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BONAFEDE VA A CASA!

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LA LEGGE SULLA PRESCRIZIONE È ANTICOSTITUZIONALE

In occasione dell’apertura dell’anno giudiziario ha fatto scalpore la protesta degli avvocati. La stessa magistratura considera che la famigerata legge sulla prescrizione sia anticostituzionale.
Una legge-monstre che va cacellata al più presto. Si tratta, assieme ai salviniani Decreti sulla sicurezza, di una delle peggiori porcate del governo giallo-verde.

Nel dibattito parlamentare (dicembre 2018) la berlusconiana Fiammetta Modena — i lettori non ce ne vogliano —, smontò pezzo per pezzo questa legge manettara, liberticida, sciagurata.
 
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«Signor Presidente, non so se mi basteranno cinque minuti, perché ieri sera mi sono messa a fare l’elenco degli articoli della Costituzione che questa normativa che andiamo ad approvare viola e sono gli articoli 111, 27, 3, 27, 41 e 49. Sono violati almeno sei articoli della Costituzione, fra i quali quello relativo al giusto processo (come è stato ricordato), quello relativo al principio di uguaglianza, quello relativo al principio di colpevolezza, quello relativo alla libertà economica e quello relativo alla possibilità di associarsi liberamente per i partiti politici.

Non mi rivolgo al Governo, perché ritengo che il Governo non meriti neanche un’interlocuzione da questo punto di vista. Mi rivolgo ai colleghi del MoVimento 5 Stelle e della Lega, che hanno mandato avanti questo provvedimento in Commissione in una sorta di marcia a tappe forzate: lo abbiamo approvato all’una di notte, in una nottata. Se oggi andrete ad approvare questo provvedimento e non lo bloccate con la questione pregiudiziale, approverete una normativa per cui sulle vostre personali coscienze ci saranno famiglie distrutte, eterni innocenti che aspettano un giudizio, gente che va in carcere perché diventano tutti reati ostativi, e ci saranno persone, magari vittime di errori giudiziari, che non vedranno mai la luce.

Vi ricordo che in venticinque anni le vittime degli errori giudiziari nel nostro Paese sono state 4 milioni e, in tale arco temporale, lo Stato ha pagato, solo per l’ingiusta detenzione, 600 milioni.

Voi fate questo, ma vi ricordo che siete persone elette, rappresentate il popolo, che non ha la cattiveria sociale che si esprime con il provvedimento al nostro esame e non è tutelato dai provvedimenti, come ricordava il senatore Caliendo, relativi al bilancio. Ci troviamo semplicemente di fronte a un provvedimento che dice «sei incappato per caso nella giustizia dei reati contro la pubblica amministrazione, va bene, rimani dentro, chiudo con la chiave e di te non ne voglio sapere più niente». (Applausi dal Gruppo FI-BP). Ciò lede il principio di libertà e di uguaglianza su cui si fonda il nostro Paese. Pensate che mettendo in galera quelli che commettono reati contro la pubblica amministrazione, parificandoli a terroristi e a mafiosi – perché è questo che si fa: sono tutti reati che diventano ostativi – risolvete i problemi di un Paese? No, i problemi del Paese li risolvete intervenendo sull’economia. Se infatti le persone sono in condizioni di cattiveria, lo sono perché non hanno i soldi per arrivare a fine mese e non perché vogliono vedere quattro colletti bianchi in carcere.

Posso allora solo richiamare i princìpi e gli articoli che ho citato. Vi è stato detto in tutte le audizioni della Camera e, oltre a questo, il mio Gruppo ha proposto una serie di emendamenti migliorativi, perché ha sempre mantenuto la linea dettata ed esplicata dal Presidente del Gruppo, ribadendo che noi siamo un’opposizione comunque costruttiva. Si trattava di emendamenti fatti per migliorare il testo, cosa impossibile.

Ci troviamo quindi con una violazione dell’articolo 111 della Costituzione sul giusto processo, che si va ad innestare nella violazione dei princìpi fondamentali dell’articolo 3. C’è infatti una sproporzione assoluta delle pene previste. Ho anche detto nel corso delle sedute notturne in Commissione che qui si va a punire allo stesso modo un mafioso con casi, ad esempio, di persone condannate in terzo grado per peculato. Pensiamo al caso di una dipendente di una camera di commercio che si era appropriata di 2.000 euro in marche da bollo in tre anni. Ho le sentenze, guardatele, perché questa normativa è una questione di coscienza. Richiamo ancora il caso di un impiegato postale che si è appropriato di 72 euro ed è stato condannato in terzo grado per peculato. Casi del genere vengono puniti allo stesso modo di un individuo che ha dato vita a un’organizzazione mafiosa. Ditemi se ciò non viola i princìpi di uguaglianza e del giusto processo!

Ricordo ancora il caso di un direttore di ufficio postale che si è appropriato di un libretto. Siccome i postini sono come i pubblici ufficiali, mettiamo nel provvedimento anche questi e i dipendenti delle camere di commercio, e non solo il fantomatico colletto bianco che vogliamo vedere in galera perché così diamo sfogo alla cattiveria sociale: è di questo che si tratta. Abbiamo ancora il caso di un cancelliere che è stato condannato in terzo grado per peculato perché si era appropriato di un contributo unificato di 35 euro. È giusto che venga condannato, ma in uno Stato che si basa sull’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza, vi sembra normale che possa subire il trattamento stabilito dalla legge al nostro esame?  Vi sembra una cosa normale?

Ma avete idea di quello che stiamo approvando? Ve l’hanno detto anche le imprese: questa normativa affossa il mondo produttivo, perché colpisce non solo il soggetto colpevole, da un punto di vista personale, ma mette una croce sopra all’attività d’impresa. Ci sono imprese che sono saltate nel nostro Paese proprio perché i pm hanno disposto sequestri di quote e voi così date loro la mano libera di affossarle: ve l’hanno detto gli industriali alla Camera a chiare note.

L’associazione che fa l’indicizzazione della corruzione vi ha anche detto – per i partiti politici, perché anche lì si va a ledere la base dell’articolo 49 della Costituzione – che questa roba così strutturata non è applicabile, perché non abbiamo una normativa sulle lobby. Questo l’ha detto chi misura la corruzione, non Fiammetta Modena, forzista convinta e berlusconiana DOC.

L’ANAC, l’Autorità anticorruzione, vi ha detto anche che la pena non si può concepire come viene fatto in questo provvedimento, perché si viola non solo il principio di non colpevolezza, ma l’articolo 27, soprattutto per come si concepisce la pena. Da noi, se uno non ruba, non gli si tagliano le mani: questo è l’articolo 27. Secondo la concezione della normativa in esame, invece, se uno ruba, gli si taglia una mano e non interessa che intraprenda un percorso riabilitativo. È su questo che si viola la Costituzione ed è questo che ci porta su una strada dettata dalla cattiveria sociale e alla quale tutto il mondo del diritto vi ha avvertito di prestare attenzione.

Ma tanto voi non ascoltate: fate i tavoli quando siete con l’acqua alla gola, con un Ministro che convoca qualcuno di qua e qualcuno di là. Nonostante il mondo giuridico vi abbia avvertito che state sbagliando, per rimediare a uno stupido emendamento presentato alla Camera, avete fatto questa roba qui, per dimostrare che siete una maggioranza forte. Avrete sulla coscienza le persone che finiranno sotto questa normativa, fatta solo per dimostrare che due leader hanno i numeri in Parlamento: li avrete sulla coscienza per tutta la vita».

2 pensieri su “BONAFEDE VA A CASA!”

  1. Anonimo dice:

    Boh, dal testo della Fiammetta, non si capisce come una legge sulla prescrizione possa incidere sull'entità delle condanne, e quindi sul principio di uguaglianza e sulla proporzionalità della pena al reato compiuto.
    Casomai inciderà sul fatto che uno venga condannato o meno.
    Mi si potrà dire che esprimo odio sociale (verbum Fiammettae), ma dato che i reati politici non si prescrivono, mentre i reati dei poveracci, se scoperti e portati a processo, vanno sempre a sentenza, mi pare che questa legge incida in modo preponderante proprio sui colletti bianchi.
    E a me di preservare l'impunità di lorsignori non importa proprio un fico secco.
    Ah, tutto questo al netto dell'esistenza del governo del Conte Zio, che questo sfortunato paese davvero non meritava.

  2. Gabriele dice:

    A me sembra he questa legge colpisca sopratutto la schiera di avvocati "prescrizionalisti" specializzati a tirarla per le lunghe pagati da chi se lo può permettere, tipo Silvio, per intenderci. D'altronde, lavoro in carcere da 30 anni, posso assicurare che erano sono e saranno piene solo di ladri di galline…

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