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DIEGO FUSARO E LO SPECISMO di Mauro Pasquinelli

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Diego Fusaro, oramai “simpaticamente” votato a Dio, Patriarcato, Patria e Famiglia, ieri ha emesso di nuovo la sua Fatwa contro l’antispecismo, di cui mi ritengo ardente sostenitore.
Dopo aver tessuto le lodi della figura del padre oggi de-identificato, passa ad accusare gli antispecisti, che a suo dire fanno il gioco del globalismo, annullando l’identità superiore dell’uomo e riducendolo al livello animale.


Fusaro non ha capito che l’antispecismo non agisce ad effetto clessidra. Non svaluta l’uomo innalzando l’animale, ma rivaluta la posizione dell’animale, togliendola dal rango di oggetto, di cosa inanimata, ad uso e consumo della specie umana.

Come non si degrada la figura del maschio riconoscendo parità di diritti alla donna, così non si aliena l’uomo, ma anzi lo si eleva, lo si sacralizza facendolo parte di un insieme chiamato vita, essere, cosmo.

Ma la metafisica occidentale, di cui il pensiero di Fusaro è l’ultima espressione in ordine di tempo, dimentica l’essere in favore dell’ente, ponendo quest’ultimo come semplice materia prima, subordinata alla volonta’ di potenza, o hybris umana.

In un vero e proprio slittamento semantico che riflette l’ordine del discorso dominante, pone l’uomo come il vero ed unico essere, relegando gli animali a figure entituali.

Come insegna Severino, di recente scomparso, il risultato di questo slittamento è proprio il nichilismo, perché ove l’ente prende il posto dell’essere, esso viene nientificato, ridotto a nulla, a non essere.

QUI SOTTO LA PROLUSIONE DI DIEGO FUSARO


La nietzchiana morte di Dio, ponendo l’uomo come sovrano assoluto, nella forma dello Zaratustra-superuomo, fa a sua volta di quest’ultimo un niente, poiché lo separa dualisticamente dalle fonti nientificate della sua stessa esistenza.

Il delirio di onnipotenza si rovescia nel nulla cosmico, o nel cosmo visto come nulla.

Il nulla cosmico è il regno dei mezzi che prende il posto del regno dei fini. E’ la potenza della tecnica che si erge a telos assoluto, ad alfa ed omega dell’agire umano.

La follia dell’Occidente affonda le sue radici nella metafisica e nel nichilismo, cioè nella visione dualistico cartesiana del rapporto uomo natura, preannunciata nella Bibbia e nel pensiero greco.

Il comandamento biblico “non uccidere”, in una civiltà avanzata di liberi ed uguali, non dovrebbe essere rivolto solo agli umani ma a tutti gli esseri viventi, tranne quelli che minacciano l’esistenza dell’uomo.

Verrà il giorno in cui il grado di civiltà dell’uomo, come auspicavano Pitagora, Leonardo da Vinci e Tolstoi, si misurerà dal rapporto tra uomo e animale.

10 pensieri su “DIEGO FUSARO E LO SPECISMO di Mauro Pasquinelli”

  1. Andrea dice:

    Bella riflessione. Grazie Moreno.

  2. Anonimo dice:

    allora oggi niente pollo

  3. sollevazione dice:

    la riflessione non è di Moreno, che non risulta sia un animalista, bensì di MAURO Pasquinelli

  4. Unknown dice:

    Ottimo Mauro Pasquinelli!
    Mauro El Perro Espectral

  5. Toro dice:

    Ascolto un Fusaro realista e un Pasquinelli che pur di avvalorare se stesso, prova a sminuire Fusaro. Si mangi il finocchio, così sgonfia.

  6. Ambrogio dice:

    Non si tratta di innalzare l’animale al livello dell’uomo, ma di riconoscere il sacro che l’animalità umana manifesta. Quanto a Pitagora, è proprio la sua scuola a introdurre per prima l’idea di una separazione fra anima e corpo, intelligibile e sensibile, spirito e materia. Il divieto per i “puri” di consumare carne rappresentava il rifiuto di nutrire corpi con i corpi, mentre il vero nutrimento (immateriale) dovrebbe rivolgersi verso l’anima. Per questo i pitagorici praticavano e predicavano diete rigorosamente vegetali.

  7. Alessio dice:

    Ha ragione Fusaro

  8. gengiss dice:

    Non so se Fusaro si sia mai occupato di animalismo (pro o contro). In questo intervento (molto interessante, ascoltatelo) quella sull’antispecismo è solo una frase buttata lì, in un intervento di 40 minuti che tratta di altro (natura umana, legge contro desiderio, vero sovranismo ecc.)
    Dal punto di vista etico, Pasquinelli ovviamente ha ragione. Il problema è che il Liberismo fa a meno dell’etica, presuppone (e crea) personalità umane dedite solo al proprio interesse (economico) individuale.
    La metafisica di origine ebraico-cristiana, che pone una trascendenza senza alcuna immanenza divina, è effettivamente all’origine della desacralizzazione della natura (e degli animali), e quindi della scienza-tecnica che manipola ogni cosa seconda la propria volontà di potenza (è così opera anche il capitalismo). Non però ogni metafisica ha questo limite: non lo aveva l’antica metafisica greca, ne’ quelle orientali (pensiamo all’estremo rispetto per gli animali che manifestano buddhisti e jainisti). L’abbandono di ogni metafisica e trascendenza rischia di gettarci completamente nelle mani del tecno-capitalismo che governa il presente.

  9. Unknown dice:

    Sì, ma lanimalismo occidentale è la parodia impotente del buddhismo e del pitagorismo. Non ci si oppone al capitalismo con altre dottrine materialiste (e anche le idee New Age sono materialismo di fatto).
    Saluti guenoniani

  10. Gabriele dice:

    Scusami ma a me spiace che questo sia tutto ciò che ne hai tirato fuori dall'interessante "prolusione" di Fusaro

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