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IL BUE DICE CORNUTO ALL’ASINO di Sandokan

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Questo articoletto lo dedico a Giorgia Meloni.  A parte una certa sua fastidiosa supponenza, tra tutti i rottami politici della seconda repubblica è di sicuro, al netto delle sue pornografiche alleanze, la più brillante. E’ un tipo sveglio, che non si è fatta scrupoli (vedi foto) di copiare Liberiamo l’Italia.

Ma veniamo a noi.

Succede in Ungheria che Viktor Orbán si sia fatto affidare dal Parlamento pieni poteri (Salvini, do you remeber?) rinnovabili senza limite. Governerà per decreto, può chiudere per un periodo a sua discrezione il Parlamento, saranno accettate solo informazioni di fonti ufficiali sulla pandemia e chi verrà accusato dall’esecutivo di diffondere fake news – cioè potenzialmente anche critiche alla gestione dell’allarme sanitario e al disastroso stato della sanità pubblica o ad altre decisioni del potere  – potrà essere condannato fino a 5 anni di prigione nelle sovraffollate carceri magiare. L’emergenza in vigore dall’11 marzo dunque viene ulteriormente e gravemente inasprita.

In buona sostanza, senza colpo ferire, in Ungheria, utilizzando le prerogative che gli consegna la nuova Costituzione che lui stesso aveva voluto  Orban ha preso la palla al balzo della “pandemia” per abolire le ultime parvenze di democrazia e passare ad un regime di dittatura presidenziale. Un colpo di stato legalizzato.

E’ subito scattata la campagna euro-liberale di esecrazione. In Italia hanno gridato allo scandalo anzitutto Pd e M5s.

Ha avuto facile gioco la Giorgia Meloni, che ha rinfacciato al governo che

«Mi corre l’obbligo di ricordare che in Italia quasi tutti i poteri sono stati dati al governo con un decreto-legge che il governo ha deciso di interpretare in modo molto estensivo. Se qualcuno non se ne fosse ancora accorto in Italia il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, ha sospese le elezioni e sono stati rinviati il referendum e le elezioni regionali e locali. A colpi di decreti del presidente del Consiglio è stata limitata la libertà individuale dei cittadini, parlamentari e magistrati compresi, così come quella di impresa e di commercio e sono state introdotte misure speciali in ogni ambito».
Ciò che dice la Meloni è, in effetti, la pura e semplice verità. Conte, Di Maio, Zingaretti sono come il bue che dice cornuto all’asino. Non hanno titolo a criticare Orban visto che, seppure in modo meno spettacolare, hanno fatto le stesse cose, hanno anzi anticipato quanto accaduto in Ungheria.

A noi, cara Giorgia, corre l’obbligo di denunciare la tua pelosissima posizione per cui, pur di difendere il tuo amico Orban e di tener fede al tuo fondamentalismo presidenzialista, sei costretta (diamo atto della coerenza) a difendere non solo lo Stato d’eccezione in Italia ma lo stesso governo Conte. E infatti hai detto:

«Non è il momento di fare polemica su questo, ci rendiamo conto che la situazione è emergenziale, ma abbiamo più volte chiesto al governo di fare maggiore attenzione ai necessari passaggi parlamentari».
Detto che non puoi chiedere in Italia “maggiore attenzione ai necessari passaggi parlamentari” e in Ungheria sostenere Orban che fa esattamente il contrario, resta il fatto che in nome dell’emergenza, difendi la soppressione della democrazia.

Un pensiero su “IL BUE DICE CORNUTO ALL’ASINO di Sandokan”

  1. Luca Tonelli dice:

    Ma poi la Meloni in data 11 marzo come ha votato alla conversione del famoso decreto legge della emergenza?

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