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SINISTRATI AL BIDEN di Leonardo Mazzei

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Leggere per credere:

«L’11 novembre 2020 Joe Biden è diventato Presidente eletto con il più alto numero di voti nella storia degli Stati Uniti. E’ una notizia che tutti volevamo sentire…».

Chi è l’autore di cotanto trionfalismo? Chi sono tutti quelli che quell’annuncio «volevano sentire»? Avrete già capito dal titolo che il pomposo scribacchino non è un piddiota, bensì un suo parente sinistrato. A parlare è infatti Heinz Bierbaum, presidente del Partito della Sinistra Europea. Il quale così prosegue:

«Inviamo i nostri auguri a tutte le forze che hanno lavorato per porre fine all’era dell’amministrazione Trump: dai Socialisti Democratici d’America (DSA) al movimento Black Lives Matter, dai sindacati agli ambientalisti, agli attivisti multirazziali e di partito, agli uomini e alle donne che hanno lavorato per assicurare l’alta affluenza e per porre fine a questa esperienza politica che si è dimostrata essere sfrontatamente fascista».

«Fascista», ecco la paroletta magica che tutto spiega e giustifica. Che esime da ogni analisi, da ogni sforzo di comprensione. Che giustifica le peggiori ammucchiate. Pure quelle per Biden.

In maniera sinceramente commovente il povero Bierbaum vorrebbe passare all’incasso:

«Oggi c’è un debito che è stato aperto e che dovrà essere onorato: l’instancabile sostegno di queste forze progressiste alla campagna elettorale democratica, che hanno votato per Biden nonostante non fosse il loro candidato».

Non era il loro candidato, ma lo hanno votato sostenendolo addirittura in maniera “instancabile”. Ed ora vorrebbero qualcosa in cambio. Un comprensibile quanto improbabile sogno. Sapendo di averla sparata grossa, l’ex sindacalista dell’Ig Metall riconosce che:

«Joe Biden è senza dubbio un liberale, profondamente radicato nel sistema neo-liberale, sostenuto dal grande capitale e da Wall Street».

Una scoperta sensazionale, non c’è niente da dire! E, tuttavia, il voto per questo uomo dell’oligarchia sarebbe giustificato dal fatto che egli «si è impegnato a rispettare le istituzioni democratiche e la costituzione degli Stati Uniti, entrambe gravemente minacciate dal suo predecessore». Auguri!

C’è poco da fare. La forza dell’opportunismo sta nel fatto che non mancheranno mai le motivazioni per praticarlo. E questa è una costante storica, non una novità dell’oggi.

A voler prendere sul serio Bierbaum ci sarebbe da trasecolare:

«I metodi e le politiche attuate da persone come l’ex Presidente degli Stati Uniti hanno danneggiato la vita dei cittadini, la vita dei lavoratori e la democrazia. Hanno avvelenato la politica».

Comprensibile la critica a Trump, ma che forse i presidenti che lo hanno preceduto stavano dalla parte dei lavoratori e della democrazia? Ma per favore!

Il presidente del PSE vorrebbe così accreditare uno spostamento del voto operaio verso Biden:

«I Democratici hanno riconquistato tre Stati chiave (Wisconsin, Michigan e Pennsylvania) a tradizione industriale e operaia, conquistati da Trump quattro anni fa».

Sì, li hanno “riconquistati”. Ma per un pelo e, probabilmente, con una serie di brogli. Sta di fatto che sono questi gli Stati dove si dovrebbe andare al riconteggio dei voti. Non è quantomeno azzardato costruire teorie e cantare vittoria in questo modo? Biden è il candidato che ha avuto più voti nell’intera storia delle presidenziali americane, ma un certo Donald Trump è il secondo. La società americana è spaccata in due, ed il grosso della classe operaia ha votato Trump. Si dirà che ciò è vero solo per i lavoratori bianchi. Ma che forse costoro sono tutti diventati razzisti e/o deficienti?

La verità è che tutto l’establishment ha sostenuto e foraggiato Biden. Che è stato votato dal potere economico al gran completo, da Big Tech a Wall Street. Un blocco che ha incluso praticamente il 100% dei media mainstream. E che nonostante tutto ciò ha ottenuto il consenso di solo un americano su due.

Come spiegare tutto questo senza vedere la profonda spaccatura sociale, tra garantiti e non garantiti, frutto del neoliberismo e della globalizzazione? Come non vedere che questo uragano sta arrivando anche in Europa?

Tanto dovremo lavorare affinché non si produca anche qui una dicotomia alla Biden versus Trump. Ma per farlo bisognerà avere chiaro quel che rappresentano i Biden delle due rive dell’Atlantico: un’oligarchia schifosa e prepotente, quella che domina veramente il mondo. E’ questo il nemico principale dei lavoratori e dei popoli, il pericolo più grave per la democrazia, la libertà e la pace.

Purtroppo questa oligarchia, in quanto “politicamente corretta” e priva di pittoreschi ciuffi dorati, viene invece considerata se non proprio amica, quantomeno il “male minore” da parte di una sinistra che se è sinistrata una ragione ci sarà. Qui ci siamo occupati del signor Bierbaum, ma egli non è certo un’eccezione nel panorama di questa “sinistra”. La cosa non stupisce. E giunti dove siamo giunti sinceramente neppure ci addolora.

Semplicemente ci correva l’obbligo di segnalare questo ulteriore passaggio verso il nulla. In questa traiettoria la “sinistra al Biden” un significato ce l’ha.

Fonte: Liberiamo l’Italia

Un pensiero su “SINISTRATI AL BIDEN di Leonardo Mazzei”

  1. Giulio Bonali dice:

    Il peggio di questa pesudosinistra politicamente corretta (ma soprattutto ultrafilocapitalistica e ultra imperialistica) é per me il fatto che ha sostenuto, addirittura cantando inni solenni al suo presunto “socialismo” del tutto immaginario, il sig. Sanders; il quale, una volta ovviamente persa la corsa alla “nomination” democratica, ha sostenuto senza battere ciglio la candidatura del “sig. Bidet” (il quale ha raccolto così tanti voti non certo tramite brogli -ci mancherebbe altro! Stiamo parlando della più grande e gloriosa brogliocrazia del mondo!- bensì per il suo indiscutibile “carisma” di “trascinatore di folle”! Sic! Un simile pescelesso da fare invidia a Gentiloni!)

    E analoghe considerazioni valgono per Corbyn in Gran Bretagna “versus il populista brutto sporco e cattivo” Johnson (anche lui additato come quasi-fascista per lo meno; brutto sporco e cattivo ovviamente per aver ottemperato alla volontà dei popoli britannici liberamente espressa tramite referendum di uscire da quella moderna prigione dei popoli che non meno del fu Impero Austroungarico é oggi l’ U E; non certo per molto altro che pure di effettivamente reazionario ha fatto e fa) ).

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