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TAGLIO DEI PARLAMENTARI: L’AMARA VERITÀ

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[ giovedì 10 ottobre 2019 ]

Praticamente all’unanimità (553 sì, 14 no, 2 astenuti) la Camera dei deputati ha approvato l’ennesimo squartamento della Costituzione, il cosiddetto “Taglio dei parlamentari”: i deputati passeranno a 400 dai 630 attuali ed i senatori a 200 dagli attuali 315.

Hanno votato per la legge: M5s, Pd e Leu (che sostengono il Conte bis) e, a destra, Lega, Forza italia e Fratelli d’Italia.
 
Con questo nuovo sgarro della Carta l’Italia diventerà il Paese d’Europa col minor numero di eletti rispetto ai cittadini con diritto di voto. 


Qual è la ratio della legge? 

Per farla facilmente digerire all’opinione pubblica essa è stata giustificata, a partire dai grillini che l’hanno fortemente voluta, col motivo delle “riduzione dei costi della politica”.
Giustificazione risibile (i “risparmi” si aggirano allo 0,08% del Pil, secondo altri ancor meno). Un cinico specchietto per le allodole che nasconde i veri scopi della manovra: ridurre le prerogative del Parlamento, accrescere quelle dell’Esecutivo (governo), quindi accentuare la verticalizzazione della catena di comando della decisione politica. Il tutto nel rispetto del criterio della massima governabilità (governance) del sistema neoliberista, quello per cui i mercati (leggi i poteri forti economico-finanziari) sono i veri sovrani e dettano la linea mentre i decisori politici ubbidiscono e/o si adeguano. Il tutto ovviamente in base al paradigma della cosiddetta “efficienza” (o perfomatività).
 
Una ennesima conferma, la modifica della Costituzione, dell’incompatibilità tra democrazia e sistema liberista.
 
Ricordiamo quel che invocò nel 2013 la grande banca d’affari americana J.P. Morgan: “sbarazzatevi delle costituzioni antifasciste e troppo democratiche”.
Non bisogna tuttavia andare oltre Atlantico per capire quali siano le vere forze che stanno dietro a questo nuovo squartamento. 
Era tutto scritto nel “Piano di rinascita democratica” della loggia massonica P2 di Licio Gelli. Quel piano prevedeva, fin nei dettagli, il passaggio da un ordinamento democratico ad uno Stato autoritario di polizia. C’era in quel piano, tra le altre cose, la riduzione drastica del numero dei parlamentari, nel contesto del passaggio ad un sistema bipolare (centro-destra centro-sinistra). 
 

La “seconda Repubblica” realizzò in gran parte quel disegno, un disegno che il voto popolare del 4 marzo del 2018 ha fatto saltare per aria.

Ora, dopo la ritirata tattica, tutti i partiti all’unisono si sono riallineati eseguendo l’antico disegno e sono tornati all’attacco.
 
Gelli dalla tomba ringrazia, esultano i poteri forti, gongola l’eurocrazia, che da sempre caldeggia lo svuotamento della democrazia e la fine della “anomalia” italiana.
 
L’unanimità registratasi nel Parlamento dimostra che a di là delle risse sinistre e destre, forze governative e della cosiddetta “opposizione”, ubbidiscono agli stessi padroni, che sono in buona sostanza dei servi del grande capitalismo che non sa che farsene della democrazia.
 
Tutti questi signori meritano il più irriducibile disprezzo: anzitutto i partiti di governo, come pure quei partiti cosiddetti “sovranisti” come la Lega di Salvini e i fratellastri italioti della Meloni. Sono l’opposizione di sua maestà, sono dei cialtroni.
 
Una ragione in più, semmai ce ne fosse stato bisogno, per partecipare alla manifestazione LIBERIAMO L’ITALIA di sabato prossimo. Restare inermi significa diventare complici.
 
Per Liberarci dalla catene dell’Unione europea e del neoliberismo occorre prima sbarazzarci delle “guide indiane”, degli ascari, dei collaborazionisti nostrani (di centro-sinistra e centro-destra) al servizio degli oppressori.

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4 pensieri su “TAGLIO DEI PARLAMENTARI: L’AMARA VERITÀ”

  1. Anonimo dice:

    Ma c'è una lista di come ha votato ciascun parlamentare? Almeno per sapere chi sono i 14 che hanno detto no e i 2 astenuti.

  2. Anonimo dice:

    Tutto giusto, ma la connessione con la manifestazione mi sembra un pesante "non sequitur". A meno che, ma non ne e' fatta menzione nel proclama, si intenda attivare un comitato referendario. Altrimenti, pure se ci liberiamo di costoro -ma non ci credo neanche un po'- il danno alla Costituzione e' gia' stato fatto. E allora perche' appoggiarvi?Vincenzo

  3. Legge Mancino n°205 dice:

    Il miliardo di cui ragliano nelle stalle e nelle libere muratorie varie, è un calcolo sbagliato. 20.000€ x 13 mensilità x 945 membri fa 245.700.000 quindi non si capisco da dove esca sto miliardo di risparmio..245 milioni su 700 miliardi di bilancio statale annuale.come dire un caffè da 24 centesimi su uno stipendio da 700€.un bel risparmio.

  4. Anonimo dice:

    Beh, che le destre abbiano votato per la riduzione dei parlamentari ci puo' pure stare, dato il retaggio politico filo-autoritarista. Il vero scandalo, invece, credo sia che cio' e' stato ossessivamente voluto da una forza parlamentare (M5S) che si proponeva come antisistema (mentre, col taglio fa gli interessi dello stesso) e da forze di finta sinistra che avrebbero dovuto opporsi strenuamente a una riduzione della rappresentanza nelle Camere. Quindi ritengo che questa scelta dimostri, ancora una volta, che le pseudo sinistre sono, in realta', "l'utile idiota" dei poteri sovranazionali.

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