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IL RE E’ NUDO di Umberto Spurio

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Facciamo il punto. Lo sconvolgimento appena iniziato assumerà sempre più progressivamente dimensioni epocali.

Avviso subito i creduloni della serie “andrà tutto bene” di leggere questo scritto accompagnati dai genitori perchè prima già non andava bene per tanta parte del popolo e quell’augurio somiglia a) alla nostalgia per un sistema selvaggio dove il benessere è per pochi e b) un messaggio ottimistico da chi quel sistema selvaggio vuole rimetterlo in piedi riciclando partiti e criteri che lo hanno determinato e che ci ha trascinati sull’orlo del precipizio.

Tutto è accettabile ma non l’idiozia, specie quando le prove sono sotto gli occhi di tutti e si manifestano anche con la perdita di vite umane.

Lo sconvolgimento è appena iniziato, la lotta intestina in seno alla Ue ne è solo un segno.

E’ l’intero modello capitalistico nella fase del dominio del capitale finanziario e sovranazionale ad essere aggredito. Da cosa? Purtroppo non ancora dal popolo ma dalle sue stesse forze, proprio come accade quando in condizioni estreme gli squali di un branco affamati iniziano a mordersi tra loro al solo odore del sangue dei pesci che stanno divorando.

Assisteremo alla messa in onda di tentativi di ogni tipo per perseguire la soluzione della crisi, la più devastante dopo la seconda guerra mondiale, ma – attenti – saranno tutti tentativi per salvare il sistema delle borse speculative e della moneta a debito – il sistema neoliberista.

Quali sono i punti nodali in questo scenario se vogliamo difendere gli interessi del popolo che lavora e dunque guardare le cose con le lenti giuste?

– il principale è che il re è nudo: il sistema basato su globalizzazione, dominio dei mercati finanziari, marginalità del ruolo statale nell’economia per definire strategie e tutelare asset decisivi è fallito

– le proposte che arrivano dagli attori che hanno provocato il fallimento preparano nuove e più devastanti conseguenze proprio perchè non aggrediscono il nodo principale, ossia le regole della finanza speculativa e dei mercati finanziari – gli spazi di manovra si ridurranno sempre più sia all’interno delle forze sistemiche sia tra esse e il proletariato, i ceti medi, le piccole e medie imprese

– si farà sempre più evidente la necessità di una svolta epocale e strutturale e sempre più persone si ritroveranno a pensare, ed agire, come non avrebbero mai pensato di fare

– la crescita di consapevolezza che il cambiamento o è radicale o non è, si farà sempre più strada e saranno corrosi partiti e organizzazioni in modo trasversale, processo che porterà alla nascita di un nuovo fronte sociale, ma non ancora politicamente organizzato, di opposizione al sistema neoliberista, di cui i gilet gialli sono stati un anticipazione

– sara’ necessario raccogliere tutte le energie dissidenti e organizzarle in un fronte ampio e trasversale il cui sentire comune è l’opposizione al sistema della finanza predatoria e speculativa per approdare ad un sistema di economia comunitaria e partecipata dal popolo.

Fonte: Liberiamo l’Italia

3 pensieri su “IL RE E’ NUDO di Umberto Spurio”

  1. FaBer dice:

    “ … sarà necessario raccogliere tutte le energie dissidenti e organizzarle in un fronte ampio e trasversale il cui sentire comune è l’opposizione al sistema della finanza predatoria e speculativa per approdare ad un sistema di economia comunitaria e partecipata dal popolo.”

    Bella immagine, la condivido ma temo che la strategia butti male: questi discorsi ricordano Potere al Popolo o Vox Italia. Così facendo ci si condanna all’irrilevanza. Si propone il solito polpettone mille gusti, incapaci di cogliere sentimenti diffusi, correnti profonde e di proporre una strategia adeguata alle circostanze.
    Per sentimento diffuso intendo rischio, paura, disperazione. Questo è uno scenario che prepara una svolta fascista e non certo una ribellione popolare comunitaria e partecipativa. Ne siamo lontanissimi.
    Per correnti profonde intendo l’orbanizzazione del sistema politico italiano sull’onda dell’ennesima rivoluzione colorata o dei forconi che emergerà sicuramente da qualche parte, istruita e finanziata dal sistema sotterraneo dei servizi segreti e delle mafie.
    Il re è nudo ma penso che sia illusorio contare su una sollevazione popolare contro il re quando è già in gestazione un tiranno nazional popolare che farà man bassa del consenso della gente (“il popolo” non pervenuto).
    Francamente, date le circostanze affatto favorevoli ad una presa di coscienza popolare, penso che sarebbe una strategia sensata infiltrarsi nella corrente sotterranea che emergerà, per fare pressione dal suo interno piuttosto che infrangersi duri e puri contro LAGGENTE e contro la plutocrazia che la condiziona.
    Capisco che la mia è una posizione mussoliniana, rispetto a quella più dannunziana di “liberiamo l’Italia”. Ma il nemico ha uno strapotere che rende assurdo il confronto aperto. Parlatemi di resistenza clandestina, di lavorio carsico di lungo periodo, ma non di una autentica rivolta popolare che non s’è mai vista.

    1. Umberto Spurio dice:

      Non condivido. E mi spiego. Siamo sicuri che il sentimento diffuso sia la paura o se essa, pur presente, non si accompagni al bisogno di svolta radicale? Non leggere la volontâ di svolta radicale presente in larga parte della società, o leggerla solo come volonta’ di uomo forte sono entrambi errori che nascono dalla mancanza di fiducia nelle masse.
      È sempre così la storia umana in frangenti dove tutto vacilla: o si esce verso la conquista di cio’ che fa bene al popolo o si esce rafforzando il sistema che fa bene ai nemici del popolo. Quello che si chiama “polpettone” è stato già efficacemente presente nella storia di questa repubblica, si chiamo’ CLN ed ebbe il pregio di unire ciò che era disunito e disperso.
      Faccio io una domanda: sono curioso di conoscere la strategia per il cambiamento da parte di Faber.
      Grazie comunque di avermi offerto un occasione per precisare il mio pensiero.

      1. FaBer dice:

        La strategia di cambiamento che propongo è quella di usare gli stessi strumenti di comunicazione e di sobillazione usati da quelli là. Per esempio: sappiamo come si fa una rivoluzione colorata. Ci sono manuali dettagliati che sono stati utilizzati per creare sollevazioni farlocche o per generare reazioni prevedibili nelle masse. Usiamo queste skills per i nostri scopi “profondi”, senza necessariamente dichiararli. Ma va bene anche dichiararli … solo che a d un certo punto sarà necessario mentire e lasciar credere che il nostro vero scopo non è quella di distruggere il potere di quelli là. Non credo che sia possibile fare una rivoluzione leale ed esplicita. Non su questa poertaerei americana ancorata nel Mediterraneo.
        Grazie per aver accettato la mia provocazione.

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