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ELEMOSINA DI STATO di Leonardo Mazzei

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Il governo riconosce, bontà sua, che c’è un’emergenza alimentare. Ma va! Era così difficile da prevedersi? Forse sì, per chi ha entrate sicure ed un bel conto in banca. Fatto sta che si è chiuso il Paese senza pensare neanche per un attimo a chi sarebbe finito sul lastrico.

Adesso, con un mese di ritardo, si vorrebbe correre ai ripari. Ma come? Di fronte all’elemosina di Stato, annunciata in tv da Conte e Gualtieri sabato sera, un solo commento è possibile: vergogna!

Questi signori continuano a dire che faranno tutto ciò che serve, ma per chi soffre davvero han trovato solo 400 milioni, una miseria che si commenta da sola. Quattrocento milioni sono 6 euro e mezzo per abitante, se preferite 16 euro a famiglia. Certo, le persone e le famiglie cui è rivolta la misura sono (per adesso) una minoranza, quella appunto che vive una vera emergenza alimentare. Ma quanti sono questi nuclei familiari?

I micragnosi conti del governo son presto fatti. Secondo le anticipazioni del Sole 24 Ore, il calcolo è quello di dare 400 euro ad un milione di famiglie, ottenendo per 16 giorni (dal 31 marzo al 15 aprile) un buono alimentare di 25 euro a nucleo. Questo almeno il valore medio, che di più non si sa.

Ma davvero pensiamo che solo un italiano su venticinque si trovi attualmente in seria difficoltà? Suvvia, siamo seri. Il governo ha assegnato ai sindaci, ed ai rispettivi servizi sociali, l’individuazione delle famiglie cui riservare il buono spesa. La cosa ha una logica, ma l’impressione è che si tenda a ridurre la platea dei beneficiari a chi già oggi è assistito dai servizi sociali, come se il blocco di ogni attività non avesse moltiplicato per tre, forse per cinque, i soggetti in condizioni di bisogno.

Quattrocento milioni non sono solo un’inaccettabile elemosina, sono un vero insulto a chi soffre. La prova di come, al di là di tanti bei discorsi, al governo facciano ancora i conti con il bilancino che gli han fornito a Bruxelles.

Ben altre sarebbero le misure da prendere con urgenza. Ad esempio quella proposta da Liberiamo l’Italia, cioè «uno stanziamento immediato di almeno 30 miliardi per sostenere tutti coloro senza alcun reddito e che si troveranno senza lavoro, compresi lavoratori autonomi e partite IVA». Sarebbe questo il modo per versare direttamente nei conti correnti di 10 milioni di famiglie (quelle con minore liquidità) 3mila euro immediatamente spendibili.

Ma ovviamente lorsignori da quell’orecchio proprio non vogliono sentirci. Ad un vero aiuto economico hanno così preferito un ignobile obolo. E che di questo si tratti è confermato dall’appello fatto da Conte alla beneficienza, a dimostrazione di come nel Palazzo si considerino i problemi della povera gente.

Che quattrocento milioni siano una miseria inaccettabile è chiaro perfino ai media di regime, i quali per indorare la pillola parlano allora dell’anticipo del versamento ai Comuni dei 4,3 miliardi del “Fondo di solidarietà”. Questa misura, annunciata in pompa magna dal duo Conte-Gualtieri, è una colossale presa in giro.

Il “Fondo di solidarietà” è uno strumento che serve a compensare (peraltro solo in piccola parte) gli enormi squilibri esistenti tra i comuni più ricchi e quelli più poveri, accentuati a dismisura dal cosiddetto “federalismo fiscale”. Quel che va saputo è che i 4,3 miliardi non costituiscono in alcun modo una risorsa aggiuntiva, essendo invece la cifra già prevista in base ai meccanismi ordinari.

Ma, si dirà, il governo ha almeno anticipato questo versamento. Peccato che anche questa sia sostanzialmente una bufala. E’ vero infatti che il versamento ai comuni dovrebbe avvenire a maggio, ma siccome le casse degli enti locali sono state completamente svuotate da un decennio di austerità, l’anticipo a marzo è diventata la norma. Nel 2019, senza coronavirus, l’anticipo venne deciso il 20 marzo; quest’anno, con l’epidemia, il 28. Dov’è dunque la notiziona di cui il governo si fa gran vanto?

La verità, purtroppo, è semplice semplice. Dicono che siamo in guerra, e questo gli serve a governare senza parlamento, senza opposizione, senza dibattito pubblico. Ma il loro andare in guerra è come quello di Mussolini. Non solo per i “soldati” mandati sul fronte sanitario senza neppure le dovute protezioni, ma anche per l’abisso esistente tra gli annunci e la realtà dei provvedimenti economici destinati a chi quella guerra la sta pagando in prima persona.

Mussolini amava spostare i pochi carri armati a disposizione per far credere di avere un grande esercito che non c’era. Conte e Gualtieri fingono di stanziare somme già assegnate per provare a nascondere il vicolo cieco in cui hanno portato l’Italia. Sappiamo come andò al gran capo del fascismo. Come andrà questa volta dipenderà da tante cose, ma in primo luogo dalla forza di una reazione popolare che lorsignori temono ben più della peste, figuriamoci del coronavirus.

4 pensieri su “ELEMOSINA DI STATO di Leonardo Mazzei”

  1. Cittadino dice:

    Grillo strilla che vuole il reddito di base universale. Ma quanto ti possono dare come reddito di base universale? Poche centinaia di euro, certamente non più di 400€ ad essere ottimisti, anzi molto probabilmente di meno. Cioè una miseria, povero sei e povero resti.

    Giovanni

  2. RobertoG dice:

    Conte voleva gli eurobond o i coronabond per condividere il debito con gli altri, la von der Leyen gli ha risposto: “Te lo puoi scordare” e Conte in uno scatto di orgoglio: “allora faremo da soli”. Ma naturalmente se l’è già rimangiato dato che non sa neppure lui cosa voleva dire. Gualtieri vuole il Mes con uno sconto sulle condizioni ed in questo è spalleggiato da Gentiloni. Adesso hanno da una parte il paese che gli si rivolta contro perchè quando non hai da mangiare scendi in strada senza se e senza ma, dall’altra buona parte della politica nostrana che il Mes non lo vuole e da un’ altra ancora gli oligarchi che gli hanno risposto picche e quindi Conte ed il suo governicchio coloniale sono in trappola e non sanno cosa fare. Che succederà? Secondo me arriverà Draghi spacciandosi per salvatore della patria con il suo progetto di politica espansiva a deficit dato che la BCE sembra intenzionata ad acquistare titoli di stato attraverso il piano straordinario Omt che la corte costituzionale tedesca ha stabilito non infrange le regole europee sul finanziamento degli stati. Sembra però che anche l’Omt sia condizionato ad una accettazione del Mes per circa il 2% del pil degli stati che ne faranno uso. Insomma un casino infernale nel quale comunque è chiara una cosa: si produrrà un forte innalzamento del debito pubblico e da questo presto o tardi si dovrà rientrare accettando una stretta sui conti pubblici in stile memorandum alla greca.
    Come si vede non c’è via d’uscita, o meglio la via d’uscita ci sarebbe e sappiamo tutti qual’è, ma il problema è che per realizzarla avremmo bisogno di importare politici da un’altra galassia perchè gli attuali provengono dal recinto della seconda repubblica, quella che ha liquidato la democrazia (seppur una democrazia borghese quindi molto sui generis) e la costituzione sulla quale essa si basava per far piacere ai potentati esterni. Come si può pensare che adesso questi pigmei possano trarci d’impaccio in una situazione tanto critica?

  3. Cittadino dice:

    Ed ovviamente il dramma continua a crescere: l’azienda per cui lavora chiude, 29 enne si toglie la vita.

    Giovanni

  4. Cittadino dice:

    A che ci sono potrebbero anche aumentare le pensioni rimettendo l’integrazione al minimo. Magari tenendo conto del fatto che si possieda la casa (integrata a 1000€ euro/mese) o si viva in affitto (integrata a 1400€/mese). Ma ovviamente manco se ne parla.

    Negli anni ’70 avemmo quella transizione segnata dal terrorismo manipolato e dal sequestro Moro. Negli ’90 la transizione chiamata tangentopoli. Ora abbiamo l’emergenza sanitaria. ne usciremo ancora più subalterni agli USA che negli anni ’70 e ’90?

    Giovanni

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