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CIP E CIOP di Sandokan

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Nella conferenza stampa di ieri sera Conte ha preso a pesci in faccia Salvini e Meloni, i quali sono andati su tutte le furie. Per la verità, come si dice, “li ha presi in castagna”.

Da giorni, in vista del vertice europeo dei ministri delle finanze, tutti e due facevano a gara nel denunciare il tradimento sicuro ai danni dall’Italia da parte di Gualtieri e del governo: “il governo accetta il MES!”.
Ne erano talmente sicuri — del “tradimento” —, che, prima ancora di conoscere i termini dell’accordo-non-accordo  siglato in seno all’Eurogruppo , hanno depositato in Parlamento la richiesta di dimissioni di Gualtieri.
Come dire, si erano… sbilanciati.

Arrivate le carte, venuto fuori che questo  “tradimento senza precedenti” non c’è stato, invece di raddrizzare il tiro, hanno persistito nell’errore, hanno anzi alzato il volume della caciara. Hanno fatto come l’attaccante che cimentatosi in un pirotecnino dribbling, è andato in bambola lasciandosi sfilare la palla dal difensore.
E’ stato quindi facile gioco, per Conte, sbugiardarli, segnalando che nell’accordo-non-accordo non c’è, come avrebbero voluto i falchi nordici, nessuna clausola che obblighi l’Italia a ricorrere al MES per finanziare l’uscita dalla gravissima recessione.

Più che un accordo-truffa, quello siglato, è insomma un accordo-fuffa, un temporaneo compromesso che certo non premia l’Italia ma non è nemmeno una “Caporetto”. Roma chiedeva gli eurobond e non li ha ottenuti. Ma nemmeno Germania e Olanda hanno ottenuto che l’Italia si tirasse giù le braghe accettando il principio dell’arrivo della troika (come fatto da Tsipras).

Un compromesso disdicevole, sia ben chiaro, che ha permesso di evitare una clamorosa e irreparabaile rottura della Unione europea.

Del resto con che faccia Salvini e i suoi sbraitano? Non ha detto Salvini che l’euro è “orami irreversibile”? Che non si tratta più di far uscire l’Italia dalla Ue? Non ha forse, per primo, invocato l’arrivo di Draghi?
Vedremo come va a finire il braccio di ferro con l’Euro-Germania.
Roma sembra convinta di poterla spuntare (con gli eurobond). Secondo il sottoscritto si illude.
E allora cosa accadrà? Intanto prendiamo atto che la frattura in seno alla Ue, c’è ed è conclamata. Sarà possibile ricomporre questa frattura? Ne dubito.

E’ possibile che l’Unione possa tirare a campare in condizioni da economia di guerra? E’ possibile che riesca ad evitare la definitiva rottura? In linea teorica sì. Si possono ben escogitare, infatti, marchingegni monetari, finanziari ed anche fiscali per sancire un cessate il fuoco. Di sicuro le teste d’uovo unioniste stanno alacramente lavorando per scovare un accordo che lasci ampi margini di manovra ai diversi stati.

Vedremo, vedremo che verrà fuori al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo.
Una cosa è sicura, la dipartita dell’euro è nell’ordine delle cose, così come la tendenza degli Stati a riconquistare la loro sovranità.

Conte e compagnia faranno del tutto per salvare capra e cavoli (l’Unione europea senza attivare il MES, tantomeno quello “riformato”).

Cip e Ciop, invece di fare caciara, ci dovrebbero dire, una volta per tutte, da che parte stanno. Non basta, a questo punto della partita, dire no al MES. Ci sono solo due alternative per l’Italia: camminare sulle proprie gambe, oppure diventare definitivamante una colonia.

Nel primo caso si deve riconquistare piena sovranità monetaria, nazionalizzando Bankitalia, che quindi emette la moneta necessaria comprando essa tutti i titoli che emette lo Stato (la qual cosa stanno facendo le banche centrali del Regono Unito, del Giappone e degli USA).

Nel secondo caso si continua sulla via sin qui seguita, quella di chiedere in prestito la liquidità necessaria alla finanza predatoria e speculativa, col che il Paese continuerà ad indebitarsi e non si riprenderà mai poiché per rimborsare capitale e interessi avremo solo una dura e ininterrotta austerità.

Cip e Ciop, da che parte state?

4 pensieri su “CIP E CIOP di Sandokan”

  1. Anonymous dice:

    Ma infatti!

  2. lorenzo dice:

    La crisi sanitaria ha messo in luce i limiti del liberismo fondato esclusivamente sui mercati e i profitti. Un Paese ha anche bisogno di un welfare adeguato alle esigenze della popolazione, per poter crescere e prosperare economicamente. I cittadini europei continueranno a credere alla favola della globalizzazione è” “bello” e lo Stato “cattivo e sprecone”?

  3. Fabrizio dice:

    Secondo me, quella di Conte e’ stata una caduta di stile, tanto e’ vero che ha avuto il plauso soprattutto della snistra radical chic filoeuropeista . Lo so che la lotta politica non e’ un pranzo di gala, in questo caso e’ stata una scaramuccia tra elites interne alla logica eurista, che condurra’ ad una resa dei conti. Chi paghera’ questa crisi sara’ il popolo lavoratore e per costruire ed affermare un soggetto politico anticapitalista c’e’ bisogno di due elementi: lo scontro sociale che forse si aprira’ tra gli stessi dominanti e tra dominanti e dominati e un grade acume tattico per rivolgerlo a favore delle classi oppresse. Ne’ ha potuto piu’ il coronavirus, che trent’anni di opposizione all’Unione Europea!

    1. Marco Giannini dice:

      Esatto. E da quel momento ecco La UE che ingerisce dando ragione a Monti.
      Peraltro Salvini non contava niente e non votò e la Meloni uscì creò fdi e votò contro. Al contrario di Gualtieri che ce lo voleva rifilare…ma se Monti e la UE sostengono Conte… Non è il caso di capire di difendere la posizione opposta?

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