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SARDINE, SIONISTI E DINTORNI

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Non c’è bisogno di ricordare quanto l’islamofobia si sia diffusa in Occidente, anzitutto dopo le stragi di al-Qaida e dello Stato Islamico.

Due fatti saltano agli occhi.Il primo è che l’esecrabile stragismo in questione è stato strumentalmente utilizzato per giustificare il disprezzo, se non il vero e proprio odio contro l’Islamismo in quanto tale.

Il secondo è che l’isteria islamofoba è stata abilmente pilotata per suscitare e alimentare un sentimento di indulgenza verso i crimini israeliani contro il popolo palestinese, peggio, di appoggio e di comunanza ideale al sionismo — considerato infatti la prima linea della battaglia anti-musulmana.

Sbaglia che pensa che  idee e sentimenti islamofobi siano propri solo di certa destra. L’islamofobia è forte anche a sinistra. 

Ne è una prova la valanga di critiche piovute addosso alle “Sardine”, in particolare del gruppo raccolto al leader Mattia Santori per aver fatto parlare dal palco di Piazza San Giovanni la musulmana palestinese, peggio ancora velata, Nibras Asfa — “Io sono Nibras, sono una donna, sono musulmana, sono figlia di palestinesi”. Non sono insorti solo Lega  e di Fratelli d’Italia. Bordate di critiche sono giunte anche da sinistra. La più autorevole e pesante da parte di Paolo Flores d’Arcais che su MicroMega ha tuonato fuoco e fiamme:

 «Sul “palco” delle sardine a San Giovanni a Roma ha preso la parola anche una donna con il velo islamico. Una sardina orgogliosa di esibire il velo. (…) Il velo islamico è un simbolo di oppressione. Al quadrato, anzi. Oppressione della religione sulla legge civile, a cui pretende di imporsi, violando quella precondizione della democrazia che è il principio di laicità dello Stato. E di oppressione dell’uomo sulla donna, quando la religione islamica pretende di prendere più o meno alla lettera il Corano e la Sura IV, “delle donne”, appunto».

Non poteva mancare l’esecrazione della Comunità ebraica italiana, che scavando e scavando su Nibras Asfa ha scoperto non solo le sue simpatie per HAMAS — en passant: Asfa simpatizza in Siria per la guerriglia anti-Assad — perche sul suo profilo Facebook, il 14 maggio 2018, scrisse questa parole sacrosante:

«Il sionismo è la più spietata forma di colonialismo attualmente attivo, perfido e radicato in quanto ammantato in un misto di mitologia, di religione e di una montagna di menzogne e propaganda. Gli ebrei credenti aborriscono il sionismo e con lui quel mostro chiamato Israele».

E’ evidente non solo l’afflato islamofobo che unisce trasversalmente destra e sinistra; è evidente il chirugico tentativo di mondare ed epurare le “Sardine” da ogni pericolosa contaminazione, quindi di afferrarlo bel campo ideologico del sionismo.


Una conferma che questa sia l’operazione politica ci viene da quanto è capitato alla famosa scrittrice Dacia Maraini. Sul Corriere della Sera di ieri, 24 dicembre, Maraini, allo scopo di elogiare le “Sardine”, citando Gesù, ha scritto:

«Un giovane uomo che ha riformato la severa e vendicativa religione dei padri, introducendo per la prima volta nella cultura monoteista il concetto del perdono, del rispetto per le donne, il rifiuto della schiavitù e della guerra. (…) i principi del vecchio Testamento, il suo concetto di giustizia come vendetta (occhio per occhio, dente per dente), la sua profonda misoginia, l’intolleranza e la passione per la guerra».

Per questa visione teologica, che per chi scrive è giusta nella sostanza, la Comunità ebraica è fulmineamente insorta.  

«Una sequela di falsità, menzogne da catechismo preconciliare da terza elementare. Dacia Maraini non è nuova a queste tiritere antigiudaiche. Lo aveva fatto già nel 2016, quando il “Vecchio testamento” era già stato bersaglio dei suoi strali: “Da noi c’è stato Gesù Cristo che ha sconvolto e rovesciato le prescrizioni della Bibbia: le parole «amore» e «perdono» hanno sostituito il «dente per dente» e l’odio di religione”».

Non vogliamo qui entrare nel merito di questa disputa teologica, che implicherebbe tirare in ballo il giudizio  sull’ebraismo a cui è recentemente approdata la Chiesa cattolica — i “fratelli maggiori” destinati per questo alla salvezza anche senza convertirsi alla fede cristiana — e se non abbia invece avuto ragione “l’eretico Marcione“.

Prendiamo solo atto dell’evidenza lampante per cui islamofobia e sionismo sono fratelli gemelli.


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2 pensieri su “SARDINE, SIONISTI E DINTORNI”

  1. Anonimo dice:

    Solidarietà alla ragazza per la vicenda di 2 sett fa ma Nessuna Tregua contro i Nemici del Presidente Al Asad e della Siria fortezza antioccidentale e antisionista

  2. Anonimo dice:

    Nessuna tregua informativa contro le menzogne e fake antiSiria!

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