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VERRÀ IL GIORNO DEL GIUDIZIO di Moreno Pasquinelli

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“Molti nemici, molto onore”.
Viene in mente questa massima dopo aver letto i quotidiani di ieri, nonché tutti i TG, nonché svariati siti web. “Ecco il rossobruno!”, penserà il pennivendolo di turno, per il quale questa folgorante battuta sarebbe stata inventata da Mussolini. Il pennivendolo non sa che fu invece una esclamazione di un generale tedesco, tal Georg Von Frundsberg, poco prima di una battaglia contro i veneziani. Correva l’anno 1513.
Come ubbidissero ad una unica centrale di disinformazione, come fossero un branco di lupi, tutti hanno raccontato una doppia bugia: “poche centinaia di persone alla marcia dei negazionisti no mask”. Chi c’era, sa quale sia la verità.
Questa centrale tuttavia non esiste. Siamo infatti messi molto peggio. L’orda dei giornalisti non ha più nemmeno bisogno di ubbidire ad un comando, agiscono in automatico. Sfornati come giornalisti con l’elmetto dalla stessa tayloristica catena di montaggio sono tutti arruolati in servizio permanente effettivo nell’esercito della manipolazione strategica. Non truppe ausiliarie quindi, ma veri e propri speciali reparti d’assalto. Chi era in piazza San Giovanni può confermare, li ha visti all’opera, alcuni come veri e propri provocatori di professione che cercavano la rissa per meglio individuare i manifestanti come untori da additare al pubblico ludibrio.
Verrà il giorno del giudizio, il giorno della vendetta. Sappiamo chi siete, vi conosciamo tutti quanti. Verrà il giorno in cui sarete costretti a scontare la condanna che meritate, quella per cui il popolo, dopo avervi messo alla gogna, vi costringerà a cambiar mestiere ed a guadagnavi onestamente il tozzo di pane.
Passiamo a cose più impegnative, con una prima riflessione a caldo.
Quanti saremmo potuti essere, in piazza San Giovanni, non ci fosse stata la martellante campagna di criminalizzazione e di accerchiamento che ha preceduto la manifestazione? Quanti quelli che si sono fatti intimidire ma che col cuore e con la mente stavano con noi? Tantissimi. Lo sappiamo. E tutti lo sentivano in quella piazza, di essere sì una minoranza, ma una minoranza grande per quanto imbavagliata e ancora impaurita.
Il merito dei Promotori è enorme perché non si sono fatti spaventare dalle minacce, perché hanno sfidato il blocco della paura, perché con la loro manifestazione hanno presidiato l’ultima trincea — il diritto a manifestare in tempi di Stato d’eccezione — caduta la quale ci sarebbe stata la rotta disordinata. Il loro merito è aver dato un esempio di coraggio, esempio prezioso in tempi in cui il potere istiga alla pusillanimità e all’ignavia.
Il tempo è galantuomo, e renderà merito alla Marcia della Liberazione. Un evento che potrebbe segnare un punto di svolta dopo tanti indietreggiamenti e ritirate. A nome e per conto di una minoranza ampia e non muta, la Marcia è stata, per il fatto stesso di svolgersi, il primo ed esemplare atto di disobbedienza civile.
Esemplare perché esso non è stato solo un atto di protesta. Il punto tutto politico di forza sta da un’altra parte. La profonda e irriducibile contestazione dell’ordine di cose presente non si è risolta in un mero avanzare al sovrano un cahier de doleance. Non c’era il Terzo Stato lì, c’erano dei cittadini consapevoli che disconoscono al nemico la sua pretesa di sovranità e che anzi lo denunciano come fuori legge, ove la legge è la nostra Costituzione.
Esemplare, infine, perché, di contro ad un sindacalismo sociale fuori tempo, ha indicato le misure politiche rivoluzionarie realizzando le quali il nostro popolo e quindi la nazione possono e debbono tornare sovrani.

4 pensieri su “VERRÀ IL GIORNO DEL GIUDIZIO di Moreno Pasquinelli”

  1. Francesco dice:

    Volendo essere ottimista direi che è senz’altro un buon segno che l’apparato mediatico di regime abbia cercato di sminuire l’evento, denigrando coloro che lo hanno organizzato e coloro che vi hanno partecipato.
    Lo è essenzialmente per due ragioni.
    Sia perché, evidentemente, l’evento è stato troppo grande e “partecipato” per poter essere “oscurato” e ignorato. Sia perché evidentemente chi “guida il treno” comincia ad avere paura di dover “scendere dalla locomotiva” e, di conseguenza, ricorrere alla denigrazione pur di restare dov’è.
    Volendo essere realista, direi che questo ostracismo è solo un antipasto di quello che ci aspetta se continueremo la lotta.

    Francesco F.
    Manduria (Ta)

  2. Elisabetta De Righetti dice:

    Siete stati grandi. Vi ho sostenuto e vi sostengo ora più che mai!!!!!
    Non ho potuto partecipare fisicamente ma ho contribuito come ho potuto condividendo e von un piccolo contributo in denaro. 👍👍💪💪💪💪

  3. Anna Maria dice:

    A me è dispiaciuto molto non essere con voi a piazza S. Giovanni, ma ho seguito tutto su Byo Blu. Certo non è la stessa cosa, ma meglio di niente Tutti gli interventi sono stati elli, incisivi, efficaci. Spero, però, di partecipare alla prossima riunione che dovrebbe essere in forma almeno triplicataper poter essere presi in considerazione:dovremmo coinvolgere più persone della televisione e, attraverso le comunità territoriali includere più giovani.

  4. Nello dice:

    Sono felice dell’esito positivo della manifestazione e mi spiace ripetere con il Manzoni “dovrò dir sospirando io non c’era,ché la santa vittrice bandiera salutato quel dì non avrò!..” A parte il rimpianto e l’aulica citazione letteraria,bisogna dire che l’onore dovuto ai molti nemici si ha quando si ha un buon Nemico,cioè un avversario coraggioso e leale. Molti commenti giornalistici (in ciò si è distinto il Mattino di Napoli con un articolo di Domenica 11 a pag.8) sono stati farseschi e ignobili,al limite tra il Codice penale per calunnia e diffamazione e la patologia psichiatrica. Bisogna gioire del risultato e stare in guardia per le reazioni del sistema. Una fase comunque è superata: da quando (pur con tutto il nostro impegno intellettuale e politico con centinaia di iniziative di alto profilo) eravamo per Lorsignori delle Non-persone,ora siamo diventati una pittoresca “carovana di idioti o comparse di un film di Verdone”. Nella fase successiva diventeremo i responsabili di tutti i mali d’Italia (esattamente come il Renzo Tramaglino dei Promessi Sposi),infine o ci sgomineranno ,mettendoci tutti in galera, o diventeremo ministri. Nello

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