COLONNE AL GOVERNO ENTRATECI IN RAGIONE DI UN COMPROMESSO NEL CONTRATTO STIPULATO FRA LE PARTI DI CUI UNA MAGGIORITARIA,IL M5S,la Lega era allora al 17% dei voti.Punto.Ci si lamentava tempo fa di una insipienza del governo su alcuni temi chiave come la mancanza di coraggio dimostrata verso l'oligarchia eurista,bene, ora sappiamo che altro non era che la prova generale per far digerire ai lavoratori la prossima finanziaria,ultimo tassello per colonizzare definitivamente il nostro paese.Non è stato l'avventurismo salviniano a stracciare il contratto di governo,bensì quei poteri raccolti attorno ai nuovi collaborazionisti usciti finalmente allo scoperto,l'inciucio era previsto da tempo,ora vedremo quanto si sporcheranno le mani con la nuova(?)bastonatura a danno dei più deboli i denigratori e gli acerrimi nemici della casta(sic).

  3. Anonimo dice:

    La NATO e il GOA statunitensi hanno eliminato Salvini. Dal discorso di Conte, per chi lo ha compreso, è emerso chiaramente. Gli hanno però lasciato scioccamente un’altra possibilità. Ancora non lo hanno eliminato del tutto. Chissà perché è…:

  4. Eros Cococcetta dice:

    Che Salvini abbia innescato la crisi di governo senza valutare la possibilità che poteva nascere un governo 5 Stelle – PD direi che è IMPOSSIBILE. Apro parentesi per dire che non chiamerò mai questo possibile governo Giallo-Rosso, come dicono giornali e telegiornali, perché è un falso totale dire che il PD neoliberista e ultra europeista è un partito di sinistra (e poi "La Roma" a confronto è una cosa seria). Secondo me il governo giallo-verde era già finito politicamente a causa della netta sterzata europeista e pro euro dei 5 Stelle, in particolare dopo l'elezione della Von Der Leyen dovuta proprio al voto dei pentastellati. A quel punto la Lega poteva continuare a vivacchiare litigando tutti i giorni con i 5 Stelle, ma alla fine questa situazione avrebbe logorato anche la Lega, anche perché non c'era accordo sulla finanziaria e sui provvedimenti cari alla Lega, anzitutto la flat-tax. E soprattutto non c'erano i soldi e neppure la possibilità di fare deficit con Conte e Tria, asserviti ai diktat della Commissione Europea. Quindi Salvini ha rischiato come un giocatore di poker: faccio la crisi così vado al voto in tempi rapidi e posso fare un governo forte con la Meloni, oppure mi dovrò sorbire un governo 5 stelle – PD, che però farà delle figuracce tali che alle prossime elezioni stravincerò ancora di più. Il problema è quanto durerà questo Governo che riporterà in vita questi zombi del PD (che sempre zombi rimangono), anche perché da settembre al 2020 il Governo dovrà decidere 400 nomine importanti (come ricordato dal Sole 24 Ore) dove il Governo piazzerà i suoi uomini, che diventeranno una spina nel fianco per il futuro governo Lega – Fratelli d'Italia. E comunque 3 anni di governo zombi sarebbero molto pesanti da digerire. Infine, da quanto dice Francesco Amodeo (video del 22 scorso) pare che la crisi sia stata determinata da uno scontro tra Trump (a cui la Lega è vicina) e il presidente cinese (che ha avuto molte aperture dai 5 Stelle) per il controllo delle telecomunicazioni, cioè la questione Huawei, con cui la Cina potrebbe controllare anche le basi USA in Italia. La crisi servirebbe ad escludere dal governo i ministri 5 Stelle pro Cina e quindi potrebbe risolversi in un nuovo governo Lega – 5 stelle, oppure in uno 5 stelle – PD ma di breve durata. Non dobbiamo mai dimenticarci che siamo una colonia degli USA.

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