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TI CONOSCO MASCHERINA…

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La sapete l’ultima? Non ci crederete ma quel “genio” di Zingaretti (alias segretario del Pd) ha affermato oggi (23 maggio): “La mascherina diventi coma una cravatta, un foulard, un piercing”. Dalla cazzata passiamo alle cose serie, con un salto oltre oceano.
La pandemia sta impattando negli Stati Uniti d’America. E’ noto come il blocco di potere davvero dominante negli USA — le grandi multinazionali che sono potenze geopolitiche oltre che economiche (i famigerati The Four: Facebook, Amazon, Google, Apple), rappresentate politicamente anzitutto dal blocco obamiano-clintoniano — sta utilizzando la pandemia per impedire la rielezione di Trump. Il virus e le sue conseguenze sono un fondamentale campo di battaglia per decidere chi guiderà l’Impero. In questo contesto ci spieghiamo come diversi Stati americani stiano disubbidendo alle direttive della Casa Bianca che ha decretato il “ritorno alla normalità”. Proprio in diversi di questi stati sono in corso mobilitazioni per porre fine al lockdown (nella foto manifestanti armati nel Michigan). Qui sotto un articolo sul rifiuto di indossare mascherine. La fonte, “politicamente corretta”, grida allo scandalo…
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Dopo i No-Vax, in America nascono i No-Mask. “In questo negozio NON si entra in mascherina”

È la nuova crociata degli americani che non tollerano limitazioni alla propria “libertà”. Dal Kentucky alla California, aumentano le attività che chiedono di “abbassare la mascherina”

di Giulia Belardelli*

«Dopo i No-Vax, i No-Mask. È il nuovo fenomeno comparso nelle ultime settimane negli Stati Uniti, dove in alcuni negozi, dal Kentucky alla California, sono stati affissi cartelli che per crederci davvero bisogna leggerli due volte: “Vietato indossare mascherine”, “Vietato indossare mascherine”. Alla faccia della pandemia. Come riporta il Guardian, il “divieto di mascherina” è il nuovo fronte della protesta di quella parte d’America che fin da subito ha rifiutato il lockdown così come qualsiasi altra misura restrittiva delle libertà personali decisa per contrastare la diffusione del virus.

Dopo le manifestazioni armate contro il lockdown, alcuni commercianti hanno dichiarato guerra all’utilizzo delle mascherine, inteso come segno di obbedienza ai governatori colpevoli di aver messo in ginocchio l’economia a colpi di lockdown. Giovedì Vice ha riferito in un minimarket del Kentucky che ha messo un cartello con la scritta: “NESSUNA mascherina è ammessa nel negozio”. E ancora: “Abbassa la mascherina o vai altrove. Smetti di ascoltarlo, [il governatore del Kentucky Andy] Beshear, è un cretino”.

A inizio mese, un costruttore califroniano ha affisso nel suo showroom un cartello per incoraggiare gli abbracci e dismettere le mascherine. In Illinois, il titolare di una stazione di rifornimento ha apposto un avviso simile, per poi difendersi sostenendo che le mascherine rendono difficile distinguere tra adulti e bambini quando si tratta di vendere alcolici e sigarette.

Il primo a non sopportare l’idea di indossare una mascherina, d’altronde, è lo stesso Commander-in-chief, che ha ceduto solo giovedì scorso, durante una visita a una fabbrica Ford in Michigan. L’attorney general dello Stato, Dana Nessel, gli aveva intimato di farlo come “responsabilità legale e morale”, giudicando il suo ostinato rifiuto più adatto a “un bimbo petulante” che non a un presidente in carica. Trump ha indossato un modello blue navy per il tempo della visita allo stabilimento, ma se l’è subito tolta per incontrare i giornalisti: “Non è necessaria, sono stato testato oggi. Ne avevo una prima, nell’area retrostante, ma non volevo dare alla stampa la soddisfazione di vedermi”.

Per gli americani determinati a proteggere a ogni costo la loro “libertà” – anche se questo vuol dire esporre altri al rischio di ammalarsi – la riluttanza di Trump è un chiaro segnale di incoraggiamento. Come lo sono stati i suoi attacchi ai governatori pro lockdown: ammiccamenti neanche troppo velati alle manifestazioni, con tanto di fucili, di chi chiedeva di riaprire tutto e subito, malgrado la galoppata del virus.

Un altro capitolo inquietante è quello di clienti e passeggeri che – sempre in nome della propria “libertà” – tossiscono deliberatamente in faccia agli altri. Su Twitter lo scrittore Anand Giridharadas ha condiviso un video con alcune scene che parlano da sé. “Un’ossessione distorta e contorta per la libertà ci sta uccidendo”, ha commentato l’ex editorialista del New York Times».

* Fonte: Huffington Post

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