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5 STELLE: INELUDIBILI CONCLUSIONI di Cesarina Branzi

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[ sabato 30 novembre 2019 ]

I 5S coerenti dovrebbero trarre le ineludibili conclusioni. Nel testo Hic rhodus, hic salta a proposito dei 5S è già stato detto tutto quel che c’era da dire. Mi limiterò pertanto ad aggiungere qualche considerazione spicciola. Prescindendo da Di Maio – che mi pare vada sempre piú assumendo i connotati di un ectoplasma -, che hanno da dire i 5S che godono ancora della fama di persone oneste, coerenti, provviste di una certa capacità di analisi, etc., quali, per esempio, Di Battista, Morra, Taverna … tanto per fare qualche nome?

E non mi riferisco a quanto già è stato scritto a proposito del Mes – sul quale pure non sarebbe una pretesa eccessiva aspettarsi una presa di posizione netta e senza equivoci. Mi riferisco, piú modestamente, alle recenti esternazioni del “grillo-parlante”-a-sproposito, che, non pago d’aver programmato (da quel dí …) l’abbraccio mortale del MoVimento con il Pd – deludendo a un tempo le speranze e le aspettative di milioni di cittadini che avevano intravisto il profilarsi di una possibile riscossa contro il grigiore mefitico dell’esistente -, ha mandato a quel paese i dissidenti, imponendo un allineamento alle sue indicazioni: “non rompetemi i coglioni”, non c’è alternativa, T.I.N.A. Chiaro? Chi sgarra, sgamba, e chi non è d’accordo, si può accomodare!

È lecito chiedersi se è questa la sua idea di democrazia diretta. Ed è altrettanto lecito chiedersi che cosa ci voglia ancora perché sulla realtà del cosiddetto MoVimento coloro che sostengono di non condividerne tutte le scelte, coloro che sono in dissenso e vivono – presumibilmente – un disagio, facciano una scelta chiara e mandino a loro volta a “Vaffa!” Grillo e Casaleggio & Associati (a proposito dei quali ultimi sarebbe utile e interessante sapere di che panni si vestono).

Sono consapevole che in tali situazioni una rottura non è mai facile e forse neppure indolore. E non parlo di poltrone – che pure in taluni casi hanno indubbiamente un peso non indifferente -, ma di rapporti che si spezzano, di prospettive che scompaiono, insomma di una svolta che segna l’esistenza di chi su quell’impegno ha scommesso onestamente: parlo di chi ha aderito con onestà intellettuale e senza finalità lucrative, augurandomi che esemplari di questo tipo ancora esistano. Ebbene, anche a costoro ormai dovrebbe essere incontestabilmente chiaro che una loro permanenza al fianco di una masnada di maneggioni e avventurieri di quella fatta non può non fornir loro una copertura, che diventa complicità e concorso attivo alla deriva del nostro disgraziato paese. E, dunque, uno scatto di responsabilità e di dignità imporrebbe l’interruzione di un rapporto di asservimento a interessi piú o meno opachi, dando contemporaneamente un esempio di coerenza e uno stimolo di possibile riscossa.

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