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SUA SANTITÀ LA SCIENZA di Moreno Pasquinelli

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«La scienza è stata ridotta alla tecnica, un’arte di manipolazione che taglia via ogni azione umana reale e dotata di senso in favore di calcoli limitati, poiché non si avvicina alla realtà umana nella sua totalità, ma solo a essa quale somma di ‘eventi particolari’ governati da leggi ‘oggettive’. La perdità della totalità significa allo stesso tempo l’abolizione della storicità». Mihaly Vaida, Lukasc and Husserl critique of science

Sopra di noi, attorno a noi, dentro di noi

Con lo spauracchio di una incombente “catastrofe umanitaria”, messosi il Parlamento sotto i piedi, il governo ha sottoposto tutto il Paese ad un vero e proprio Stato d’eccezione, ha sospeso la Costituzione, ha soppresso lo Stato di diritto e militarizzato la vita civile. Solo in Cina si è giunti a tanto. Siamo piombati in uno Stato di guerra, dove la sola guerra è quella dichiarata contro il popolo. Un fatto senza precedenti nella storia repubblicana. Solo degli stolti possono fare spallucce e sottovalutarne la portata.

Il mondo dell’informazione non ha nemmeno avuto il bisogno di aderire alla dichiarazione di guerra del potere, l’ha anzi lanciata per primo, visto che esso è l’anima stessa del potere. Chi ha osato contestare e sfidare la quarantena è stato additato al pubblico ludibrio come untore ed i cittadini terrorizzati invitati a mettersi l’elmetto per essere arruolati come spie e delatori. Come se non bastasse si sono moltiplicati esposti alla magistratura per cancellare siti e piattaforme non allineati con la vulgata di regime, quindi numerosi video e pagine sui diversi social network oscurati. La ciliegina sulla torta dello Stato d’eccezione, beninteso in nome della “Fase 2” e ancora una volta seguendo la Cina (che a sua volta ha preso esempio da Singapore, lo Stato di polizia perfetto), è un’applicazione digitale, Immuni, ideata per porre in essere un vero e proprio pedinamento di massa permanente. Col pretesto del contrasto della pandemia il Grande Fratello, da distopia orwelliana, è ormai realtà, sopra di noi, attorno a noi, dentro di noi. L’Italia è diventata, non a caso assieme ad Israele, un laboratorio di sperimentazione per quello che potremmo chiamare, mi sia concessa la figura, regime liberal-fascista. Demiurgo di questo salto nel buio è un governo di “sinistra”, una sinistra che dopo aver fatto a pezzi i diritti sociali sull’altare di quelli civili, ora, pur di ubbidire ai suoi padroni, deve sacrificare anche quelli.

“Credere, obbedire, combattere”

Il mondo scientifico, a sua volta, è diventato un vero e proprio campo di battaglia. Sin da subito si è voluto mettere a tacere non solo chi dissentisse, ma anche chi si è permesso di sollevare dei semplici dubbi. I nuovo templari della scienza di regime, dalle loro imprendibili postazioni strategiche cannoneggiano con con mortai e obici da 280 i focolai di guerriglia, chiunque osi rifiutare il Verbo. E’ una vera e propria guerra nella guerra, di annientamento.

Parrebbe una vicenda tratta dal 1984 di Orwell, invece è realmente accaduto giorni addietro in Germania, per l’esattezza nella città di Heidelberg: “Beate Bahner, un’avvocatessa molto critica con le misure prese dal governo per la quarantena Coronavirus è stata portata come misura precauzionale in un reparto psichiatrico e nell’ospedale è stata fatta visitare da un medico che poi ha deciso di trattenerla”. Le agenzie, tanto per corroborare la tesi che fosse una svitata, precisano che “il medico l’ha trovata in un evidente stato confusionale”.

E’ stato infatti dichiarato inammissibile anche il solo interrogarsi sulla natura del virus, di cosa effettivamente si tratti, come l’epidemia abbia dilagato e perché, come eventualmente debba essere contrastata. Un caso esemplare è quello di Maria Rita Gismondo, virologa e responsabile del laboratorio dell’ospedale Sacco di Milano. Per aver affermato  (sulla falsa riga di altri eminenti virologi, tra cui Ilaria Capua): “A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale”, è stata scomunicata dalla comunità scientifica e quindi messa a tacere. Stessa sorte è toccata ad altri scienziati e medici non allineati con la scienza di regime. Si colpiscono loro affinché i sudditi siano tenuti alla cieca obbedienza, così che il gregge segua ciecamente il pastore e non venga a sapere che la linea durissima scelta in Italia – vedremo se avrà successo politico – si è dimostrata un gigantesco fallimento sul piano sanitario e terapeutico.

Decide la scienza

Questo strano animale liberal-fascista — regime di passaggio che in grembo contiene un vero e proprio mostro, un futuristico tecno-fascismo — ha trovato un fondamento, la fonte della propria autolegittimazione. Il decisore politico ha giustificato la sua caterva di decreti, ovvero la sua raffica di misure draconiane col motto: “ce lo chiede la scienza”. In verità questo aforisma si dovrebbe pronunciare in questa maniera: “decide la scienza”. Poiché questo è effettivamente accaduto, che il decisore di ultima istanza, miracoli della devoluzione liberista, non è stato quello politico, bensì “la scienza”.

Sull’uso epistemicamente equivoco di questo sostantivo, sulla sua natura magico-simbolica; sull’uso della scienza da parte delle classi dominanti come nuovo e potente strumento mitopoietico di conservazione e disciplinamento sociale mi ero già soffermato un mese fa – LA SCIENZA AL TEMPO DEL TERRORE.

Il decisore politico (per meglio dire i decisori, visto che davanti al Corona virus l’Italia, come risultato del lavorio pluridecennale e distruttore dell’élite ha palesato che non è già più uno Stato unitario) ha ubbidito alla “scienza”, per la precisione ad una arrogante conventicola di specialisti, tutti devoti seguaci di quella che chiameremo “scienza sacra”.  Queste teste d’uovo – che media e Tv ci presentano come santoni, pozzi di sapienza e le cui parole sono presentate come sentenze indiscutibili e inappellabili – sono a tutti gli effetti assurti ad un rango apicale nella scala gerarchica del regime. Per la precisione essi sono una lobby con un potere d’interdizione formidabile che gli viene dall’essere funzionari di una branca della tecno-scienza, quella dell’industria farmaceutica mondiale. Vorrei fosse chiaro di che stiamo parlando: di un business globale di dimensioni ciclopiche. Solo nel 2017 le dieci più importanti aziende farmaceutiche del mondo hanno generato un fatturato di quasi 450 miliardi di dollari. Esse sole,  facendo il 40% circa del mercato mondiale dei medicinali, superano di gran lunga il Pil della maggior parte dei paesi del mondo. Non ci vuole molta fantasia per comprendere quante risorse questi giganteschi demoni investono, non solo per orientare la cosiddetta “ricerca scientifica”, non solo per condizionare l’Oms, ma per mettere a libro paga,  “blasonati” specialisti, scienziati e, a cascata, a corrompere lo sterminato esercito dei medici, partendo dai luminari fino ai medici di base. Siamo dunque in presenza di una mafia medico-farmaceutica globale. Solo degli ingenui possono pensare che questa mafia non corrompa anche il mondo dei media e quello politico, o che essa sia estranea alla pandemia, che cioè non abbia contribuito ad orientare e/o condizionare i decisori politici, non solo italiani ovviamente.

Numerologia e necrofilia

Forte di questo rango, con a capo un perfido cicisbeo come Burioni, questa setta di specialisti, non solo ha spinto il governo italiano a prendere le sue misure, vorrebbe costringerlo a prolungare lo spietato lockdown. Come ogni mafia usa il terrore così essi fanno leva sulla paura, paventando un ritorno della pandemia in autunno, il tutto per andare a parare che “finché non avremo un vaccino, tutta l’umanità è in pericolo”. Chi ha orecchie per intendere intenda.

Il governo, seguendo le direttive impartite da questa mafia-di-specialisti, ha abdicato definitivamente alla sua funzione essenziale di decisore politico di ultima istanza, consegnando questa facoltà ai tecno-scienziati: prima delegandola alla Protezione civile, poi inventandosi un necrofilo super-commissario (tal Domenico Arcuri). Non poteva infine mancare una “Task force”, con alla guida (ovviamente) un manager, Vittorio Colao, che di epidemiologia e sanità ne sa quanto il sottoscritto sullo stato di salute dei pinguini in Antartide. Tuttavia la frittata è fatta: che il popolo segua non solo “la scienza”, bensì saluti il ritorno dei tecno-scienziati al potere.

Si faccia attenzione al linguaggio di funzionari del culto supremo – dei Ricciardi, degli Arcuri, dei Borrelli e dei Colao. Davanti ad un’epidemia che come ogni patologia di massa chiama in causa plurimi fattori sociali, nonché dirimenti questioni etiche, politiche e istituzionali, essi, come beccamorti, non fanno che sciorinare numeri; numeri degli infettati, numeri dei deceduti, numeri dei guariti, numeri degli asintomatici, numeri dei dispositivi terapeutici. Numeri, numeri, numeri… E quindi regole, regole, regole… Sembrano tutti adepti di una setta pitagorica. Questi stregoni non sanno, o dimenticano, che una regola funziona come regola, solo se è incorporata in quel tessuto di relazioni, azioni, reazioni, interessi, valori, gusti, bisogni, ciò che  Wittgenstein definì “forma di vita”. A questi funzionari del nuovo Leviatano, per loro natura, non è consentito capire la ricchezza della vita, la complessa correlazione del tutto-sociale. Essi sperano così che la moltitudine ubbidisca in modo altrettanto disciplinato anche nella “fase 2”. Vogliamo sperare che saranno non solo smentiti, ma travolti.

Nuova classe, nuova teologia

“Decide la scienza” –  per la precisione quella omologata e convalidata come tale dalla setta egemone – , quindi i suoi scagnozzi innalzati a veri e propri demiurghi politici. Questa riarticolazione della gerarchica catena di comando del potere, prima solo parziale – tecno-economisti e manager innalzati ai posti istituzionali apicali, non solo nazionali ma in organismi di dimensioni globali –,  sull’onda della lotta alla pandemia, si va configurando come strutturale e sistematica (proprio come certa fantascienza aveva profetizzato).

Si tratta, grazie anzitutto all’impulso delle potenti frazioni capitaliste di peso mondiale, di un salto, di un passaggio qualititativo della natura stessa degli ordinamenti statuali nazionali. Essi ci riconducono al concetto schmittiano del Politico come fenomeno di secolarizzazione del teologico.

Abbiamo spesso definito la nuova classe che sta in cima al sistema neoliberista globalizzato e cosmpolitico una vera e propria “aristocrazia finanziaria”. Questa nobiltà post-moderna è nella sua gran parte di fede transumanistica, ovvero immagina, ubbidendo alla sua delirante e smisurata volontà di potenza, di poter dare vita ad una casta di superuomini, di cyborg che grazie all’ibridazione macchinica, punti all’immortalità. Una casta che punta alla “perfezione sociale”  matematizzando la vita e delegando a sofisticati algoritmi il governo del mondo, coi tecno-scienziati come  suoi funzionari.

Nel mondo che essa immagina, alla moltitudine degli umani non resta che accettare di non-essere, ovvero essere servi della gleba.

E’ il ritorno al futuro, il nuovo Medio evo. L’ordine spirituale teocratico di allora vorrebbero rimpiazzarlo da un nuovo, con la teo-scienza al posto della religione. “Dio è morto” affermò Dostoevskij; non poteva immaginare che quella dipartita annunciava una diversa Resurrezione, di un nuovo Essere supremo dotato anch’esso di onniscienza e onnipotenza. La teo-scienza per la nuova aristocrazia dev’essere la sorgente di un nuovo ordine supremo, a cui tutti i piani della vita e della realtà dovranno soggiacere e sottomettersi, poiché esso si concepisce non solo come fondamento ma come fine ultimo. In questo orrore di mondo al vertice della piramide sociale vi sarà una casta curiale di tecno-scienziati, sacerdoti e custodi della verità, che subordinerà a sé tutti gli altri poteri, civili e politici, come sue organi funzionali, destinati a sostenere il potere sovraordinato che li pone in essere. Chi può escludere che questa casta curiale, proprio come accadde col cattolicesimo, si dia infine un Pontefice sommo?

6 pensieri su “SUA SANTITÀ LA SCIENZA di Moreno Pasquinelli”

  1. Rosso Nera dice:
  2. Francesco dice:

    Articolo come al solito molto interessante.
    Mi permetto di aggiungere una considerazione e un piccolo “suggerimento letterario”.
    La considerazione.
    Non vi e’ alcun dubbio sul fatto che il covid19 stia portando l’atomizzazione della societa’ moderna ad un “livello superiore”, con conseguente irrigidimento dei rapporti sociali e (purtroppo) riduzione della possibilita’ di un sovvertimento dell’ordine costituito. Prima del manifestarsi del virus, infatti, gli individui erano, almeno “apparentemente”, vicini (anche se “di fatto” gia’ allora erano lontani, divisi tra loro da narcisismi e egoismi vari), quindi teoricamente essi presentavano ancora, per il Potere, un rischio: il “rischio di aggregazione” (con relativo rischio di rivoluzioni/rivolte); adesso invece essi sono anche concretamente divisi (sia perche’, terrorizzati dal pericolo del contagio, essi si matengono spontaneamente lontani l’uno dall’altro, sia perche’ la distanza tra essi e’ stabilita “PER LEGGE”, pena sanzioni esemplari…) ed e’ evidente che tutto cio’ non possa che fare piacere (…per usare un eufemismo) a chi comanda (…e non ha alcuna intenzione di scendere dal trono.)
    Ila suggerimento letterario.
    In questi giorni di “reclusione” ho avuto modo di leggere un libro molto interessante, consigliatomi da un amico: “Corpo celeste” di Anna Maria Ortese. Molto interessante la parte in cui l’autrice sostiene la tesi della differenza tra “Intelligenza” e “Ragione”.

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

  3. ALBERTO DEL BUONO dice:

    In tutto questo proliferare incostituzionale di attività governative non dobbiamo dimenticare il silenzio assordante del sedicente Presidente della Repubblica che ha avallato tutto quanto è stato perpetrato, dimenticando nel modo più assoluto di essere il supremo garante della Costituzione. Sorge da ciò il fondato dubbio che di tutto questo sia stato addirittura lui l’istigatore. Se fossimo, anche parzialmente, un popolo degno di questo nome dovremmo essere tutti uniti a chiederne la destituzione. Ma non sento, ne in Parlamento ne fuori, levarsi voci in proposito.

  4. Enrico dice:

    Articolo sempre interessante ma mi sembra di leggere o sentire, come ieri al senato, il Sen. Bagnai. Mi sembrano posizioni non dissimili dal leghista: e la cosa mi piace poco, sinceramente.

  5. Gaetano Di Domenico dice:

    Complimenti Moreno.

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