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REFERENDUM: NO ALL’ENNESIMA PORCATA NEOLIBERISTA

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Difendiamo la Costituzione!

Il 20 ed il 21 settembre gli italiani saranno chiamati a recarsi alle urne per un nuovo referendum truffa. Partiti di governo e di opposizione di comune accordo, ci chiedono di votare SÌ per scassare ulteriormente la Costituzione. Vogliono ridurre il numero dei parlamentari da 945 a 600.

Vi dicono che i “costi della politica” sono troppo alti e vanno tagliati. Lorsignori mentono: il risparmio per lo Stato sarebbe ridicolo.

Quello che davvero essi vogliono è assecondare il principio neoliberista per cui lo Stato e i rappresentanti eletti dal popolo debbono soggiacere al vero sovrano: il mercato (leggi il grande capitalismo).

Non è un caso che i poteri forti dell’Europa neoliberista auspicano la vittoria del SÌ.

Tra le tante riforme che essi chiedono c’è appunto quella di limitare le prerogative del Parlamento (l’organo istituzionale che simboleggia la sovranità popolare) affinché chi governa l’Italia venga stabilito in trattative segrete con Berlino e Bruxelles, e quindi ubbidisca al “pilota automatico” dell’euro.

A mutilare la democrazia ci provarono già Berlusconi nel 2006 e Renzi nel 2016. In tutti e due i casi la maggioranza degli italiani votò NO.

Questa volta i partiti di regime (di sinistra e di destra, con i 5 stelle ultimi arrivati) per vincere ad ogni costo, si presentano uniti.

I cittadini consapevoli sanno che se l’Italia è nel marasma non è perché c’è troppa democrazia, ma perché ce n’è troppa poca.

Sanno che se siamo sull’orlo della catastrofe è proprio per colpa di questi partiti e di questo governo servo dei poteri forti.

Ci si presenta un’occasione per punire i partiti di regime una terza volta, usiamola! Cogliamo l’occasione per mandare a casa un governo che vuole tenerci nella gabbia dell’Unione Europa e un Presidente del Consiglio che con la scusa dell’emergenza sanitaria, più di ogni altro, ha calpestato le regole costituzionali.

LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO!
Difendiamo la Costituzione!
Vota No!

Coordinamento nazionale Liberiamo l’Italia

3 pensieri su “REFERENDUM: NO ALL’ENNESIMA PORCATA NEOLIBERISTA”

  1. Francesco dice:

    Purtroppo la campagna per il Si e’ martellante… e lo specchietto per le allodole costituito dal (PRESUNTO) risparmio economico che ci sarebbe con l’approvazione, funziona nei confronti di tantissime persone (…piu’ o meno le stesse cbe hanno approvato a occhi chiusi i decreti emergenziali di Conte)
    Lo scenario purtroppo e’ fosco. Speriamo bene…

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

  2. Cittadino dice:

    Anche io sono per no ma ero talmente amareggiato che avevo deciso di non andare a votare. Il destino ha invece deciso diversamente, l’altro giorno mi è stata notificata la nomina di scrutatore per la prima volta in vita mia.

    Mi ero iscritto trenta anni fa coi compagni di scuola e non avevo mai ricevuto nulla, neppure pensavo che potesse essere ancora valida.

    Ma la notizia è anche un’altra: gli albi permanenti a cui le persone restano sempre iscritte si possono fare, ma tu guarda. Allora perché non lo fanno per la disoccupazione in modo che tutte le posizioni possano essere gestite senza esclusioni? Semplice, perché non vogliono e ti raccontano continuamente che non si può fare.

    Allora occorre un partito che dica forte e chiaro che esclusione zero è possibile.

    Giovanni

  3. Francesco dice:

    Continuo sinceramente a non capire, oltre a quella sul Covid, la posizione assunta da Sollevazione. Mi sembra sia simile a quella del “filosofo” Fusaro, anche lui paventando una ulteriore diminuzione del potere del Parlamento, quasi che tale esercizio dipendesse dal numero degli eletti. Fiacca come motivazione e ben altri i motivi della caduta democratica con i quali, anche in passato in questo blog, ci si è trovato spesso d’accordo. Vorrei ricordare che buona parte della stampa italiana fra i quali Repubblica, il Corriere, la Stampa ecc., amici dei “poteri forti” europei sono tutti giornali schierati per il “no”. Siete diventati amici di Molinari, Giannini e anche in parte di Fontana? 62 milioni di euro all’anno, conto approssimativo (345 x 12 x 15.0000 €), non mi sembrano proprio irrisori, basti pensare che con tale cifra più di 4.000 lavoratori potrebbero campare dignitosamente. Certamente la politica ha un costo ma se si riesce a risparmiare senza diminuirne l’efficacia e la funzionalità ben venga la riforma alla quale auspico faccia seguito quella elettorale. Io voto si!

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