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IL PREZZO DEI SOLDI di Piemme

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Partiamo da un dato di fatto difficilmente contestabile: se l’Italia decidesse di alzare i tacchi, verrebbe giù non solo la moneta unica, ma tutta l’Unione europea.
Così ci spieghiamo i prestiti offerti al nostro Paese e le concessioni e le deroghe in quanto a Patto di stabilità.
In merito a questi aiuti abbiamo mostrato non solo che sono poca cosa,ma che sono una gravissima minaccia per l’Italia.
L’abbiamo detto e lo ripetiamo: l’Unione europea sostiene l’Italia come la corda sostiene l’impiccato.

Fioccano analisi dettagliate degli accordi sottoscritti a Bruxelles: recovery fund, sure, ecc.
Pochi si soffermano sul dato più importante, quello politico, lì dove trapela il disegno strategico dell’élite eurocratica e si annida la vera minaccia.
Lo fa Sabino Cassese in un editoriale pubblicato dal Corriere della Sera del 21 luglio scorso.
Il Cassese elenca “tre principi essenziali che riguardano il futuro dell’Unione europea”.
Il terzo è quello che in questo caso ci riguarda. Egli lo chiama “il potere di distribuire e di controllare l’uso delle risorse che vengono assegnate agli Stati”.
Sentiamo:

«Una volta dotata del “potere della borsa” [un più potente bilancio europeo e la capacità di raccogliere fondi propri sul mercato, NdR], l’Unione deve operare attraverso gli Stati ai quali vengono trasferiti i fondi europei, assicurandosi, alla pari di ogni finanziatore (come lo Stato italiano quando assegna fondi alle regioni) che le finalità per le quali i fondi sono assegnati vengano rispettate».

Cassese svela quale sia — al netto delle tecnicalità e dei trabocchetti finanziari, al netto della visione neoliberista della società — la vera ratio che sottostà al faticoso compromesso raggiunto a Bruxelles: un passo verso la trasformazione della Ue in una vera e propria federazione statuale in cui i tradizionali Stati nazionali sarannono precipitati al rango di regioni.

Che poi questi Stati mantengano la loro attuale configurazione non è affatto detto, visto che il passo successivo (previsto) sulla via dell’Unione federale sarebbe quello di smembrare gli Stati per rimpiazzarli e rimescolarli nelle cosiddette “macro regioni”.

Chi ci accusa di essere “nazionalisti” perché ci battiamo contro questa prospettiva chiediamo: ma come fate a non vedere che l’Unione che le élite hanno in mente sarebbe un pilastro mondiale del capitalismo neoliberista e parassitario?

Ma come fate a non vedere che essa è un mostro antipopolare?

Ma come fate a non capire che se vogliono spianare gli Stati nazionali è perché li considerano ostacoli al loro predominio totale?

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