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MONTI, HO QUALCOSA DA DIRTI di Daniela Di Marco

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[ Sabato 28 settembre 2019 ]

Sabato 21 settembre ad Assisi, nell’ambito del Festival Il Cortile di Francesco, si è svolto un convegno i cui relatori erano Mario Monti ed Alberto Bagnai.

Un noioso confronto pseudo contraddittorio, con un Monti versione “green” preoccupato del futuro dei giovani ed un sostanzialmente sdraiato Alberto Bagnai verso il collega e ciò che rappresenta.

In questo contesto, alla fine del confronto, Daniela Di Marco, strappando il microfono (non era previsto alcun dibattito) ha preso la parola rivolgendo un originale “messaggio d’auguri” al senatore a vita Monti e annunciare il 12 ottobre.

Pubblichiamo il video del suo intervento e più sotto il testo integrale del suo messaggio, impossibilitata a leggere tutto dalla fuga fulminea dei due senatori e dal disordine creatosi fra gli organizzatori del convegno…



Onorevole Monti,

Ho rinunciato, oggi, per essere qui di fronte a lei, al mio lavoro.

Sono una dei tantissimi piccoli imprenditori, che non possono permettersi un dipendente e nonostante sfrutti me stessa, non arrivo a fine mese.

Sono qui solo per poter farle un augurio sincero, dal più profondo del mio cuore:

Le auguro di trovarsi presto nella stessa identica condizione di migliaia e migliaia di italiani che hanno chiesto il reddito di cittadinanza. Le auguro di avere disperato bisogno di un lavoro e doversi accontentare di un posto da precario, sfruttato per ore e ore consecutive in cambio di un salario da fame (400-500€), con il quale non potrà mai permettersi un mutuo, non riuscirà a pagare l’affitto, dovrà centellinare fra mille rinunce per riuscire a pagarci le bollette: luce, acqua, gas, facendo la spesa all’eurospin, nella consapevolezza che non potrà aiutare i suoi figli.

Ma l’augurio più sentito (e cortesemente rivolga questo augurio anche alla sua collega Elsa Fornero), è quello di ascoltare, mentre vive in questa condizione assurda di stenti, i politici di turno che sbraitano contro i lavoratori italiani, offendendoli nella loro dignità; ascoltarli mentre danno dei “bamboccioni” ai suoi figli; e mentre li esortano ad andare a lavorare, gli stessi continuano però a sdraiarsi supini ai voleri di quel mostro perverso che avete voluto e costruito, attraverso l’euro, per tenere i popoli in miseria.

Se la Grecia è il più grande successo dell’euro, allora la vostra Unione con le sue spietate ed esecrande politiche austeritarie è sporca del sangue di 700 bambini innocenti, come ha dichiarato Federico Fubini, vicedirettore de Il Corriere della Sera, scandalosamente nascondendo la notizia (e non solo dell’innocente sangue greco, se ricordiamo la Yugoslavia, mentite sapendo di mentire, altro che 70 anni di pace!).


L’Ue è una macchina da guerra, ha dichiarato guerra ai popoli che la compongono, servendosi dei moderni carri armati giuridici e finanziari euro-tedeschi.

Non mi dilungo.

I media di regime non daranno notizia, ma io ci tengo a dirlo a lei e a tutti i presenti:

il 12 ottobre noi saremo in piazza, affratellati e uniti dal tricolore della nostra Repubblica (costata il sangue di giovani, uomini e donne che volevano il paese libero dal nazifascismo), per dire che oggi bisogna di nuovo liberare il Paese.

Saremo in piazza per dire:

Liberiamo l’Italia! Usciamo dalla gabbia della UE! Riprendiamoci la sovranità monetaria! Riconquistiamo la democrazia! Applichiamo la Costituzione del 1948! Lavoro e dignità per tutti!

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