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LE FALSITA’ DEL COVID di Leonardo Mazzei

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Oggi voglio parlarvi di un fatto concreto, avvenuto in un ospedale della Toscana, raccontatomi da un’amica che ha perso il padre nei giorni scorsi. Spesso i fatti della vita di tutti i giorni ci dicono molto di più di mille discorsi su grafici e tabelle.

Sappiamo tutti come i numeri del Covid siano inaffidabili. Inaffidabili quelli sui contagi, inattendibili quelli sul numero delle vittime. In tanti sappiamo pure che questa inaffidabilità non è casuale, bensì voluta. E sappiamo anche che tanti potenti interessi concorrono ad una sovrastima della reale portata dell’epidemia.

«Dacci oggi il nostro panico quotidiano» scrive Diego Fusaro commentando il comportamento dei media. E ieri i giornali hanno dato l’assurda notizia di un virus che in Italia sarebbe più letale che altrove. Ovviamente si tratta di una delle tante bufale messe in giro da questi messaggeri della paura controllati da chi col virus rafforza il proprio dominio. Questi giornalistoni fingono di non sapere che il tasso di letalità – che altro non è che il rapporto tra morti attribuiti al Covid e numero ufficiale di positivi – dipende da tanti fattori che con la pericolosità del virus c’entrano come i cavoli a merenda. Il primo di questi fattori è il numero dei tamponi, il secondo è l’attendibilità dell’esame degli stessi, il terzo è la correttezza nell’attribuzione delle cause di morte. E si potrebbe continuare.

Ragionare su questi fattori comporterebbe però una certa fatica e, soprattutto, rallenterebbe la diffusione quotidiana h24 del solito allarme terroristico che tanto piace nei palazzi del potere. Quegli stessi palazzi dove risiedono i responsabili degli ultradecennali tagli alla sanità, fatti in nome dell’Europa, che sono la principale causa degli attuali problemi sanitari.

Ma per una volta non voglio mettermi a discutere di tutto ciò. Preferisco invece riferirvi quanto mi è stato raccontato sulla vicenda accennata in premessa. A seguito delle sue peggiorate condizioni, un uomo, già sofferente da anni di diverse patologie, con seri problemi cardiaci, arriva in ospedale per un controllo, durante il quale ha un arresto cardiaco che lo porta alla morte. Ai familiari – che a tutto pensavano fuorché al Covid – viene fatto sapere che hanno due possibilità. Fargli fare il tampone post mortem ed aspettare l’esito prima di procedere alla sepoltura, oppure chiudere la cassa e fare il funerale in tempi brevi. Ovviamente, come avremmo fatto (quasi) tutti, i familiari hanno scelto la seconda opzione. Ma è qui che arriva la sorpresa: senza tampone la morte viene comunque attribuita d’ufficio al Covid.

Avete capito il valore dei numeri che vi sparano in fronte tutti i giorni i Tg?

Ora, è sempre triste dover parlare di queste cose. E mi rattrista ancor di più doverlo fare per il padre di una persona cara, ma possiamo tacere di fronte ad una simile mostruosità? No, non possiamo, anche perché è difficile pensare ad un caso isolato, ad un errore o ad una semplice violazione delle norme. Probabile, molto più probabile, che questa procedura sia ammessa e tutelata, se non addirittura incoraggiata, dalle regole emergenziali decise dal governo.

Venti giorni fa Guido Bertolaso ha rivelato la convenienza che hanno gli ospedali (2mila euro al giorno a paziente) nel gonfiare i numeri del Covid. Chi scrive non sa se nel caso narrato entri anche questo aspetto. Quel che è chiaro però è la volontà che viene dall’alto di alimentare una narrazione terroristica. Con la paura si governa facile e qualcuno fa pure tanti affari.

In quale incubo ci vogliono ingabbiare? Domandarselo è doveroso. Iniziare a darsi delle risposte è possibile. Ma anche chi è ancora incerto, inizi almeno a riflettere. Il virus è un problema, l’uso che ne fa la cupola al potere lo è di più.

Fonte: Liberiamo l’Italia

4 pensieri su “LE FALSITA’ DEL COVID di Leonardo Mazzei”

  1. Piero dice:

    Un decreto del Ministero della Salute del 18 ottobre 2012 fissa la remunerazione agli ospedali per la cura degli acuti fissando un’apposita tabella con la differenziazione per patologie. Ergo la cura di un tumore al pancreas è molto più alta della cura di una polmonite bilaterale acuta per esempio. Introdurre un elemento puramente contabile, quale il rapporto tra ministero e ospedale definito da un prontuario per patologie del 2012, nel dibattito su come viene nel nostro paese approcciato il virus dagli organi competenti, è un’operazione di intorbidamento che mi posso aspettare da un Bertolaso ma non da Sollevazione. Per il resto la persona morta per arresto cardiaco, che per quanto ne so è la causa di ogni morte, (un malato di tumore come un incidentato, come in ogni altra patologia, viene dichiarato morto a seguito dell’arresto cardiaco), dichiarata Covid mi lascia basito. Credo che la famiglia dovrebbe chiedere una spiegazione formale alla struttura ospedaliera. Sapere sulla base di quali criteri possa avvenire una cosa così assurda sarebbe molto importante e illuminante. Sono d’accordo, il virus è il problema, le istituzioni preposte ad affrontarlo capaci e trasparenti nelle loro azioni di contrasto. I cittadini debbono avere la consapevolezza e la certezza che l’unico obbiettivo sia la difesa della loro salute.

  2. RobertoG dice:

    Stiamo sprofondando nella dittatura la quale metterà in discussione non solo la libertà ma anche la nostra stessa umanità. Siamo in attesa di conferme e chiarimenti ma intanto al dott. Andreas Noack noto per le sue posizioni contro il confinamento e le politiche di restrizione praticate in Germania è successo questo.

    https://www.youtube.com/watch?v=-DcGiB60UPM

    Pensavamo che il nazismo fosse seppellito per sempre, invece ci risiamo.

  3. x dice:

    Scusate ma se le cose stanno cosi’ , il problema non e’ la cosiddetta cupola del potere che tutto fa e disfa a proprio piacimento .
    Ma che non ci sia nessuna Procura della Repubblica che apra quantomeno uno straccio di fascicolo al riguardo . Ma dove sono !!!!!!!!!!!
    Forse i poteri non sono piu’ separati ? No chiedo .

  4. Nicola dice:

    Sarebbe bene andarci più a fondo: se nell’ospedale citato conteggiano come morti per Covid tutti quelli a cui non è stato fatto il tampone post-mortem, vuol dire che eseguono un ordine. Non c’è dubbio. Ecco, se si potesse risalire alla fonte, ossia leggere l’ordine e il nome di chi l’ha diramato, si renderebbe un buon servizio alla causa della verità.

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