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L’ENNESIMA PORCATA E L’INCIUCIO LEGA-PD di Piemme

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[ sabato 23 novembre 2019 ]

“Lega e Pd fanno come i ladri di Pisa, che litigano di giorno e rubano assieme di notte”.

CI RISIAMO.

Dopo la decisione di ridurre il numero di parlamentari —voluta dal M5S ma accettata da tutti i partiti sistemici — è in arrivo  una nuova bomba contro la Costituzione del ’48.*

L’Ufficio centrale di Cassazione ha dato il primo semaforo verde al quesito referendario per l’abolizione della legge elettorale vigente (“Rosatellum”), per la precisione l’abolizione della quota proporzionale.

Si sa cosa sia il maggioritario: un meccanismo elettorale per cui una minoranza elettorale, purché arrivi prima, si prende la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento, ovvero si piglia il governo. Con l’addendum che essa non solo impedisce alle minoranze fastidiose di entrare in Parlamento, ma assicura alla maggioranza relativa la facoltà di papparsi i seggi che spetterebbero alle minoranze che non riuscissero a superare lo sbarramento implicito.

Il referendum è stato proposto da otto consigli regionali di centro destra, leggi leghisti, berlusconiani e fratellastri d’Italia, come dire: il lupo perde il pelo ma non il vizio.  Architetto della nuova porcata il medesimo di quella precedente, lo sfrontato leghista Roberto Calderoli e vero e proprio demiurgo il sodale Giancarlo Giorgetti — Giorgetti che ieri, intervistato dal Corriere della Sera per tranquillizzare l’élite e non debbono avere paura di Salvini ha sottolineato l’assemso di quest’ultimo su Mario Draghi al Quirinale.

E così, mentre Salvini ha vidimato l’ennesima porcata sulla legge elettorale, subito importanti esponenti del Pd han già dato il loro assenso all’ennesima modifica imn senso maggioritario della legge elettorale. Chiaro è lo scopo: ripristinare la tirannia del bipolarismo che gli italiani han fatto a pezzi il 4 marzo del 2018. **

Lega e Pd fanno come i ladri di Pisa, che litigano di giorno e rubano assieme di notte.

Ed ecco dunque, visto che l’alleanza Pd-M5s è destinata a sfasciarsi, il pericolo dietro l’angolo di un accordo tacito tra Lega e Pd: il Pd dice sì alla legge elettorale maggioritaria in cambio di Draghi al Colle. 

* SCHEDA 1

La Costituzione del 1948 e il sistema elettorale proporzionale

«L’opzione iniziale per il metodo elettorale proporzionale non solo discendeva direttamente dalle scelte di quel periodo espresse dalla Costituente nella Costituzione “formale”, ma addirittura rappresentava un elemento essenziale della Costituzione “materiale” riconoscibile in quel momento. Era infatti comune nelle forze politiche e sociali la convinzione che questo metodo elettorale rispondesse meglio di ogni altro a rappresentare la situazione politica del Paese, oltre che a prevenire, in sede elettorale, il conseguimento di posizioni, in qualche modo dominanti, a favore di questo o quel partito, i quali tutti, per dettato costituzionale, dovevano avere una posizione paritaria di autogaranzia reciproca. Quel sistema inoltre era ritenuto più funzionale alla formazione di governi di coalizione, modello che sembrava, nonostante alcune autorevoli perplessità, il più adatto per il Paese, non tanto perché era, per così dire, “debole”, così da costituire di per sé un ostacolo ad eventuali tentazioni autoritarie (imperava allora il notissimo “complesso del tiranno”!), ma soprattutto perchè si basava in modo preminente sul principio “collegiale”. Tale principio organizzativo era considerato essenziale per la tenuta del sistema democratico, in quanto consentiva, meglio di ogni altro, la più ampia ed effettiva partecipazione dei rappresentanti delle forze politiche al reggimento della cosa pubblica». 

di Piero Alberto Capotosti 


* SCHEDA  2

Le svariate manomissioni della legge elettorale 

La legge n. 270 del 21 dicembre 2005, comunemente nota come legge Calderoli o Porcellum, era una legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza e liste bloccate che ha disciplinato l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in Italia nel 2006, 2008 e 2013. Nel gennaio 2014, con sentenza n. 1/2014, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale parziale della legge, annullando il premio di maggioranza e introducendo la possibilità di esprimere un voto di preferenza. La legge elettorale simil-proporzionale così risultante, soprannominata Consultellum, è rimasta in vigore, senza peraltro essere mai stata effettivamente utilizzata, per l’elezione della Camera fino alla sua sostituzione con l’Italicum a decorrere dal 1º luglio 2016, e per l’elezione del Senato fino al novembre del 2017. La legge è stata definitivamente abrogata in seguito all’entrata in vigore della Legge elettorale italiana del 2017, meglio nota come Rosatellum, con cui si è votato il 4 marzo 2018.


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