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SCIPPATA DEL MIO TEMPO LIBERO di A. F.

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

«Sono un’impiegata di una media azienda dell’Italia centrale. Ogni giorno mi reco a lavoro con un nulla osta dell’azienda. Tra i miei colleghi c’è forte malumore. Dobbiamo venire a lavorare nonostante tutto.

Tuttavia io non posso uscire di casa per andare a trovare il mio compagno. Non posso uscire di casa per frequentare i miei amici. Non posso uscire di casa per incontrare e discutere con i colleghi del sindacato. Non posso, siccome dei protocolli ostativi e contaddittori allegati al decreto governativo dell’otto marzo non ci si capisce proprio nulla, passeggiare per la mia città (qualcuno infatti per questo è stato denunciato!).

Così, mentre andare a lavoro è un obbligo, malgrado ci si possa ovviamente infettare, non posso andare a mangiare una pizza; non posso andare a prendere un caffè; non posso gestire il mio tempo libero, mi hanno rubato la vita! Sono, come molti altri, agli arresti domiciliari ma con l’obbligo di produrre per l’azienda.

Non so se questa carcerazione a cui siamo sottoposti sia giustificata o meno dall’epidemia di cui si parla, so solo che siamo tutti in una forma morbida di 41bis.

Per quanto tempo ancora potremo sopportare questo calvario?».

A. F.

12 marzo 2020

7 pensieri su “SCIPPATA DEL MIO TEMPO LIBERO di A. F.”

  1. luigi dice:

    Cara signora , io farei volentieri questo sacrificio se si tratta di salvare la vita di altri nostri connazionali , oltre che la mia .
    Il problema non e’ il suo sacrosanto diritto del suo tempo libero ,ma il fare discriminazione tra categorie di lavoratori .
    Ecco perche’ serve il pugno “duro” in questi casi , purche’ sia pero’ per tutti .
    Diro’ qualcosa che forse fara’ storcere il naso a qualcuno , in questi casi forse occorreva uno come …………….fate vobis !

    1. A. F. dice:

      Scusi, ma è il suo uomo forte (Conte) a fare discriminazioni fra lavoratori. Solo noi hanno obbligato ad andare a lavorare per l’azienda, poi a casa o sono guai penali. Stia attento agli “uomini forti”…. hanno sempre e solo fatto danni, che pagano i più deboli.
      Con questo gesto plateale Conte ha dimostrato che non c’è bisogno di aver paura del virus, visto che noi dobbiamo lavorare senza alcuna protezione. Oggi ha detto che arriveranno gratis le mascherine nei prossimi. Nell’attesa che arrivino, secondo lei, siamo impermeabili al virus?
      Ma per favore!!!

      1. luigi dice:

        non mi sono spiegato , la inviterei a leggere il mio commento del post precedente che forse e’ piu’ chiaro .

      2. Athos dice:

        Anche io sono un operaio costretto al lavoro in un settore neppure strategico nella lotta al virus, ma il mandare i soldati al fronte con le scarpe di cartone fa parte della tradizione di regime…poi arrivano l’ 8 settembre e il 25 aprile

        1. Sollevazione dice:

          Caro Athos, condividiamo il tuo auspicio!

  2. Luca Tonelli dice:

    Lasciate stare.
    quelli in cui è stata inculata la paura del virus ormai sono persi.
    Staranno chiusi in casa finché non avranno esaurito il conto in banca.

    Il terrore li fa stagionare.

  3. Giulio Bonali dice:

    Io condivido quanto scritto da Luigi che non ha certamente affermato che il governo non faccia discriminazioni a danno dei lavoratori, anzi!

    Quanto alla sua domanda conclusiva propongo due nomi :

    Giuseppe Stalin (da me personalmente preferito)

    e Massimiliiano Robespierre.

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